La notizia

I giornali guardano ancora all’Expo che apre domani segnalando occasioni da non perdere visitando il sito. Oggi La Stampa dedica uno speciale all’evento affidando l’apertura di Paolo Massobrio che sintetizza le “quattro potenze” del nostro Paese elaborate da Padiglione Italia, ovvero saper fare, bellezza, potenza del limite e futuro che saranno anche oggetto di un seminario  il 3 settembre. Sulla Stampa curiosità, ospiti illustri, da Michelle Obama a Vladimir Putin, eventi imperdibili dei 180 giorni. @ Il ministero annuncia un decreto di emergenza per il Salento che distribuirà fin da subito 11 milioni di euro per vivaisti e coltivatori danneggiati. Ma non ci sarà la strage di ulivi. @ Se n’è andato a 89 anni Francois Michelin, grande imprenditore e artefice del successo dell’azienda di pneumatici da cui nacque anche la celebre guida “rossa”. Paolo Massobrio lo ricorda così nel suo diario de ilGolosario.it

Le potenze di Expo e gli eventi da non perdere

Sono quattro le potenze del nostro Paese, individuate dal gruppo di lavoro di Padiglione Italia: “il saper fare concetto di creatività e lavoro; la “bellezza” che discende direttamente dal saper fare”. La terza “è la più sggestiva, la potenza del limite ossia la capacità di superare gli ostacoli, di ricreare e quindi di ripartire. La quarta potenza è la visione del futuro che inizia dalla presa d’atto di ciò che abbiamo”. A scriverlo sulla Stampa di oggi, nello speciale dedicato a Expo, è il nostro Paolo Massobrio che annuncia anche un convegno dedicato il 3 settembre, uno dei sei seminari portanti di Padiglione Italia. Ma l’articolo di apertura anticipa anche alcuni spunti del rapporto Censis sui cambiamenti verso il cibo, che sarà presentato a Maggio sempre nell’ambito dei seminari di Padiglione Italia @ A Expo si potranno provare la cucina uruguagia come quella estone, ci sarà le Cirque du soleil ma anche quella grandi concerti in piazza. Arriveranno la Merkel, la signora Obama e Ban Ki-moon. Lo annuncia la Stampa nel suo approfondimento, ma ne parla anche Oggi in un articolo che annovera trentotto buoni motivi per andarci: dall’arca di Noé ricreata dall’Ungheria al bosco firmato dall’Austria. @ Intanto anche i territori limitrofi si attrezzano per Expo e creano nuovi collegamenti: Repubblica Torino annuncia la nascita di un Barolo Express che collegherà Alba a Milano. Nei giorni scorsi anche la presentazione di una navetta dedicata al Monferrato che farà tappa a Alessandria, Casale e Asti: tutte le informazioni sul sito monferratoexpo2015.com. @ La Regione Abruzzo rappresenta la prima Istituzione, l’11 marzo scorso, ad aver inserito nel proprio Statuto il “Diritto al Cibo” tra i suoi principi fondamentali. La Regione rivendica questo primato nel giorno in cui Fassino chiede ai Comuni riuniti dall’Anci di inserire la carta di milano nella statuto. E sempre l’Abruzzo annuncia un suo spazio, Casa Abruzzo, presso lo Spazio Fiori Chiari in Brera che sarà inaugurato il 2 maggio.

Primi aiuti per gli ulivi, addio all'industriale umanista

Non ci sarà l’annunciata strage di ulivi in Salento e sono pronti anche i primi aiuti. Sarà utilizzato un fondo speciale per l’agricoltura da 11 milioni di euro per aiutare coltivatori e vivaisti danneggiati dalla Xylella. E’ la misura urgente contenuta nel decreto approvato ieri dal consiglio dei Ministri, insieme a un piano anche per le quote latte rateizzate su 3 anni. @ Se n’è andato a 88 anni Francois Michelin "l’industriale umanista" come lo definisce Avvenire. Che ricorda: “Per guardare lontano anche di di notte, ricordava, non bastano fari potenti. Serve una luce in grado di illuminare tutti gli aspetti della vita e il lavoro che facciamo. E quella luce è il Vangelo. E sull’azienda: non c’è dipendente o padrone, ognuno dipende dall’altro, in fabbrica, e tutti insieme dipendiamo dagli altri fattori”.

