L'addio del mondo del vino al decano di Barolo e Barbaresco

La scomparsa di Bruno Giacosa, decano del Barolo e del Barbaresco rieccheggia sui quotidiani. Luciano Ferraro sul Corriere della Sera e Andrea Cuomo sul Giornale ne ripercorrono le principali tappe, dalle prime bottiglie nel 1967 al passaggio delle redini alla figlia Bruna nel 2004. Interessante il ricordo di Maria Teresa Mascarello su Repubblica: “Lui e mio padre sono stati austeri mohicani del Barolo”. 

La Notizia

Bistecche da Tiffany. E’ il titolo scelto da Massimo Gramellini per denunciare l’ennesima truffa ai danni di turisti in viaggio in Italia. Il “fattaccio” è accaduto a Venezia, dove un gruppetto di giapponesi ha dovuto far fronte a un conto a dir poco sanguinoso: 1.100 euro per quattro bistecche pagate a peso d’oro. Stessa (triste) sorte anche per 3 compagni che hanno optato per una pizzeria, ai quali è stato chiesto di corrispondere 115 euro a testa per un piatto di spaghetti. “Les italiens”, verrebbe da dire; peccato che il proprietario del ristorante-gioielleria non fosse italiano, ma cinese. E il gestore egiziano. “La bellezza produce un pessimo effetto su chi la possiede - scrive Gramellini - Lo stimola a farsela pagare cara, trascurando il resto. Raramente si troverà un grande ristorante in un luogo ameno. Dove c’è una bella vista, spesso ci sono una bistecca bruciata. E un conto bollente”. (Corriere della Sera) @ Anche i grandi chef riscoprono gli avanzi. Sono sempre di più i cuochi e le multinazionali che sposano progetti etici e sostenibili per ridurre al minimo le eccedenze e salvaguardare le risorse; da Norbert Niederkofler, l’ideatore della rassegna Care’s  che cucina solo ciò che appartiene alla sua montagna, a Massimo Bottura, che ha annunciato l’apertura di un nuovo refettorio anche a Torino. Da Paul Ivic, che nel suo Tian di Vienna usa frutta e verdura con l’obiettivo del non spreco a grandi marchi come Lavazza, che attraverso il progetto Tierra! lavora per migliorare le condizioni di alcune comunità di produttori di caffè. (La Stampa) @ “Non siamo grassi, siamo gonfi”. Parola del nutrizionista Nicola Sorrentino, che su La Verità individua cause e rimedi al gonfiore che attanaglia in egual misura uomini e donne e che spesso è frutto di diete sbagliate, intolleranze alimentari, allergie, scompensi ormonali o ritenzione dei liquidi. “Con pochi accorgimenti- conclude Sorrentino - è però possibile sgonfiarsi senza far mancare nulla all’organismo”. @ Maretta alle guide dell’Espresso. Dopo l’addio di Luciano Pignataro e Guido Barenson, ieri anche Antonio Paolini ha notificato via Facebook di voler lasciare il comitato di direzione. “Non c’erano più le condizioni” ha spiegato il curatore della guida ai vini. (Attendiamo sviluppi…)

Sushi low-cost sulla via del tramonto e l'integrazione che passa dai ravioli

All you can eat sulla via del tramonto. Dopo l’esplosione della sushi mania, le abbuffate nippo-cinesi a poco prezzo perdono smalto e, complice un pubblico sempre più esigente in termini di qualità, la formula “mangia ciò che vuoi spendendo poco” sembra essersi definitivamente eclissata, superata da locali di lusso che propongono autentica cucina giapponese, magari ponendo l’accento su singole specialità. Tommaso Farina su Libero. @ L’integrazione inizia da un piatto di ravioli. Sull’inserto Buone Notizie del Corriere della Sera è da leggere la bella storia di Hujinìan Zhou, per gli amici “Agie”, il cinese titolare della ravioleria di via Sarpi che dopo l’incontro con il macellaio Walter Sirtori, ha trasformato il suo street food in un business di successo. Il segreto? Unire due culture culinarie utilizzando materie prime italiane. @ E di integrazione sa qualcosa anche l’ “oste e cuoco” Filippo La Mantia, sceso in campo a sostegno del progetto “Liberi Dentro”, promosso da My Life Design Foundation in collaborazione con l’Università Cattolica con l’obiettivo di ridurre la recidiva in ambito carcerario avviando percorsi formativi in 3 istituti penitenziari. @ E una bella storia di riscatto arriva anche da Craco, un piccolo paese disabitato della provincia di Matera che nel 1963 fu raso al suolo dal terremoto e che oggi, complici i set allestiti da cineasti come Francesco Rosi e Mel Gibson, attira turisti da ogni parte del mondo. Su il Giornale l’affondo di Daniela Uva.

La Fotonotizia di oggi

La fotonotizia di oggi è per il il Maestro pasticcere Nicola Fiasconaro che ha ritirato lunedì al Sigep di Rimini il riconoscimento per il Miglior Panettone dell'edizione 2018. “Oggi non solo premiamo l'eccellenza ma vogliamo anche sottolineare il determinante ruolo svolto dall'azienda Fiasconaro nel processo di internazionalizzazione del panettone, dolce che proprio al Sigep, l'anno scorso è stato ufficialmente riconosciuto come Ambasciatore dell’alta pasticceria italiana nel mondo. Un ruolo trainante per l’intero comparto e frutto di una visione lungimirante dei tre fratelli Fausto, Martino e Nicola che guidano una realtà imprenditoriale esemplare.” Questa la motivazione ufficiale pronunciata da Federico Anzellotti, Presidente Conpait (Confederazione Pasticceri Italiani), al momento della consegna.

L'assaggio

Al ristorante La Stanzetta (via dei Mille, 31 - tel. 0564 1829122) di Roccastrada (GR). Alle porte di Grosseto, nella frazione di Sticciano, un piccolo ristorante arredato con pezzi di risulta assemblati con cura e molto gusto, dove gustare i piatti più tipici della tradizione maremmana; dagli affettati, sublimati da una grandiosa pancetta, all’acquacotta. Dal tortello maremmano fatto al momento ai pici casalinghi al ragù; dal baccalà con vellutata di ceci al cinghiale in umido accompagnato da una polenta croccante. Su ilGolosario.it la sosta di Emanuele Sanguineti. 

Il Vino

Il Merlot “L’altra metà del cuore” di Prime Alture (tel. 0383 83214) di Casteggio (PV). Dei vini d’eccellenza prodotti da questa realtà, oltre al Centopercento Pinot noir (già nostro Top Hundred) è stato un’emozione questo Merlot di colore rosso rubino profondo, che ha naso elegantissimo, note di frutti di bosco, in particolare di lamponi e ribes, profumo di amarena, sorso caldo ed equilibrato, lunga persistenza.