La notizia

Più tracciabilità per il latte e i suoi derivati. Come annunciato nei mesi scorsi, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto firmato dal ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che prevede l’indicazione dell’origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattiero caseari. Ad annunciarlo Coldiretti, che ha spiegato come la norma entrerà in vigore pienamente dopo novanta giorni dalla pubblicazione, anche se sarà ancora possibile smaltire le scorte delle confezioni con le vecchie etichette, entro e non oltre 180 giorni. (QN di sabato) @ Dal latte alla carne, con la guida all’interpretazione dell’etichetta fornita su Libero di domenica da Attilio Barbieri. Aumentano le varietà di bovini, ma saper ricercare le informazioni sulle etichette può essere più complicato di quanto sembri. Dopo l’introduzione dell’etichetta di origine da parte della UE, sono 4 le informazioni che ogni consumatore deve necessariamente trovare: il Paese di nascita del bovino, i Paese di Allevamento, quello di macellazione e quello di sezionamento. Altre indicazioni sono invece facoltative (e decisamente più rare): il nome dell’allevatore e l’indirizzo dell’allevamento, la razza del bovino e la sua denominazione, oltre al sistema di allevamento e al tipo di alimentazione. “Da sempre - spiega il presidente del Consorzio Unicarve Fabiano Barbisan - la GDO ha scelto di inserire in etichetta solo le informazioni obbligatorie per poter mescolare il più possibile la carne estera con quella prodotta in Italia. (…) Il motivo è che la carne che importiamo, la metà di quella venduta in Italia, costa meno rispetto alla nostra”. @ Anche il prosciutto italiano inizia a parlare francese. Uno dei più tipici prodotti tricolore, il San Daniele, finisce nelle mani della società d’Oltralpe Loste-TradeFrance, che ha acquisito la maggioranza del prosciuttificio Dok dall’Ava, una delle storiche aziende del Friuli. Lo spiega su Avvenire Francesco Dal Mas. @ L’Alto Piemonte tra le zone vitivinicole migliori del mondo. A dirlo è Forbes, che ha inserito le colline piemontesi nella “Top 12” di una classifica globale per i suoi “Vini pregiati, anche se poco conosciuti”. Secondo la rivista “Il 90% dell’attenzione di  critici e consumatori, quando si parla di Piemonte è diretta verso il Barolo e le Langhe. (…) Ma l’Alto Piemonte è in fase di rinascita, grazie alle nuove generazioni che tornano all’azienda agricola e migliorano la qualità dei vini prodotti”. (La Stampa) @ Ma il vino piemontese sarà anche al centro del Progetto Indigena, un’iniziativa volta a promuovere gli autoctoni piemontesi portando esperti internazionali, sommeliers, importatori e giornalisti da tutto il mondo alla scoperta dei territori che li ospitano. Il primo appuntamento sarà domani, alle 10, al castello di Casale Monferrato, dove insieme agli esponenti dell’associazione Io Grignolino interverranno la master sommelier americana Laura De Pasquale, vice presidente di Artisanal fine wines (il più grande importatore e distributore degli USA n.d.r), la giornalista e giudice di vino Michaela Morris e la corrispondente della rivista cinese Modernweekly Lingzi He. (La Stampa) @ E in tema di vino anche l’intervento di Massimo Boatti, che su Libero critica velatamente la comunicazione stereotipata dei vignaioli: “Le carte dei vini vanno riviste in linea con i tempi. Visti i trend della ristorazione, sarebbe forse meglio che i produttori di vino abbandonassero la comunicazione incentrata sugli abbinamenti elitari per concentrarsi su quelli più pop, a partire da quelli con le cucine regionali in abbinamento alle alte espressioni enologiche di zona”. @ Infine, su il Giorno, Emanuele Bottiroli annuncia un altro appuntamento legato al mondo del vino: mercoledì 1 febbraio, la Delegazione Ais di Cremona-Lodi ricorderà in una serata speciale Giacomo Tachis, l’inventore del Sassicaia e di altri leggendari vini. Ospite della serata sarà l’enologa Graziana Grassini, che ne ha raccolto l’eredità e che dal 2009 affianca il marchese Niccolò Incisa della Rocchetta. @ Addio a Vittorio Coin. L’imprenditore veneto alla guida dell’omonima catena di grandi magazzini si è spento all’età di 78 anni. Sul Corriere della Sera Maria Silvia Sacchi ripercorre le tappe della sua carriera e riportando il ricordo del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, scrive: “Ci ha lasciato un grande condottiero dell’impresa veneta e del vero capitalismo sociale di cui questa terra è madre”. 

