La notizia

-Golosaria fa il pieno e rilancia il turismo come stile di vita- è il titolo con cui il Giornale di Vicenza saluta oggi la conclusione di Golosaria Veneto. Pur essendo alla sua prima edizione la due giorni, che si è svolta nel weekend a Bassano del Grappa, ha lasciato tutti soddisfatti. Soddisfatti gli 80 produttori che hanno incontrato un pubblico qualificato di operatori e appassionati anche da fuori regione; numeroso ed entusiasta il pubblico che ha affollato stand ed eventi formativi nella bella location di Villa Giusti del Giardino; molto contento l'ideatore Paolo Massobrio che ha vinto la scommessa di raccontare al mondo l'innovazione agroalimentare veneta dai produttori del Durello alle farine Petra e alla pizza gourmet, dai distillatori storici alle confetture Rigoni di Asiago; appagati anche gli operatori turistici e del territorio, come ha commentato Roberto Astuni presidente degli albergatori – Iniziative come Golosaria fanno bene alle presenze in città.

Legumi per una dieta più green, Lavazza alla conquista del mondo del caffè, il riso del Piemonte conquista il sushi

Integrare la nostra dieta con i legumi per combattere la fame nel mondo e alimentarsi in modo più sostenibile è l'appello lanciato dalla Fao. Sabato su Repubblica uno speciale dedicato al valore di questi semi nutrienti (fagioli, piselli, lenticchie ecc) che in ogni parte del mondo contribuiscono a migliorare il terreno in cui vengono coltivati e sfamano le persone sostituendo in parte la carne.@ Dal seme dei legumi al chicco di caffè, il gruppo Lavazza, colosso italiano del settore, dopo l'acquisizione del marchio leader francese Carte Noir, diventa il sesto produttore mondiale di caffè nel mondo. Sulla Stampa di oggi un'intervista al vicepresidente del gruppo Giuseppe Lavazza. @ Un'altra storia imprenditoriale di successo, questa volta nippo-italiana, è quella di Hajme Morimoto, imprenditore giapponese trapiantato in Piemonte che ha sdoganato il riso made in Italy facendolo arrivare in tutto il mondo per la preparazione dei piatti di sushi. @ Sempre dalle pagine della Stampa si racconta la storia di Stefano Piccardo, imprenditore del tortonese che alleva con successo vacche da carne di razza autoctona come la Rossa d'Oropa, che rischiavano l'estinzione.

L'ultima frontiera dei ristoranti

Sulle pagine di Repubblica di sabato un servizio di Micol Passariello che racconta il nuovo trend dei ristoranti 3.0 locali multifunzionali e originali, nati in varie metropoli del mondo, dove il cibo è una parte dell'intrattenimento offerto al pubblico insieme a mostre d'arte, spettacoli e altre sorprendenti trovate. @ E a proposito di ristoranti su la Stampa di oggi Federico Ferrero recensisce la celeberrima Enoteca Pinchiorri di Firenze lodandone la cantina, ma senza risparmiare qualche piccolo appunto ad alcuni piatti.

L'assaggio

L'assaggio di oggi è al ristorante la Tana di Asiago (loc. Kaberlaba, 9 - tel. 0424462017), dove il bravo Alessandro Degan ci ha fatto assaggiare piatti sorprendenti e innovativi come i fagotti di rapa rossa, infuso di cortecce di abete, frutti rossi e abrotano che lasciano in bocca sensazioni dolci e amare; e il Ramen.go spaghetti di limone, ostriche salvia selvatica, pancetta, uova di aringa affumicate servite in brodo di carne. Ma anche piatti tradizionali come il baccalà mantecato con polenta e la spalla di manzo con senape selvatica cotto in modo perfetto. Il tutto accompagnato da un'ottima carta dei vini.

Il Vino

Golosaria a Bassano è stata l'occasione per fare conoscere un'eccellenza veneta, ancora incredibilmente nascosta, un vino che da questa due giorni esce con la fama che merita, da grandissimo. È lo spumante Lessini Durello, sia nella versione Charmat, sia nella versione Metodo Classico. Paolo Massobrio e Marco Gatti sono stati "costretti" a fare una seconda degustazione di tutti i campioni dei produttori presenti con il Consorzio, per l'incredibile successo riscosso dalla prima degustazione che era in programma sabato, visto che il pubblico, conquistato da questi spumanti, per le loro caratteristiche definiti "champagne" italiani, aveva richiesto di potere riassaggiare . A rappresentare tutte le cantine presenti, scegliamo il Brut Metodo Classico di Fongaro di Roncà. Giallo oro, ha spuma ricca e perlage di grande finezza, naso complesso con profumi di frutta esotica, nocciola, tipica nota minerale, mentre in bocca è secco e armonico, piacevolmente sapido ed equilibrato, di lunghissima persistenza.