La notizia

Enoteche a metà, questa sì è un’ingiustizia”. Così titola l’approfondimento di Paolo Massobrio pubblicato ieri su ilGolosario.it che analizza le reazioni delle enoteche del Golosario all’apertura fino alle 18, mentre i supermercati - che pure vendono vino - possono restare aperti fino alle 20 e oltre. @ Doppia protesta, oggi, dei ristoratori milanesi. Il primo appuntamento, stamane alle 9, per la manifestazione “Basta, siamo stremati”, mentre è previsto anche un incontro in Prefettura dove si ha intenzione di lasciare tre cesti di prodotti scaduti, direttamente dalle dispense dei ristoranti e dei bar. “Il messaggio che vogliamo lanciare - spiega il ristoratore Alfredo Zini - è che le misure economiche e di sostegno che Governo, Regioni e Comuni hanno preso fino ad oggi sono insufficienti. C’è un rischio concreto di veder fallire migliaia di imprese”. (QN) @ In tema di proteste, ha suscitato una tiepida adesione quella della scorsa settimana indicata con l’hashtag #Ioapro. E, ad oggi, il bilancio sembra potersi riassumere in “Poche adesioni, molte sanzioni”. L’approfondimento di Mariella Tanzarella su Repubblica Milano. @ In questo senso è poi interessante il commento di Giannino Della Frattina, che sul Giornale di oggi critica i divieti farsa che penalizzano solo i negozi e i locali. E scrive: “Zona rossa? Difficile considerarla così a vedere quanta gente c’è in giro. Perché a pagare, in Italia, sono sempre gli stessi. Negozianti e ristoratori, imprenditori dell’arte, della cultura e dello spettacolo chiusi da un anno: angosciati dal loro destino e da quello dei dipendenti, strangolati da una cassa integrazione che, quando va bene, arriva a singhiozzo. E con lo spettro del licenziamento. Serve altro per dire quanto ingiusto sia questo lockdown imposto dal Governo alla Lombardia?”. @ Il fatturato degli hotel milanesi cala dell’85% e ora c’è chi toglie i letti e fa posto alle scrivanie. Sul settore pesano le fiere e i viaggi cancellati. E anche i ristori inadeguati sono motivo di amarezza. “In altri Paesi europei - spiega il presidente milanese di Federalberghi Maurizio Naro - lo Stato ha riconosciuto agli alberghi indennità pari al 70-80% della differenza tra fatturato 2020 e 2019. Significa che, per un albergo come il nostro (il four Pints Sheraton di via Cardano ndr), precipitato da 12 a 2 milioni di euro, sarebbe arrivato un ristoro di 7-8 milioni. E invece non arriviamo nemmeno a 3”. (Corriere della Sera) @ Chi utilizza il delivery è più attento. Lo rivela la piattaforma Deliveroo, secondo cui gli amanti del cibo a domicilio sono sempre più “green”: ben l’88% rinuncia infatti alle posate in plastica usa e getta. E in un anno la scelta sostenibile è cresciuta del 5%. (QN) @ Il lockdown fa crescere anche gli schiavi dell’alcool. A rivelarlo è Alcolisti Anonimi, che citando i dati dell’Istituto Superiore di Sanità spiega come, tra gli effetti collaterali della pandemia si inserisca anche l’impennata di vendite di alcolici online, con un vertiginoso aumento stimato fra il 180 e il 250%. (La Stampa) @ Contro il Coronavirus ci vuole fiuto. Ne sanno qualcosa all’aeroporto Levaldigi di Cuneo, dove ha preso il via il progetto “I nose Covid Cuneo”. Protagonisti Paco e Melampo, due cani addestrati per annusare il Covid nei passeggeri dell’aeroporto. “Non un esperimento casuale, ma un lavoro scientifico” spiega su QN la direttrice della società di sicurezza degli scali Barbara Sarfatti. @ I pescatori inglesi accusano Boris Johnson: “La UE non compra più nulla”. Su La Stampa l’appello delle aziende ittiche, che lamentano ritardi nella consegna delle merci all’Unione Europea. “Buttiamo via quintali di crostacei in attesa dei permessi, il blocco dell’export ci sta rovinando”. @ Dall’estero arriva poi la notizia che Amsterdam, dopo le limitazioni nel quartiere a luci rosse, ha anche deciso di vietare i coffee shop agli stranieri. L’idea, annunciata dalla sindaca Femke Haselma, è infatti quella di riservare l’accesso ai locali ai soli residenti della città. “I turisti sono troppi - ha spiegato il primo cittadino - Non vogliamo diventare come Venezia, soffocata da turisti mordi e fuggi che vogliono solo comprare hashish e marijuana”. Ma gli esercenti protestano. 

