La notizia

Il Giappone toglie l’embargo alla carne italiana dopo 15 anni e ora ricomincerà ad acquistare nel nostro Paese. Il provvedimento era scattato per i timori legati alla diffusione del mordo della “mucca pazza”. (La Stampa) @ L’hummus è considerato un piatto nazionale in Israele anche se le sue origini sono arabe (quasi nessuno se ne ricorda più, però). Su Sette del Corriere della Sera la storia di questa crema a base di ceci ricca di nutrienti e simbolo dell’incontro tra culture differenti. @ Sette anni in Africa per un dottorato in Scienze Naturali e oggi raccoglitrice di erbe sulle colline di Torino. Sulla Stampa Federico F. Ferrero racconta la storia di Viviana Sorrentino, che dopo la lettura di un libro sulle erbe officinali ha deciso di inventarsi questo lavoro, realizzato con l’approccio scientifico di una ricercatrice. @ Il consorzio del Grana Padano fa causa alla soap Beautiful: in una scena si vede uno dei protagonisti che di fronte a una confezione di Grana Padano grattuggiato comprata per sbaglio al supermercato invece di quella di Parmigiano Reggiano esclama un “no” quasi schifato. Il consorzio di Desenzano ha ritenuto il messaggio denigratorio e attivato i suoi legali negli Usa. (Libero) @ Gli impasti congelati fanno crollare le attività in Italia: a dirlo l’Associazione dei panificatori sardi, che lamenta il raddoppio dell’import di pane congelato negli ultimi anni. Il problema è nella normativa che non vincola alla precisazione del paese di provenienza. "E inoltre - spiegano su Il Venerdì di Repubblica - basta dargli una scaldata per spacciare il pane congelato per fresco".

Truffa del vino e viaggi ad alto tasso alcolico

Un vino prodotto tra le colline Patrimonio dell’Umanità, ma realizzato con prodotti di provenienza incerta. E’ la storia del Moscato d’Asti spacciato per Docg che la Guardia di Finanza di Nizza Monferrato ha scovato in una cantina di Calamandrana, nell’astigiano. Il risultato? 70mila litri di vino posti sotto sequestro e i titolari della ditta deferiti all’autorità giudiziaria con le accuse di frode in commercio e contraffazione. “Continueremo a batterci affinché queste pratiche illegali non avvengano più” è stato il commento di Delia Revelli, presidente di Coldiretti Piemonte. (Corriere della Sera) @ In tema di vino è da leggere, sul Venerdì di Repubblica il reportage in cui Gianni Mura ripercorre trent’anni di buone tappe tra i ciclisti del Tour de France e scrive: “Se in Francia non volete vedere vigne, andate in Normandia e in Bretagna (…) Ma se ne volete vedere, gli scenari più belli sono in Alsazia (…) Se volete continuare a vedere vigne, le più altisonanti sono a Bordeaux, dove molte aziende vinicole sfoggia “Chateau" pur non esibendo castelli. (…) Ho le mie simpatie (Giscours, Lynch-Bages) ma raramente bevo Bordeaux durante il Tour, e non solo per il prezzo”. @ Ma sul Venerdì di Repubblica la gradazione alcolica sale anche con Enrico Deaglio, che viaggia nel profondo sud degli Stati Uniti. “Dovunque andrete - scrive - un incredibile tasso alcolico vi farà compagnia: è parte del paesaggio, del suo mistero e del suo peccato. E vi chiederete: senza birra, bourbon, rhum, cognac il blues, la guerra civile, i capolavori letterari sarebbero stati possibili?” @ Sulle stesse pagine Enrico Franceschetti celebra il Whisky, il distillato nato in Irlanda ma diventato anche bandiera della Scozia, mentre Nicola Lombardozzi va in Russia, patria indiscussa della Vodka dove: ”Basta entrare in una delle taverne sopravvissute alla modernizzazione della città per capire che qui bevono tutti. Ma Putin ora punta su un nuovo corso, se non astemio almeno dignitoso”. (Il Venerdì di Repubblica)

