La Notizia

Terzo giorno di Sanremo, il festival dedicato alla canzone italiana che oggi occupa le pagine dei principali quotidiani. Un’edizione che quest’anno non vedrà avvicendarsi sul palco chef star (l’anno scorso fu ospite Carlo Cracco ndr), ma dove il cibo sarà comunque protagonista. A partire dalla pizza, che fino al 10 febbraio sarà celebrata con le farine Petra di Molino Quaglia nell’area vip del Sanremo Village di Villa Ormund - a due passi dall’Ariston. 5 pizzaioli si alterneranno ai fuochi per proporre ai vip ospiti le rispettive interpretazioni. Protagonista di questa sera sarà Giovanni Ricciardella di Cascina Vittoria di Rognano (Pavia), seguito domani da Daniele Donatelli di Pizza & Birra di San Giovanni Lupatoto e Bussolengo e sabato da Luciano Carciotto della pizzeria SettePiù di Nicolosi e Catania. Per saperne di più clicca qui @ Dalla pizza al mais, con un bel servizio sulle varietà “autoctone” recuperate; dal Biancoperla (Veneto) allo Spinato di Gandino (Lombardia) passando per l’Ottofile rosso dell’Albese (Piemonte). Luca Martinelli su Repubblica. 

Campioni della cucina "nikkei" e il sakè che strizza l'occhio al Beaujolais

Ha tanti colori il mondo visto dalla mia cucina”. Parola di Mitsuharu Tsumura, chef peruviano tra i migliori dell’America latina che su Panorama consiglia una serie di indirizzi in cui provare la cucina “nikkei” (risultato della fusione tra la cucina giapponese e la tradizione peruviana); dal Chifa Titi di Lima alla Picanteria la mundial della cittadina di Arequipa. @ Spettacoli, sfilate in costume e un tocco di rosso. E’ tutto pronto per il Capodanno cinese, una ricorrenza che quest’anno cadrà il 16 febbraio e sarà celebrata anche in Italia, rigorosamente secondo tradizione. @ Ma come ogni festa che si rispetti, anche il capodanno cinese ha i suoi piatti, tutti accomunati da nomi che invocano la fortuna. Lo spiegano Giorgio e Caterina Calabrese su Panorama. @ Intanto, dal Giappone arriva una novità: un sakè ispirato al Beaujolais e alla sua festa di lancio. La bevanda di riso, con gradazione alcolica compresa tra i 14 e i 16 gradi, è prodotta durante l’inverno e diffusa alla fine di gennaio. “Un sakè poco pastorizzato - spiega l’ideatore Youlin Ly - non sottoposto ad alte temperature e poi raffreddato per fare in modo che si possa conservare meglio”. (Italia Oggi) @ E di riso sa qualcosa anche Eleonora Bertolone, la risicoltrice di Collobiano che abbiamo conosciuto a Golosaria con RisoDiNori e che ieri è stata premiata per il 107° Concorso Nazionale Moltiplicatori Sementi di Riso in una cerimonia svoltasi a Castello d’Agogna (PV). Brava Nori!

Rubriche

Su La Stampa di oggi Paolo Massobrio racconta i vini dell’agriturismo La Capuccina di Cureggio (NO). @ Sulla stessa pagina “Doctor Chef” Federico Francesco Ferrero punta il dito contro la cucina dei rifugi sulle piste da sci “dove trionfano polente precotte, pane bianco che sembra di plastica e dove è inverosimile trovare verdura di un contadino”. @ Rocco Moliterni scrive del successo "oltre i fornelli” di Tonino Cannavacciuolo, che guida le classifiche tra i libri dei cuochi, mentre Edoardo Raspelli recensice il ristorante La Nuova Rimini di Cazzago San Martino (BS) con voto finale 14,5/20. @ Arte e cibo sono invece al centro del libro “Da mangiare con gli occhi” di Virtus Zallot; 41 pagine di analisi e affondi sul cibo rappresentato in affreschi e sculture della Valle Camonica, dal XIV al XVI secolo. Marcello Palmieri su Avvenire. 

L'assaggio

Al ristorante Alice (piazza 25 Aprile - tel. 02 49497340) di Milano. E’ il ristorante dell’anno del GattiMassobrio 2018, ma anche una delle 10 soste per San Valentino segnalate oggi da Marco Gatti su ilGolosario.it. Tra arredi eleganti e di design, una cucina straordinaria che, specialmente per la festa degli innamorati, potrete celebrare con un dolcissimo finale: meringa con spuma di zabaione vellutata di mandorla, mandorle croccanti di Noto, sorbetto al caffè, cioccolato Oriado e pepe timut e una simpatica giostra in cartoncino sui cui è servita la piccola pasticceria. 

Il Vino

Il Terre Siciliane Grillo 2016 di Nadarìa di Partinico (Palermo). Il Grillo sta diventando il vino bianco siciliano più apprezzato, tanto da poter affermare che il rosso sta al Nero d’Avola come il bianco sta al Grillo. Quello di Nadarìa è stato una scoperta. Colore giallo piuttosto intenso, al naso aveva note fruttate molto intense, ma è stata in bocca la sorpresa: tanta roba. Ampio, rotondo, con una complessità di sensazioni davvero piacevoli e intense. Un vino da crostacei, che tuttavia noi ci siamo concessi su una gallinella alla siciliana. Che piacere!