Tendenze gastronomiche 2017 e il rito del tè

Il cibo è uno dei simboli (positivi) del cambiamento dal 1987 ad oggi, secondo i lettori dell’Espresso che in un sondaggio lanciato da Michele Serra e proposto sul sito del giornale, lo hanno nominato 400 volte. Mentre sulla rivista, tra i volti noti intervistati c’è anche Davide Oldani che tra i fattori di cambiamento positivi oltre alla cultura del cibo annovera velocità dell’informazione e rivalutazione della sostenibilità e lotta agli sprechi, mentre tra quelli negativi ecosistema, politica, “identità noiose” per la falicità con cui si giudica. @ Quali sono le tendenze gastronomiche del 2017? Secondo un sondaggio lanciato dalla National Restaurant Association tra i ristoratori a stelle e strisce, si annoverano i tagli di carne poveri, lo street food, l’attenzione ai menu per i bambini, la salumeria artigianale, le colazioni ispirate alla cucina etnica e i condimenti fatti in casa. Viene invece meno la cucina di contaminazione mentre si stanno facendo largo prodotti con effetti benefici, dolci alternativi (con solo zuccheri naturali o vegani) affumicatura “homemade”. @ A non passare mai è invece il rito del tè: su Il Giornale di sabato una guida tra le botteghe imperdibili di Milano (tutte annoverate dal Golosario): La teiera eclettica, l’Arte del Ricevere, Dammann Freres e l’Essenza del the protagonista di un bel laboratorio a Golosaria Milano 2016.

I migliori bolliti di Milano, Arance della Salute e il sondaggio di Italia a Tavola

Eataly fu un rischio pazzesco. Il Giappone ci deluse, mentre New York segno' la nostra svolta”. A parlare è Oscar Farinetti, patron della catena torinese che sul Corriere della Sera, intervistato da Aldo Cazzullo, ripercorre le più importanti tappe dei primi dieci anni e annuncia i progetti per il futuro, tra cui l’apertura di nuovi store a Los Angeles, Las Vegas, Toronto, Stoccolma, Londra e Parigi. E a proposito della paga (spesso contestata) dei suoi dipendenti, promette: “Cercheremo di fare meglio”. @ Ma da leggere, su Il Giorno, è anche l’intervista a Filippo La Mantia, chef palermitano dell’omonimo ristorante milanese, che a proposito della sua esperienza nel capoluogo lombardo confida: “All’inizio è stata durissima. Ero abituato al cliente romano, più rilassato. Qui gli avventori sanno cosa vogliono, sono precisi, razionali, educati. (…) E anche i grandi chef ora sono tutti qui”. @ E di cucina meneghina scrive anche Paolo Galliani, che sul Giorno di domenica propone un viaggio tra i 10 migliori bolliti della città, “tagli canonici alla piemontese con reinterpretazioni lombarde” che per i milanesi sono diventati un must anche all’ora di pranzo. @ Nuova sosta su L’Espresso per Enzo e Paolo Vizzari, che questa settimana recensiscono i piatti del ristorante FM Fabrizio Mantovani di Faenza, mentre per “Altre Tavole” segnalano il Villa Giulia di Fano (PU) e lo Spaccio delle Carceri di Modena. @ Torna anche quest’anno l’appuntamento con le Arance della Salute promosse dall’Airc. Sabato 28 gennaio, 20.000 volontari scenderanno in oltre 2.700 piazze d’Italia per raccogliere fondi a favore della Ricerca sul Cancro. Ambasciatrice Airc di quest’anno la campionessa di scherma Margherita Granbassi (nella foto con un volontario). @ Prosegue a ritmo sostenuto il sondaggio di Italia a Tavola sui personaggi più influenti dell’anno appena trascorso. E nella categoria “Opinion Leader” torna in cima al podio il nostro Paolo Massobrio, che nel fine settimana ha raggiunto gli 8.370 voti, seguito da Luciano Pignataro (8.238 voti) e dalla coppia radiofonica Fede&Tinto (8.207 voti). Per votare ci sarà tempo fino al 5 febbraio, sul sito www.italiaatavola.net