Rubriche

Niente primedonne, la lavanda preferisce il gioco di squadra”. Così Paolo Pejrone su La Stampa di oggi parla di una delle piante più popolari degli ultimi tempi. E scrive: “Poche cose sono brutte e tristi quanto un cespo di lavanda che cresce isolato, scontento e legnoso. (…) La lavanda non è primadonna, ma una pianta corista, che preferisce i grandi numeri, ama confondersi nella massa dei suoi simili”. @ Poi Luciano Ferraro, che sul Corriere della Sera racconta la storia di Zero Infinito, il vino biologico di Fiorentino Sandri e Mario Pojer: un bianco frizzante con il fondo da far depositare o da agitare prima dell’uso. @ Sosta golosa per Gianni e Paola Mura, che sul Venerdì di Repubblica recensiscono i piatti del ristorante Fuel di Padova e da bere consigliano il Roma 2015 prodotto a Colonna (Roma) da Terre dei Pallavicini, mentre su Espresso Enzo e Paolo Vizzari descrivono la cucina del Mirazur di Mentone e per Altre Tavole segnalano il Magazzino 52 di Torino e il Degusta di Avellino. Ma su IlGolosario.it è tutta da leggere la recensione di Andrea Nicola e Alessandra Fulginiti sul ristorante 9 di Alassio della famiglia Ricci @ Consigli Alimentari per Caterina e Giorgio Calabrese, che su Sette svelano i segreti della dieta della longevità di Sua Maestà Elisabetta II d’Inghilterra e scrivono: “Prugne per colazione, pesce e mango a pranzo, selvaggina con pesche per cena. E ciò che avanza nei piatti? Finisce ai cani”. @ Ma di alimentazione parla anche Luigi Ripamonti, che su Sette si schiera a difesa dei buongustai: “E’ falso dire che sono grassi. Se chi mangia per riempirsi rischia di prendere chili, chi si ciba per il puro piacere non dovrebbe temere ricadute sul peso”. E aggiunge: “Si chiama piacere epicurei quello provato non per placare la fame, ma quello legato agli aspetti sensoriali e all’estetica”. @ Una crociata aspra e ironica allo stesso tempo contro gli “Chef-imprenditori che gestiscono tutto e i manager delle catene che di cibo non sanno nulla”. E’ la trama del secondo libro del critico gastronomico Valerio Massimo Visintin, che dopo “Osti sull’orlo di una crisi di nervi” torna in libreria con “Cuochi sull’orlo di una crisi di nervi. Viaggio in incognito fra tic e manie della ristorazione italiana”. Il volume, in libreria da ieri, sarà presentato martedì 24 maggio allo spazio Open di Milano (ore 19.00). @ E di ossessione per il cibo parla anche il fotografo Martin Parr, che nel suo ultimo libro dal titolo “Real Food” mette a fuoco le nostre manie legate al cibo, iniziando da quello spazzatura. (Corriere della Sera)

Appuntamenti

Weekend all’insegna del gusto in Monferrato con la rassegna Riso&Rose; si parte da Sala Monferrato dove domani, dalle 19.00 alle 24.00, andrà in scena “Mangiare in Sala”, l’iniziativa grazie a cui in vari cortili sarà possibile degustare carne cruda, vitello tonnato e i tipici agnolotti monferrini. Ma da domani a domenica sarà anche la il turno di “Di Grignolino in Grignolino”, che celebrerà il vino monferrino con due appuntamenti; domani sera alla Locanda dell’Arte di Solonghello con buffet e degustazioni e anche domenica, con partenze alle 10 dal castello di Casale Monferrato, per un tour tra 23 cantine dove il Grignolino incontrerà la cucina tipica piemontese. Ma altri appuntamenti saranno in programma per tutto il weekend anche a Rosignano, Ozzano, Cella Monte, Murisengo, Quargnento e Giarole. Tutte le informazioni sul programma su: www.monferrato.org. @ Ma di vino si parlerà anche a Cherasco, che domenica presenterà l’annata 2012 del suo Barolo Mantoetto, dedicata a Paolo Massobrio. La cerimonia, in programma alle 11.00 al Municipio di Cherasco, sarà occasione per discutere della valorizzazione di questo Barolo e della sua menzione già in un’etichetta del 1890, ma anche per presentare una monografia dedicata a questo cru. Per l’occasione, il Barolo sarà servito in abbinamento alla salsiccia di Cherasco, mentre nel pomeriggio la festa si sposterà al castello per “Il giardino al castello”, l’iniziativa che aprirà in via eccezionale le porte del maniero ospitando vivaisti e specialisti nella cura delle piante e degli spazi verdi.

Il pensiero

Quello di oggi è di Alessandro Masi, che su Sette riflette sul significato del vocabolo “campus” e scrive: “Con il vocabolo campus i latini indicavano i campi coltivati e le piazze, ma anche i luoghi in cui si combatteva o si gareggiava. Per questo la nostra campagna ha tra i suoi significati quello di “competizione”. Tempo di elezioni, tempo di battaglia. Ai bordi del campo, gli elettori, che si spera preferiscano ancora la campagna al mare”.

L'assaggio

Quella di oggi è una sosta golosa all’insegna della buona cucina della Riviera Ligure. Sulle colline che sovrastano Alassio (Sv), inserito nell’elegante contesto di Villa della Pergola, il ristorante Nove (via privata Montagu, 9 - tel. 0182646140), sotto l’egida di chef Giorgio Servetto propone un menu dove tradizione e creatività viaggiano in perfetta simbiosi. Quindi il cubo di salmone selvaggio con zenzero e riduzione di mandarino, crema di carciofo servita con terra di nocciole e carciofo arrosto, cappellacci farciti con ricotta di pecora e serviti con gamberi viola e infuso di gamberi ed eucalipto e le gustose lumache con purea di sedano rapa, croccante di pinoli e pomata di sedano e coriandolo. Su ilGolosario.it l’approfondimento a cura di Andrea Nicola e Alessandra Fulginiti.

Il Vino

E’ la Falanghina della cantina Agnanum (tel. 0812303507) di Agnano (Na). Di colore giallo oro, al naso ci sono note di macchia mediterranea, fiori freschi, in bocca è decisamente fresco, ma intrigante è la mineralita' accentuata e la nota allappante quasi tannica che si avverte al palato. Una bella interpretazione di Falanghina, piacevolissima.