Golosaria si presenta con un bis

Doppia conferenza stampa, oggi, per Golosaria tra i castelli del Monferrato, in programma sabato 7 e domenica 8 aprile. Questa mattina, alla Camera di Commercio di Asti è andata in scena la presentazione astigiana, presenti il presidente della Camera di Commercio di Asti Erminio Goria, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti Mario Sacco, l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero, il presidente del Consorzio Barbera d'Asti e Vini del Monferrato Filippo Mobrici e Pietro Scandariato, direttore generale del relais Sant’Uffizio di Cioccaro di Penango (Asti), su cui lo chef Enrico Bartolini ha deciso di puntare. Ma l’appuntamento si ripeterà anche questa sera (ore 17,30) al Chiostro di Santa Maria di Castello di Alessandria con i rappresentanti degli enti partner (Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e Camera di Commercio di Alessandria) e delle istituzioni locali. Durante l'appuntamento sarà declinato il programma della due giorni e il grande tema di questa edizione, la passeggiata, con un focus sulle location dell'alessandrino e un esempio di buona imprenditoria portato da Umberto Signorini. Intanto, mentre l’attesa cresce su web, radio, televisioni e carta stampata, il sito di Golosaria.it ieri ha registrato un record di accessi, con oltre 10.000 pagine visitate.

La Notizia

Agricoltura sempre più hi-tech. I campi si aprono al futuro, accogliendo macchine sofisticate e strumenti di precisione tra cui trattori a guida autonoma, droni, telecamere a infrarossi, satelliti e sensori. Per la Fao s tratta di “Una scelta obbligata”, dettata dalla necessità di garantire cibo a una popolazione in continua crescita. Ma se da un lato in agricoltura anatrano automi anti-erbacce, software in grado di dosare acqua e concimi, robot mungitori e blockchain, dall’altro servono anche nuovi contadini, poiché solo figure professionali adeguate saranno in grado di garantire la crescita del settore. (Repubblica) @ Vino e dimore storiche vanno a braccetto. Cresce l’interesse per il turismo enogastronomico e con esso anche le richieste per provare questa esperienza soggiornando in dimore storiche. Lo ha evidenziato l’Osservatorio Nazionale del Turismo Enogastronomico, secondo cui in Italia il 30% dei turisti sceglie il pernottamento in funzione dell’esperienza enogastronomica, principalmente legandola al vino. Un trend che ha spinto l’Associazione Dimore Storiche Italiane a chiedere maggiori riconoscimenti. “Abbiamo chiesto al Mibact - piega su Italia Oggi il Presidente Vittorio Giulini - la denominazione di Dimora Storica Turistica, mutuata sulle caratteristiche dell’agriturismo”. @ Guerre, dazi e il destino del vino. Ma di quale globalizzazione parliamo? E’ la domanda da cui parte Paolo Massobrio, che riprendendo la notizia di ieri sulla guerra commerciale tra Cina e Usa, su Avvenire di oggi si chiede quanto possa essere proficuo godere dei dissidi economici fra Paesi per auspicare un vantaggio proprio. “I nuovi dazi - scrive - sono un elemento di disturbo nella ricerca della pace globale, che vive comunque su fragili equilibri. Culturalmente dovremmo preoccuparci, anziché pensare di vendere oggi qualche bottiglia di vino in più”.

Limoni per la ricerca, bistrot-mania e l'arte della panificazione

Tornano i “Limoni per la ricerca”, l’iniziativa solidale promossa dalla Fondazione Umberto Veronesi che da oggi a domenica 22 aprile porterà in 2.500 supermercati d’Italia retine di agrumi da 500 grammi al costo di 2 euro. Per ogni confezione acquistata, 40 centesimi saranno devoluti alla ricerca contro il cancro. (QN) @ La bistrot-mania contagia (anche)gli chef più celebri. Dopo Gualtiero Marchesi, Pietro Leeman, Andrea Berton, Enrico Bartolini, Claudio Sadler e - ultimo in ordine temporale - Carlo Cracco, l’idea di proporre piatti di livello a costi contenuti ha stuzzicato anche Aimo e Nadia Moroni, che venerdì apriranno il “Luogo di Aimo e Nadia” in via Bandello a Milano. E nel capoluogo lombardo sono già pronti ad aprire anche Heinz Beck e i fratelli Alajmo. (Repubblica) @ Ma a Milano lega il suo nome anche Bazzini, la bottega storica che dal 1822 fa della panificazione il suo fiore all’occhiello. Un punto di riferimento nella periferia est del capoluogo lombardo, di cui Alberto Oliva ripercorre la storia sulle pagine di QN.

L'assaggio

Alla Trattoria del Nuovo Macello (via Lombroso, 20 - tel. 0259902122) di Milano. Una tavola storica della città che, passando di generazione in generazione, è arrivata nelle mani di Giovanni Traversone, chef talentuoso che propone una cucina della tradizione con piatti che vanno dai mondeghili al carciofo tra la Giudia e la Romana. Dai cappelletti antichi sapori al risotto con gli stimmi di zafferano e Lodigiano riserva. Da non perdere la “Cotoletta” del Nuovo Macello, il piatto simbolo di questo locale. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti. 

Il Vino

Il Dolcetto d’Ovada dall’azienda vitivinicola Borgatta (tel. 014389129) di Tagliolo Monferrato (AL). Di colore rosso porpora intenso, profumi floreali di viola, nota di ciliegia e mandorla, sorso equilibrato, ma di spessore con retrogusto speziato e lunga persistenza.