La Notizia
Fagiolini, pomodori e melanzane per “ortizzare” Milano. In occasione della Milano Food Week, l’associazione di zona Tortona-Savona e Coldiretti hanno promosso il progetto “Le vie degli Orti”. Ieri i coltivatori hanno passato al setaccio le strade del quartiere lasciando una cassetta di piantine davanti a negozi e vetrine e dando agli esercenti libertà di scelta sul luogo in cui sistemarle. Ma c’è di più: a ogni via è stato assegnato un ortaggio. Basilico per via Tortona, via Forcella e via Bugatti; pomodori per via Savona, via Novi, via Cerano e via Voghera, che pure ha conquistato i fagiolini; peperoni in via Bergognone, melanzane in via Stendhal e zucche in via Solari, via Orseolo e via Montevideo. (Corriere della Sera Milano) @ Ma di ortaggi a Km0 si occupa anche Cortilia, il mercato agricolo online che ha annunciato un ampliamento nell’orario delle consegne dei prodotti in tutta Milano; non più solo nella fascia standard (9.00 - 21.30) ma anche tra le 7 e le 8 del mattino e tra le 21.30 e le 22.30. Il servizio, disponibile online e su App, mette a disposizione anche piatti pronti con ingredienti certificati: dai ravioli allo strudel, alla caponata con il pesce spada. (Libero) @ Soia coltivata su Marte come fonte di approvvigionamento alternativa alla carne. Un’ipotesi curiosa, ma non troppo remota (già suggerita dal film “The Martian” con Matt Damon n.d.r) a cui da anni stanno lavorando quattro ricercatrici dell’Università Federico II di Napoli specializzate in botanica applicata, con l’obiettivo di produrre il cibo nello spazio coltivandolo come sulla Terra. “Le specie da coltivare - spiegano le scienziate - devono garantire la giusta quantità di carboidrati, lipidi, proteine, vitamine, minerali e antiossidanti. Tra le colture al vaglio, oltre alla soia ci sono anche patate, pomodori, frumento e ortaggi da foglia”. (Corriere della Sera) @ Si intitola “Io Penso Circolare” il premio istituito da La Stampa -Tuttogreen con l’azienda Acquafil che ieri ha premiato le start-up e i centri di ricerca pubblici più virtuosi nella lotta agli sprechi e nell’economia circolare. Dei i 46 progetti presentati, ad aggiudicarsi il riconoscimento tra le “aziende giovani” è stata Enerpaper, start-up nata in seno al Politecnico di Torino che dagli scarti della produzione della carta ricava materiale isolante per l’edilizia, mentre tra gli enti di ricerca il miglior progetto è stato quello della Bio-Raffineria del Futuro dell’Università di Trento, che ha scoperto come convertire scarti organici umidi in biocombustibile e bioplastiche. (La Stampa)