La Notizia

La Germania volta le spalle alla birra e spiana la strada alla Prosecco generation. Su Italia Oggi l’affondo di Roberto Giardina su una tendenza ormai consolidata nelle regioni teutoniche, dove l’anno scorso il mercato delle bionde ha subito un calo del -2,5% a fronte di un aumento del consumo di vino di venti milioni di ettolitri. E nonostante i tentativi di favorire la produzione nazionale, i tedeschi non si lasciano ingannare dall’etichetta; il 45% dei consumatori, alle bottiglie del Reno e della Mosella preferisce i vini di importazione e nella “lotta” delle bollicine trionfa il Prosecco, acquistato principalmente dai giovani nati dopo il crollo del Muro. Il canale di acquisto preferenziale si confermano supermercati e discount, con catene come Lidl o Aldi che per attirare un maggior numero di clienti hanno rivisto l’offerta a favore di una maggiore qualità. @ L’Italia del Nordest vince nel settore del vino. Le bottiglie di Veneto Friuli e Trentino Alto Adige costituiscono il 50% dell’export italiano. E i prezzi dei terreni decollano. A Tracciare un’istantanea sullo stato dell’arte è anche una ricerca di Cuoa e Ubi Banca, secondo cui le imprese più solide sono quelle che gestiscono l’intera filiera (coltivazione delle uve, trasformazione e vendita). (QN) @ Attenti al pomodoro africano. E’ il titolo scelto da Italia Oggi per raccontare l’invasione dei mercati UE da parte di questo prodotto, che molto spesso è trattato con prodotti vietati. Una situazione che ha spinto i produttori italiani ad insorgere lamentando non solo un’opera di concorrenza sleale ma anche importanti rischi per la salute. E per il momento Bruxelles tace. 

Pesto brianzolo, home restaurant e lo spopolamento dei piccoli centri

Il pesto migliore del mondo? E’ “made in Brianza”. A prepararlo è il “cuoco” di Seveso Emiliano Pescarolo, che sabato scorso a Genova ha sbaragliato la concorrenza locale conquistando il titolo mondiale al Campionato di Pesto al mortaio. “Ho usato un mortaio di marmo di Carrara e applicato qualche trucco rubato agli amici genovesi” ha raccontato il vincitore. Intanto, alla premiazione non sono mancate le gaffe; al momento dell’annuncio, per sbaglio è stato nominato il vincitore errato. (Corriere della Sera) @ Il ristorante arriva a casa. Sulle pagine del Corriere della Sera è da leggere anche la storia di Gian Franca Revello, che ha chiuso la sua ultima attività su strada a Torino trasformando la sua casa in home restaurant. “Adoro cucinare per le persone - spiega Franca - e il vantaggio è che qui da me, dopo quarant’anni di attività, riesco a farlo con tranquillità”. Un pranzo ai tavoli della “Maison Revello” con vino della casa, costa intorno ai 20 euro. Il pagamento? Può essere effettuato con carte di credito o bancomat. @ Per un’attività che apre, un’altra è costretta ad abbassare le serrande. Si tratta de La Baita del Formaggio di via Lagrange, negozio storico del capoluogo sabaudo (e referenza del nostro Golosario ndr) che per decenni è stato un punto di riferimento per i torinesi e i turisti amanti dei caci di ogni tipologia e genere. Arrivato alla terza generazione, è stato costretto a chiudere per via degli affitti troppo alti. “In questa strada ormai co sono solo grandi gruppi”, ha spiegato il titolare Marco Castagno. @ Ma di spopolamento dei centri parla anche Paolo Massobrio, che su Avvenire di oggi spiega come, a fronte di un impoverimento dei centri nelle città di provincia, grandi metropoli come Milano, Firenze o Roma dimostrino come invece un certo dinamismo - anche enogastronomico - sia ancora possibile. A patto che diventino delle reali mete turistiche. Secondo Massobrio “La chiave per non subire ancora gli effetti della crisi, è mettere a sistema il racconto di un luogo. Che si chiama turismo, enogastronomia, storia. E diventa poi promozione”.

Storie di riscatto, volti del tiramisu e la Coverciano degli chef

Sei cascine riunite che forniscono prodotti a catene di negozi. E’ quanto messo in pratica da Terra Mia, la onlus fondata nel 1984 da don Domenico Cravero che su 33 ettari di terreno nelle zone tra Cuneo e Torino aiuta i giovani a riavvicinarsi alla vita. La storia è raccontata stamane sulle pagine di Repubblica. @ Tutti pazzi per il tiramisù. Nel giorno dedicato al dolce al cucchiaio più apprezzato d’Italia, su Repubblica di Milano Mariella Tanzarella riporta la storia di Giovanna Anoia e della figlia Francesca, che in via De Amicis gestiscono un negozio, Mascherpa, che vende solo tiramisù. In decine di varianti. @ Via agli allenamenti per la finalissima del Bocuse d’Or, il concorso internazionale dell’alta cucina che si terrà i prossimi 11 e 12 giugno a Torino. La nazionale italiana, guidata dal pugliese Martino Ruggieri, dai primi di aprile sarà in ritiro nella nuova “Coverciano dei cuochi", inaugurata ad Alba nelle sale del Palazzo dei Congressi di piazza Medford. Intanto oggi è in programma il primo degli appuntamenti del Bocuse OFF; al “Circolo dei Lettori” di Torino gli chef Tetadoie e Lopriore ricorderanno i loro maestri Paul Bocuse e Gualtiero Marchesi, recentemente scomparsi. (Repubblica Torino) @ Tutto pronto anche per “Cibo a Regola d’Arte”, l’evento del Corriere della Sera che da venerdì a domenica, all’Unicredit Pavillon di Milano, punterà i riflettori sulla cucina etica, accessibile e “democratica” con un programma di incontri, showcooking e laboratori per grandi e piccini. Federica Maccotta su ViviMilano.

Il caffè come opportunità per la ristorazione

"La carta dei caffè al ristorante: come trasformarla in un valore aggiunto". E' il titolo dell'incontro che si terrà questo pomeriggio, a Lipomo (Como), nella sede di Caffè Milani, dove l’esperto di marketing Lorenzo Ferrari, la degustatrice Helena Oliviero e la start up milanese Vinhood - moderati da Paolo Massobrio - davanti a una platea di ristoratori si confronteranno sul tema individuando le nuove opportunità offerte dal caffè alla ristorazione. In apertura saranno letti anche i risultati di un sondaggio compiuto tra un campione di ristoratori.

L'assaggio

Al D’O (piazza della Chiesa - tel. 02 9362209) di Cornaredo (MI). Il regno "pop" di Davide Oldani, una corona radiosa da favola, di cui stupisce sempre positivamente la cura dei dettagli, sia nell’ambiente sia in cucina. Sotto la regia di Alessandro Procopio e Vladimiro Nava la proposta gastronomica spazia dal carciofo alla Giudia e caviale di limone al cotto-crudo morbido-croccante acido-basico: cavolfiore; dallo Zafferano crosta e riso 2018, una geniale rivisitazione del risotto alla milanese, al vitello al San Pietro in cera d’api. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti.

Il Vino

Il Verdicchio di Matelica 2015 de La Monacesca (tel.  0733 672641) di Matelica (MC). Il verdicchio di Jesi sta al Pinot Bianco come il Verdicchio di Matelica sta al Pinot Grigio. Questo prodotto da La Monacesca ha note minerali molto caratteristiche, come se nel vino ci fosse la pietra. Di sfumature ramate, ha spezie proprie al naso ed una chiusura secca che ci fa dire di avere assaggiato uno dei migliori bianchi d'Italia.