La dieta che allunga la vita e i colori che influenzano il cervello

Essere magri allunga la vita. La conferma arriva dal confronto tra le ricerche di Università del Wisconsin e National Institute on Aging (Nia) che pur partendo da posizioni differenti sono arrivati alla medesima conclusione: la restrizione calorica allunga la vita e tiene lontane malattie come diabete, tumore, ictus e infarti. Ridurre le calorie però non è sufficiente: contano l’età di inizio della dieta, la sua composizione, l’orario e il numero dei pasti. “Ridurre del 30% le calorie - spiega su Repubblica di sabato il biologo Luigi Fontana - abbatte il rischio di diabete, malattie del cuore e cancro”. E sui tempi: “Nell’uomo l’ideale è ridurre a 8 /10 ore l’arco temporale in cui si assume cibo”. @ Le verdure a foglia verde aiutano a proteggere la salute del cuore. Sul Corriere della Sera Carla Favaro enumera le virtù di spinaci e cicoria: oltre a difendere vista e cervello, possono aiutare a ridurre il rischio cardiovascolare. @ Il cervello si fa influenzare dai colori e il rosso viene percepito come maggiormente nutriente. A spiegarlo una ricerca del Sissa di Trieste che spiega certe preferenze con meccanismi evolutivi molto antichi e precedenti all’introduzione della cottura. @ Acqua e sale sono un rimedio efficace per combattere il raffreddore: a dirlo è Ciro Vestita su QN che spiega: “Per ottenere una utile soluzione fisiologica basta versare in un litro di acqua bollita 9 grammi di sale (un cucchiaino) che sarà poi inserita nel naso con il contagocce”.

In edicola "A Tavola" di febbraio

E’ uscito A Tavola di febbraio che guarda a San Valentino e alla cucina di stagione con le ricette per le zuppe e un menù a base di agrumi. su questo numero Fabio Molinari scrive del rapporto tra cibo e arte con il ricettario di Dalì e dell’abbinamento musica e vino con gli abbinamenti di San Valentino secondo Maurizio Pratelli e Chiara Meattelli. Alessandro Ricci inaugura la nuova versione della rubrica dedicata ai cocktail con la storia di Varnelli e la visita al Piano35 di Torino.

Ho capito bene?

Amore finito? Lei ingrassa, lui no. Secondo una ricerca svedese, dopo la separazione da una compagna, gli uomini sono soliti dimagrire. La spiegazione starebbe nel loro forte impulso a trovare subito un’altra partner. Le donne, per contro, metterebbero su qualche chilo di troppo…probabilmente per la loro innata tendenza a compiangersi. (Ma non facciamo di tutta l’erba un fascio….n.d.r)

Fuori dalla Tavola

Un appello online per salvare il bar di Hemingway. Succede a Portovenere, nelle Cinque Terre, dove la proprietà del bar Lamia, storico rifugio dello scrittore Ernst Hemingway, è passata dal Demanio al Comune, che lo ha messo all’asta. E le famiglie dei fratelli Lamia che gestiscono il bar, sostenute da clienti, amici e associazioni hanno deciso di organizzare una petizione online per chiedere al sindaco di annullare il bando e trovare una soluzione alternativa. Per sottoscrivere la petizione basta collegarsi sul portale www.change.org

L'assaggio

Da Scibui (via Padre Luigi Sampietro, 109 - tel. 0296709121) di Saronno (VA). Un locale polifunzionale dove il gusto è protagonista, seppur in forma nuove. Aperto 7 giorni su 7 dall’ora della colazione al dopocena con una proposta che spazia in base ai momenti della giornata. Chi lo sceglierà per cena, avrà solo l’imbarazzo della scelta: da provare i gamberi rosa scottati con composta di peperoni e zenzero, gli spaghetti Mancini alla chitarra con bottarga di muggine crema ai frutti di mare e sarde del Mar Cantabrico e il calamaro scottato su crema di zucca e patate. Su ilGolosario.it l’approfondimento di Marco Gatti. 

Il Vino

Il Dolcetto d’Acqui 2014 “Robella” dell’azienda agricola Emanuela Rosa Clot (tel. di Cartosio (AL). Un Dolcetto classico, come non si fa più, perché in quella zona non credono fino in fondo in questo vino rosso imperioso, secco, che nel campione di Emanuela ha il frutto in grande evidenza, ma anche le speziature tipiche di questo territorio dove pochi hanno scommesso sul vino. Lei lo ha fatto con la Barbera e con il Dolcetto, che ci è piaciuto molto. Aspettiamo ora la Barbera con grande curiosità. Brava Emanuela!