Museo del Tartufo e la pandemia vista dai piccoli negozi

Alba rompe gli indugi e annuncia l’aapertura del Museo del Tartufo. Il maxi-progetto prevederà dieci sale nel complesso della Maddalena, dove il Comune finanzierà parte dei lavori. Un’altra sede sarà invece a Montà d’Alba. (La Stampa) @ Su Repubblica Milano è da leggere la storia del tronco della quercia che “nutre la biodiversità”. Piantata tra 180 e 200 anni fa e amata da Montale, potrebbe essere stata la più antica quercia di Milano. Crollata nel 2019, non è mai stata rimossa. @ Curiosa è anche la notizia che riguarda il parco del Meisino, dove le mandrie hanno propri aironi guardabuoi d’accompagnamento. Proprio come accade nelle pianure africane. L’approfondimento di Cristina Palazzo su Repubblica. @ Ipermercati addio, meglio la bottega sotto casa. Apre uno spiraglio di speranza la storia di Luigi Granata, che a Guardamiglio (Lodi) gestisce “Lo Spaccio”, l’ultimo negozio di alimentari e prodotti per la casa rimasto in paese che durante il lockdown è stato apprezzato e si è ampliato. “La gente è convinta che da noi piccoli si spenda di più, ma non è affatto vero” spiega Granata su QN. @ Per una bottega che si amplia, un'altra che purtroppo è costretta a chiudere. Si tratta della panetteria e pasticceria Vogliazzo di Montiglio Monferrato, storico negozio del paese (e da anni presenza fissa del Golosario) costretto ad abbassare le serrande dopo l’anno difficile causato dalla pandemia. “Le botteghe dei piccoli paesi - racconta la figlia del titolare Sonia -  sono state messe a dura prova, con grandi difficoltà. Dopo tanti ripensamenti, abbiamo messo fine alla nostra bottega”. @ Addio a Carlo Barberis, il fondatore della macelleria di Fossano morto martedì a 84 anni a seguito di un infarto. 

Ho capito bene?

“Il vaccino non serve. Meglio essere vegani. I vegani si difendono meglio perché hanno alte difese immunitarie. E anche la cannabis può aiutare”. Così Alfonso “Lello” Ciampolillo, il senatore barese che ha votato in extremis la fiducia a Conte, è intervenuto a La Zanzara su Radio24. Il politico (ex M5S), già nel 2019 fece discutere per aver dichiarato di voler salvare gli ulivi dalla xylella col sapone e le onde magnetiche. Se ne parla sul Corriere della Sera, Il Giornale e QN. @ Intanto, a margine di queste dichiarazioni interviene anche Massimo Gramellini, che ne “Il Caffè” sul Corriere della Sera scrive: “Fino all’altra sera Ciampolillo era noto negli ambienti orwelliani per aver messo la sua residenza parlamentare in una porcilaia e, prima ancora, presso il tronco di un ulivo, poi espiantato contro la sua volontà. Pur di non farsi espiantare la poltrona, ha votato sul fino di lana a favore del governo che aveva sempre criticato. (…) Ci si domanda perché Ciampolillo abbia atteso l’ultimo istante per salvare la pelle a Conte. (…) Gradirebbe il ministero all’Agricoltura, ma l’Agricoltura si è così spaventata che ha richiesto l’intervento del Var”. 

Enogastronomia politica

Pesce fresco, avvicinatevi, ottimi prezzi”. Così la leader di Fdi Giorgia Meloni, ha risposto a chi, fra M5S e Pd, l’ha presa in giro definendola “Pesciarola”. Nel suo video, pubblicato sui social, la Meloni ha spiegato: “Schifano la gente comune, a me la donna del popolo non dà fastidio, ma una cosa la voglio dire: c’è chi fa un lavoro nobile come vendere il pesce e chi fa un lavoro ignobile come comprare le persone in Parlamento”. 

La curiosità

Guarito dal Covid, ha raccolto le lettere della moglie in un libro e ha acquistato un elettrocardiografo per l’Ospedale Maggiore di Novara. E’ quanto fatto da Francesco Telesca, ex barista fondatore dello storico Gipsy’s Bar di Alessandria, per ringraziare il personale sanitario dell’ospedale che lo ha curato dal Covid per 28 giorni. Il volume, dal titolo “Abbracciati nel tunnel”, raccoglie infatti le lettere che la moglie di Francesco gli ha dedicato durante la malattia. Un gesto voluto “Per ricambiare, seppur in minima parte, le attenzioni che il personale sanitario mi ha dedicato” ha spiegato Telesca su La Stampa di Novara. 

L'assaggio

Oggi assaggiamo la tipica “Piparella” calabrese, un biscotto secco alle mandorle, miele e spezie tradizionale dell’area dello Stretto di Messina (Reggio Calabria e Messina). Una tradizione centenaria che a Villa San Giovanni (RC) è rispettata egregiamente dall’Antica Pasticceria dello Stretto (via Francesco Bal, 14 - tel. 338 6532700). Ne parla su ilGolosario.it Andrea Voltolini. 

Il vino

Il vino di oggi è il Molise Greco 2019 di Di Majo Norante di Campomarino (CB). Ha colore paglierino brillante classico, con profumi fruttati intensi e freschi di frutta esotica che portano a note aromatiche sul finale. In bocca è fantastico, morbido, metallico, fresco, con una perfetta corrispondenza naso e palato.