Aperitivi stellati e affitto pagato in natura

Su Panorama, Fiammetta Fadda lancia una nuova tendenza, inaugurata dagli chef di cinque ristoranti stellati milanesi in occasione di “Good Food in Good Expo”, l’iniziativa lanciata per Expo che li ha visti elaborare appetizer con prodotti di agricoltori del parco del Ticino. Quindi la crème brulée al grana padano firmata da Fabio Siccardi del Magna Pars, il sanguinaccio e gel alla birra cruda di Marino Vitalone di Chateau Monfort, ma anche verdure al cassis, acciughe al foie gras e macaron all’amatriciana. (Panorama) @ E in occasione di Expo parte anche “7 su 7” l’iniziativa proposta dall’Ascom che farà aprire i locali torinesi un’ora prima, alle sette, proponendo menu di 7 antipasti tipici a prezzi concordati. L’obiettivo? Non solo promuovere le eccellenze locali, ma anche contrastare i ristoranti “in casa” e lo street food. (Il Giornale del Piemonte) @ Il pomodoro San Marzano viene dalla Cina. Così titola il reportage di Antonio Borrelli pubblicato su IlGiornale di oggi, che riporta le rivelazioni di un operaio di uno stabilimento di Napoli, che confida: “La passata è italiana solo per metà”. La maggior parte del prodotto finisce poi in Germania e Inghilterra. (IlGiornale) @ Un euro all’anno per il contratto di comodato e il resto dell’affitto pagato con i prodotti coltivati. Succede nel Cusio, dove alcuni giovani hanno deciso di dedicarsi all’agricoltura adottando questa formula. A promuovere il progetto è Gianni Alberganti di Omegna, che lo ha rilanciato all’interno di Smart City, l’associazione che si occupa del rilancio del territorio. “In questo modo - ha detto - si recupera la terra incolta e si offre un’opportunità ai giovani”. (La Stampa Nord-Ovest) @ Le cantine Ferrari brindano all’Expo. A un giorno dall’inaugurazione della grande esposizione universale, il presidente delle cantine Ferrari Matteo Lunelli, su Panorama racconta il grande spazio dedicato alle sue bollicine (spumante ufficiale dell’evento n.d.r) e confida: “Il nostro primo obiettivo per il futuro sono gli Stati Uniti”. (Panorama)

Rubriche e giornali

Su La Stampa di oggi Paolo Massobrio scrive di “Nebbione”, il progetto vitivinicolo che coinvolge sei cantine tra il Piemonte e la Valle d’Aosta e punta tutto sulla tradizione piemontese del Nebbiolo spumante. @ Sulla stessa pagina Doctor Chef Federico Francesco Ferrero imbastisce una velata polemica sulla “dittatura della panna” nelle cucine di molti cuochi. “Mi aspetterei - scrive - che gli chef esplorassero alternative più contemporanee, meno scontate e meno insidiose”. @ Poi Rocco Moliterni, con la sua intervista a Stefano Cerveni, chef da pochi giorni alla guida dell’Osteria con Vista sulla Terrazza della Triennale, che a proposito del suo locale dice: “Non mi interessava creare un ristorante per i turisti dell’Expo, ma un luogo dove tutti, milanesi in primis, trovassero una cucina in sintonia con la città”. @ Edoardo Raspelli invece recensisce i piatti dell’azienda agricola Le Cave del Ceppo di Trezzo sull’Adda (Mi), con voto finale: 13/20. @ Su l’Espresso Enzo Vizzari prova il ristorante Ilija del Golf club di Tarvisio @ Infine, su Avvenire, suor Gloria Riva analizza la Sacra famiglia del pittore olandese Joos Van Cleve, dove san Giuseppe appare intento a leggere le Scritture con il cappello da lavoratore accanto a un vaso di vino simbolo del Bambino Gesù, “vera vite che dispenserà il vero sangue dell’uva, cioè il suo sangue, bevanda di salvezza eterna”. (Avvenire)

L'assaggio

E’ alla Locanda dei Narcisi di Pozzolo Formigaro (Alessandria - tel. 3485116638). Alla guida del ristorante Enza Narcisi, che propone una cucina votata alla stagionalità e frutto di tre tradizioni regionali (piemontese, ligure e siciliana). Qui potrete assaggiare: l’uovo croccante su crema di asparagi e fonduta al Montebore (nella foto), i ravioli di magro con sfoglia al Gavi burro d’alpeggio e parmigiano, il maialino da latte laccato all’arancia con crema di ceci della Merella e un’ottima rivisitazione della Pavlova con cremoso alle mandorle. Su ilgolosario.it l’approfondimento di Federica Borasio.

Il Vino

E’ lo Spumante Brut “Don Felipe” prodotto da Tenuta dei Re (tel. 0141292147)  a Castagnole Monferrato (At). Un vino dal perlage fine, ha naso delicato con sentori di lievito che si mescolano a una lontana sensazione di mela che con la sua croccantezza si ritrova anche all’assaggio. E’ fresco, con quella bella acidità del grignolino che ritorna a lasciare la sua firma. Da poco è arrivata anche una versione del Don Felipe che vanta una permanenza sui lieviti di 30 mesi: da assaggiare. Su ilgolosario.it l'approfondimento di Fabio Molinari.