La Notizia

I monasteri tengono in vita gli antichi mestieri artigianali, dai libri e tessuti antichi alle icone e stampe. Senza dimenticare tutti i mestieri legati al cibo, dai dolci agli amari. Il Giornale di oggi fa un viaggio tra i laboratori e le cucine dei monasteri italiani, da Milano a Padova a Palermo. @ Anche l’Abbazia di Morimondo torna a produrre birra, utilizzando lievito indigeno, ottenuto nelle ghiacciaie del monastero. L’idea di tre giovani imprenditori che con parte dei proventi finanzieranno il recupero dell’edificio. (Corriere della Sera) @ Il riso del vescovo che tutela l’ambiente. Da Sibari - ripresa sul Corriere della Sera Buone Notizie - la storia dell’azienda agricola Terziaria specializzata nel riso. Oggi è diventata un modello nel settore: produce, esporta e assume. Inoltre il prodotto viene coltivato senza anticrittogamici diventando così zona di ripopolamento per alcune specie animali. @ Si estende l’area infetta della Xylella. Secondo il nuovo pronunciamento dei tecnici dell’Unione Europea, la zona di contagio del batterio interesserebbe la zona a sud di Bari, oltre alle province di Lecce, Brindisi e molti comuni del Tarantino. (Avvenire) @ Le malattie del ceppo minacciano i vitigni francesi: l’esca rischia di danneggiare il 10% dei ceppi per danni che potrebbero ammontare a un miliardo di euro. Pronto un piano da 10 milioni di euro. (Italia Oggi) @ L’agricoltura ha bisogno dei voucher. Parola del ministro Gian Marco Centinaio intervistato questa mattina su Repubblica. Il ministro, che ha ricevuto anche la delega al turismo, ha anche lanciato l’offensiva al caporalato dicendosi disposto a mandare nei campi l’esercito (ma non a chiudere le aziende che sfruttano il caporalato). Coldiretti plaude all’apertura di Di Maio sui voucher (apertura che però non si concretizza ancora nel nuovo decreto dignità). 

Italia degli integratori e il "doppio" tra gli chef

Troppi eccessi con fumo, alcol e mode alimentari. Su La Stampa di oggi parla Silvio Garattini, farmacologo ed ex direttore del Mario Negri di Milano: “Quante malattie ci infliggiamo da soli (…) Un farmaco su due oggi è di troppo e si esagera con dosi e diagnosi. Le prime vittime di questi errori sono gli anziani”. @ Sulle stesse pagine si parla anche di integratori. Pastiglie e pillole “amiche” del benessere solo in Italia alimentano un business da 3 miliardi di euro. Ma attenzione: “Non sono farmaci in senso stretto e quindi è difficile stabilire con precisione i loro effetti sull’organismo: si rivelano utili solo in casi specifici e sempre sotto controllo medico”. @ La sindrome dell’intestino irritabile è la più frequente causa di ricorso al medico per problemi gastrointestinali. Su La Verità il nutrizionista Nicola Sorrentino individua sintomi, cause e rimedi dell’ IBS (dall’inglese Irritable Bowel Syndrome). “In Italia ne soffre il 10% della popolazione - scrive - e per arginare il problema occorre innanzitutto fare attenzione alla dieta, che deve riequilibrare la quantità di fibre e limitare gli amidi più difficili da digerire”. @ Carlo Cracco e Ernst Knam scendono in campo a Wimbledon per un doppio tra chef. Domani rappresenteranno la Milano del cibo nel tempio londinese del tennis: Cracco presenterà un uovo marinato, Knam una palla da tennis di cioccolato. L’affondo di Carlo Annovazzi su Repubblica.

L'assaggio

Da Pierino Penati (via XXIV Maggio, 36 • tel. 039956020) a Viganò Brianza (LC). Nel cuore della Brianza lecchese, Pierino Penati e il figlio Theo propongono una cucina che mescola in maniera impeccabile tecnica, tradizione e creatività, con piatti per veri golosi: dalla tartare di tonno rosso con giardiniera in agrodolce e salsa wasabi al risotto BioVerde con bruscandoli piselli e fave, fiocchi di formaggio zingherlino: quindi l’astice in panzanella con pane casereccio e olio extravergine di oliva. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti.

Il Vino

Il Vin Blanc "Sopraquota 900" dell'azienda agricola Rosset (tel. 0165 774111) di Quart (AO). Prodotto con uve da vigne di 27 anni poste ad altezze sopra i 900 metri slm, è un vino di rara eccellenza. Frutto di uve petit arvine si presenta di colore paglierino classico ma al naso ha un'inedita nota floreale, di rosmarino ed erbe officinali. Poi ti avvolge il pompelmo a introdurre, con note molto intense e persistenti, un'insolita freschezza. In bocca ti invade l’acidita’ su tre livelli. E anche qui la nota è forte e persiste per tanto tempo. Un esemplare vino valdostano di 13,5°: pieno, filogranoso, elegante e intrigante. Grande persistenza. Grande vino.