La Notizia

La tavola condivisa, con i piatti al centro e i commensali che “pescano” liberamente, dalle foto social diventa una proposta della ristorazione. Ne parla Anna Muzio su IlGiornale. “La condivisione è la forza della trattoria” scrive sulle stesse pagine Diego Rossi di Trippa. @ “Ho perso quaranta chili e oggi sono il simbolo dei grassi bullizzati”. Dal leggere l’intervista sulle pagine di Repubblica a Filippo Sensi, deputato Pd che ha avuto per molti anni problemi di obesità e che in Parlamento ha denunciato il bullismo di cui spesso sono vittime gli obesi. “Non mi sono mai sentito una vittima - aggiunge Sensi - devo dire che il peso mi ha aiutato, l’ho trasformato in forza” @ E di obesità parla anche l’ultimo libro di Costanza Rizzacasa d’Orsogna dal titolo “Non superare le dosi consigliate”. Su Sette scrive: “Mi sono salvata per un soffio, ma l’ho scoperto dopo. Quando stai male, familiari, amici e medici vorrebbero aiutarti ma la disinformazione è tanta”. E riporta al centro il tema dei disturbi alimentari. @ Arriva lo psicologo per misurare i livelli di stress in cucina. L’iniziativa è dell’associazione Ambasciatori del gusto che ha siglato un protocollo d’intesa con l’Ordine degli psicologi del Lazio. @ Cresce il numero dei vegetariani: in Italia sono l’8,9% secondo l’ultimo rapporto Eurispes. A fine 2019 erano il 7,1% del totale, aumentando di quasi il 2% in dodici mesi. @ Il progetto della Colleganza tra le botteghe di città e quelle di campagna viene ripreso sulle pagine di Italia Oggi. L’adozione, che consiste nell’adozione di un prodotto delle botteghe rurali da parte di quelle cittadine che si impegnano a commercializzarlo, sarà poi raccontata a Golosaria Milano 2020.

Serre urbane, zenzero italiano e la svolta green dell'Amarone

La coltivazione di frutta e ortaggi passa attraverso una rivoluzione green. Si tratta della serra urbana brevettata da Serranova, l’azienda di Ponte San Giovanni che ha realizzato un sistema che sfrutta la fotoluminescenza insieme ad un mix di domotica, fisica e biodinamica per sostenere l’accrescimento dei vegetali. Il progetto, che ha vinto la 70° edizione del Flormart di Padova, è già pronto per entrare nella produzione industriale. (QN) @ E in tema di rivoluzioni green, in Valpolicella si fa avanti quella dell’Amarone. Alla vigilia di Anteprima Amarone 2016, in programma da domani al Palazzo della Gran Guardia di Verona, l’Aveva (Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura) rivela una repentina conversione alla sostenibilità nelle aree enologiche simbolo del veronese. In pochi anni infatti, il biologico in vigna è cresciuto del 152% in termini di superficie, con un’impennata solo nell’ultimo anno del 14%. “Una tendenza bio - ha spiegato il direttore del Consorzio tutela vini Valpolicella, Olga Bussinello - che non accenna a rallentare, se si considera che anche gli ettari in conversione sono cresciuti nell’ultimo anno del 10,5%”. @ Cresce lo zenzero made in Italy. Con l’aumento del consumo di zenzero in Italia (+73% nel 2018) è cresciuto anche il numero delle importazioni. Un dato che non solo ha spinto l’Istat ad inserire questa radice nel Paniere, ma anche aziende di casa nostra a mettersi insieme, da Nord a Sud, per avviarne una produzione nostrana. E alla fine dell’anno scorso è nato il Consorzio dello zenzero italiano, la prima filiera 100% italiana di cui fanno parte grandi marchi dell’ortofrutta come Valfrutta Fresco, Agrintesa e Del Monte, ma anche piccoli produttori, sotto l’egida di Confcooperative. (Il Venerdì di Repubblica) @ Il Dna garantirà la provenienza del tartufo bianco del Monferrato. Grazie a un progetto dell’Università Amedeo Avogadro di Alessandria, anche per il tartufo bianco del Monferrato sarà tracciata una mappa genetica che permetterà di costruire una banca dati in grado di aiutare chi compra e chi vende a certificare l’origine del fungo ipogeo. Valentina Frezzato su La Stampa. @ Star dei social a 96 anni. E’ la storia di Elena Dalla Ricca, la “nonnina” di Bolzano Vicentino che, dopo essersi iscritta a Facebook, in poco tempo ha attirato una marea di giovani a suon di ricette e buonumore. E che tra i suoi “follower” conta anche il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia.

Rubriche

Sul Corriere della Sera Luciano Ferraro presenta il Due Valli, un Prosecco Docg stile col fondo prodotto dallo chef Daniel Canzian. @ Approfondimento a grado alcolico anche sul Venerdì di Repubblica, dove Giulia Torlone consiglia “Il Botanico Ubriaco. Piante e alcol al bancone del bar”, il libro in cui l’americana Amy Stewart ricostruisce il legame tra piante e cocktail sfruttando la botanica, la storia e un pizzico di chimica. @ Consigli letterari anche da parte di Marino Niola, che nella pagina accanto descrive “La cucina. Storia culturale di un luogo domestico” il libro in cui l’architetta-scrittrice Imma Forino rivela la pluralità di funzioni e dimensioni di uno spazio che, oltre a essere funzionale è anche sociale, simbolico, antropologico, artistico, affettivo, emotivo. @ Sul Giornale Roberto Perrone accompagna nel suo viaggio a Palazzolo sull’Oglio, “terra di confine e antiche dispute” divenuta celebre non solo per la sua Torre da record, ma anche per la sua cucina golosa tra pesce di lago, pizze e super-biscotti.

L'assaggio

All’Osteria Billi's (viale Piave, 5 • tel. 0131 1710587) di Tortona (AL). Un locale dove cibo e cocktail vanno davvero a braccetto. Padroni di casa sono Alessandro e Filippo Billi, vulcanici gemelli che propongono una cucina giocata sull’abbinamento tra cocktail e piccoli assaggi (tra le tapas e i cicheti). Da provare le acciughe salate del Cantabrico con burro al dulce de leghe salato, le orecchie di maiale fritte e salsa al pepe nero, il carpaccio di cervo al timo e tartufo nero o il vitello tonnato alla Billis, un vero must del locale. Su ilGolosario.it la sosta di Alessandro Ricci. 

Il Vino

Il Lvnae Bosoni di Liguria di Levante "Horae" 2014. Di colore rosso porpora che parla di Merlot (ma anche massareta e pollera nera). Profumi di menta e frutta matura, quasi sotto spirito, che lasciano spazio a note "animalesche" e di sottobosco. Dopo un affinamento di 12 mesi in barriques e 6 in bottiglia eccoci alle prese con un vino "da mangiare", un vino di corpo, intenso,pieno che ha meritato una telefonata di lode al produttore!