Il pranzo di Natale? Con più frutta e verdura

Mele, pere, zucche e topinambur per un pranzo di Natale alternativo e salutare. E’ la provocazione lanciata ieri a Milano negli spazi dello show-room di Arclinea, dove Golosaria ha brindato al Natale e mettendo sul piatto una provocazione, volta a far rivalutare il ruolo di frutta e ortaggi anche durante le feste. Protagonisti della serata lo chef Pietro Leemann del ristorante Joia - Alta Cucina Naturale di Milano e la maestra di cucina Giovanna Ruo Berchera, che hanno intepretato il tema realizzando dal vivo una serie di ricette utilizzando come base i prodotti ortofrutticoli della filiera lombarda, in presenza della nutrizionista Silvia Santinato e del presidente di AopUno Lombardia Ambrogio De Ponti. Un appuntamento che è stato occasione per testare dal vivo i finger dell’orto di Rose by Mary, il nuovo format di cucina naturale lanciato da Maria Marinoni a Milano e il panettone vegano della pasticceria Corsini di Castel del Piano (Grosseto), accompagnati da una selezione di bollicine dolci e secche con l’Asti spumante e gli spumanti dell’Oltrepò pavese. @ Un tema caro anche a Paolo Massobrio, che su Avvenire di stamane rilancia la provocazione per declinare la sua personale ricetta antistress per il pranzo di Natale: “Nessuno dice nulla di fronte a un paradosso evidente - scrive - Il pranzo di Natale dell’abbuffata è diventato anacronistico, ancor più quando fra gli invitati c’è qualcuno che ha maturato patologie legate all’alimentazione o intrapreso la via vegetariana. (…) E se portassimo in tavola più frutta e verdura? Non è solo questione di alternativa, ma di pensare che il cibo dev’essere qualcosa che unisce, sapendo che il motivo di un ritrovarsi è un esercizio umano”. (Avvenire) @ Ma frutta e verdura giocano un ruolo fondamentale anche in termini di salute. Su La Stampa Andrea Tornielli riprende le parole dell’oncologa Maria Rosa Di Fazio per spiegare gli effetti positivi dell’ortofrutta nella lotta contro il cancro: “Ridurre la possibilità di ammalarsi di cancro si può, anche cambiando le abitudini a tavola”. E spiega come le cattive abitudini alimentari abbiano una stretta relazione con l’insorgere dei tumori. “Dobbiamo capire che non conta solo cosa mangiamo, ma anche quando lo mangiamo e con quali modalità. (…) E’ importante concedersi almeno una porzione di frutta al giorno, seguita da quattro di verdure: prima di tutto crude e poi cotte, in forma di minestroni e passate”.

La Notizia

Nuova lite sulle norme per l’indicazione dell’origine del grano. Sul tavolo della Commissione Europea è appena arrivato lo schema di decreto sull’etichettatura di origine della pasta, concordato fra i ministeri dell’Agricoltura e dello Sviluppo Economico. Ma all’orizzonte si prevedono scontri: da un lato i grandi produttori - Barilla in testa - dubbiosi rispetto alle nuove norme, dall’altra i coltivatori, convinti della necessità di valorizzare la materia prima locale. (La Repubblica) @ Analisi più sicure per stabilire il contenuto di zucchero nei formaggi stagionati. E’ il nuovo sistema messo a punto dal Crea di Lodi, che grazie a una ricerca effettuata in collaborazione con il Consorzio Tutela Grana Padano (con cui si sono messi in evidenza i valori dell’omonimo formaggio) ha convinto il Ministero della Salute a introdurre la possibilità di riportare in etichetta l’indicazione “Naturalmente privo di lattosio”, quando il tenore residuo di lattosio è inferiore a 0,1 g/100g. Lo spiega Arturo Centofanti su Italia Oggi. @ Dal luppolo 100% brianzolo nasce la prima birra totalmente “made in Lombardia”. A produrla è il birrificio agricolo Hibu di Burago Molgora (MB), già recensito sul Golosario, che grazie a uno studio commissionato al Dipartimento di Scienze Alimentari dell’Università di Parma ha lavorato sulla coltivazione del luppolo per poter creare la prima birra veramente italiana. “Da quattro anni - spiega su Libero uno dei soci Tommaso Norsa - coltiviamo malti e cereali tra Basilicata e Burago, ma era giunto il momento di lavorare sul luppolo. Per fare un prodotto autenticamente lombardo, caratterizzato dai gusti e dagli aromi del nostro territorio”. @ Torna a far discutere la questione sulla “schiscetta”. Il comune di Milano non ha gradito l’accordo trovato tra scuole e famiglie per consentire ai bambini non iscritti alla mensa di portare il pasto da casa, che con una dura risposta ha definito “Una soluzione affrettata” lamentando la mancanza di una tutela per i bambini e le bambine più fragili, con forme di allergie e intolleranze alimentari. E già parla di una proposta di conciliazione, ancora in fase di stesura. (La Repubblica ed. Milano)

