Menu all'italiana addio: il GattiMassobrio fotografa una ristorazione che cambia

Anche il menu si adegui: ormai non mangiamo più come una volta”. Su Avvenire di oggi è da leggere l’affondo di Paolo Massobrio sul cambiamento in atto nel mondo della ristorazione. Un’evoluzione di cui si discuterà anche questo pomeriggio, alle cantine Guido Berlucchi di Borgonato di Cortefranca (BS) in un dibattito che vedrà coinvolti l’assessore lombardo Mauro Parolini e il giornalista Paolo Massobrio e che sarà occasione per presentare i dati di un sondaggio compiuto tra i ristoratori lombardi del GattiMassobrio che ha sancito, tra le altre cose, il tramonto definitivo del menu all’italiana

La Notizia

Il riso innova più del vino. E’ quanto emerso in un convegno svoltosi ad Asti sulla diffusione dell’agricoltura digitale. Per Confagricoltura: “In vigneto ancora pochi usano tecniche di precisione” e per favorire il cambiamento occorre incentivare la collaborazione tra il mondo scientifico e le aziende. (Italia Oggi) @ Baladin sdogana i primi baristi robot. A pochi giorni dall’inaugurazione del suo Open Garden, Teo Musso annuncia l’introduzione, a partire dal 2018, dei primi umanoidi in grado di spillare birra e posizionare i boccali di fronte agli avventori, che potranno pagare anche con lo smartphone. (Corriere della Sera) @ “La pasta Barilla fatta in USA non è un tarocco”. Luca Di Leo, capo Ufficio Stampa del Gruppo Barilla, interviene su Libero con una lettera per smentire le affermazioni contenute in un articolo a firma di Attilio Barbieri sui falsi a tavola, in cui si parla di pasta fabbricata negli Stati Uniti a marchio Barilla. “La pasta in questione - spiega Di Leo - è prodotta con il know-how della Barilla e con materia prima che garantisce l’eccellenza del prodotto secondo gli stessi parametri che richiederebbe un consumatore italiano. (…) Parlare di prodotto auto-taroccato è gratuitamente ingiurioso e fonte di disinformazione per il consumatore”. “Resto della mia idea - replica Barbieri - Una pasta fatta negli Usa o in Russia con materie prime e maestranze locali, non sarà un tarocco ma neppure un prodotto italiano”. @ Dopo “schiscetta” e “pastrugnare”, anche “bacaro” entra nello Zingarelli 2018. Il termine che indica la tipica osteria veneziana è stato certificato tra le parole nuove mutuate dai dialetti locali. E domani la casa editrice che pubblica il vocabolario sarà in visita a Padova, per raccontare agli alunni del liceo scientifico Fermi come nascono parole nuove o si recuperano quelle dimenticate. (Il Mattino di Padova) @ La spirulina arriva in Italia. Il merito è di due ricercatori, Daniela Chiapperini e Raffaele Settanni, che dal Malawi hanno portato in Puglia questa microalga ricca di proprietà nutritive e a basso impatto ambientale dando avvio a Apulia Kundi, la prima start up che coltiva e commercializza il prodotto puro, da utilizzare anche come integrarore. Lo racconta su Avvenire Paola Scarsi.

Torino regina del gusto e la rinascita della Spergola

Torino torna capitale, almeno per quanto riguarda la ristorazione. In otto anni i ristoranti sono aumentati del 32% - scrive Repubblica di oggi - e oltre ai locali tradizionali crescono le formule più innovative. @ Cracco fa il pieno (di lettori) da Eataly nella presentazione del suo nuovo volume “Il buono che fa bene” (Vallardi). Contemporaneamente altrettanto entusiasmo al Mudec per la presentazione del volume “Classico contemporaneo” di Enrico Bartolini. (Repubblica) @ Rinasce la Spergola, antico vitigno riscoperto sulle colline di Reggio Emilia dopo due secoli di oblio. E’ l’uva di Matilde di Canossa, il vino che riempì i calici della pace tra Enrico IV e Papa Gregorio VII nel 1077. Per il suo rilancio è nata la Compagnia della Spergola come associazione tra produttori. @ La vita dei contadini in Maremma diventa un documentario, Lorello e Brunello, del regista Jacopo Quadri presentato al film festival di Torino. “Mi interessa - spiega il regista sulla Stampa - come si vede il mondo da un piccolo podere”.

L'assaggio

Pane e pasta da grani antichi dei Fratelli Vescera (via dello Stadio, 17 - tel. 3336166759) di Siracusa. Quella della famiglia Vescera è una missione guidata dall’amore per la propria terra e dalla passione per la qualità. Lo dimostrano il pane, con profumi e consistenze perdute, macinato a pietra e cotto in forno a legna., ma anche la pasta, sempre ricavata da grani antichi Tumminia, Russello e Nero delle Madonie. Su ilGolosario.it l’pprofondimento di Francesca Brugna.

Il Vino

Il Franciacorta Docg Brut di Antica Fratta (tel.  030 652068di Monticelli Brusati (BS). Da uve Chardonnay (90%) e Pinot Nero (10%) (con permanenza sui lieviti superiore ai 24 mesi) ha colore giallo paglierino con riflessi oro, naso floreale e fruttato, sorso fresco, piacevolmente sapido, di lunga persistenza.