Bollicine di montagna e la svolta ecologica di Masterchef

Trentino terra di valli, alture e bollicine. Sul Corriere della Sera il viaggio di Roberta Scorranese a casa dei Lunelli, la famiglia a capo delle Cantine Ferrari che ha portato nel mondo il Metodo Classico di montagna. (E da poco premiata come “Sparkling Wine Producer of the Year” (lett: Produttore di Metodo Classico dell’Anno) al concorso internazionale “Champagne and Sparkling Wine World Championship 2015”). @ Ma in tema di vini, sulla copertina della rivista Spirito di Vino anche due scoperte che hanno debuttato a Golosaria: l’Apparita in Toscana e Secondo Marco in Valpolicella. @ Fuochi (quasi) accesi per MasterChef, la trasmissione cult che riprenderà domani alle 21,15 su SkuUno con un’apertura grandiosa e due importanti novità: quest’anno il programma diventa internazionale, con due puntate realizzate in Grecia e Spagna, e punta molto sulla lotta agli sprechi alimentari. “Non possiamo essere noi a risolvere la questione - sostiene il giudice Joe Bastianich - ma già il fatto di affrontare l’argomento sarà importante”. (QN e La Stampa) @ Sosta golosa per Roberta Schira, che sul Corriere della Sera recensisce il ristorante I Tre Cristi di Milano e definisce l’ingresso in cucina del giovane Dario Pisani "Un buon acquisto per la Milano da mangiare”.

Enogastronomia politica

Renzi non mangia il panettone a Natale. Su Libero di oggi l’immagine (ripresa dal settimanale “Chi”) dell’ex premier al supermercato; nel carrello stracolmo di cibarie non mancano tè e buste della spesa, ma non spunta nessun panettone. Soltanto un pandoro, capovolto.

Ho capito bene?

Dieta equilibrata, fisico asciutto e zero tatuaggi. Sono i requisiti che d'ora in poi il Comune di Venezia chiederà di rispettare ai suoi vigili. Per i prossimi 70 agenti da assumere, l’amministrazione della città lagunare ha imposto regole ferree che non risparmiano neppure le donne, che dovranno tenere i capelli raccolti, non mettere smalto ed evitare il trucco pesante. (Libero)

L'assaggio

Al ristorante La Chioccia d’Oro (contrada Pietra dei Correnti - tel. 097470004) di Vallo della Lucania (SA). Nel cuore del Cilento, un luogo dedicato al gusto che mette in tavola la tradizione con un’offerta che gastronomica celebra prodotti (e produttori) del territorio. Tra i piatti da non perdere i piccoli assaggi che spaziano dai formaggi ai salumi alla proposta di ortaggi, funghi e legumi, i cavatielli e fusilli al ragù cilentano, i paccheri ripieni di provolone e melanzane e il coniglio farcito e cotto al forno con verdure di stagione e funghi porcini. Su ilGolosario.it la sosta di Maria Grazia Brugnara.

Il Vino

E’ il Moscato d’Asti dell’azienda agricola Mustela (tel. 0173 630279) di Trezzo Tinella (Cn). Classico moscato a tappo raso, al naso emerge per la sua freschezza, con una declinazione dei profumi floreale. La stessa freschezza si ritrova al palato, dove spicca l’acidità in contrasto con la dolcezza moderata e lo candida a diventare compagno non solo di panettone e torta di nocciole, ma una possibile sorpresa all’aperitivo.

Lutto

E’ mancato ieri a 49 anni Battista Cornaglia, il fondatore di Casa Scaparone che amava definirsi “Coltivatore diretto di sogni, costruttore di case già costruite, esploratore di quel che esiste già”. Un personaggio dalla forte personalità che oltre 15 anni fa trasformò la sua “Casa” sulle colline di Alba in un agriturismo e laboratorio di idee, dove mise a punto i suoi studi sul cibo e sulle piante spontanee (oggi infatti è sede del festival dedicato Urtica n.d.r) e dove coltivò le sue passioni più grandi: il piemontese e la musica, fra vecchi strumenti e ballate folk. (foto da La Stampa)