La notizia

"Non riapriremo i ristoranti fino ad emergenza rientrata: le misure restrittive ipotizzate sono sostanzialmente inapplicabili, quindi non riapriremo fino a che la situazione si sarà normalizzata alle condizioni esistenti prima della pandemia. Altrimenti, chiedeteci di chiudere per sempre e fallire". Così si sono espressi i Ristoratori Toscani - forti di 5000 adesioni di cui 1700 solo a Firenze - in una lettera aperta rivolta al sindaco Dario Nardella e al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, annunciando affitti sospesi e richiedendo l'abbattimento della tassa sul suolo pubblico (non utilizzato) e sui rifiuti (non prodotti).  @ "Due mesi al crac e Conte non ha piani". Su La Verità di oggi  anche lo sfogo di Arrigo Cipriani, il titolare dell'Harry's Bar che freme per tornare a lottare, anche a mani nude. "Il governo va a tentoni e l'Ue ci fa l'elemosina - spiega - Numeri alla mano, sarei già finito, con 75 dipendenti. Solo Zaia parla la mia lingua". @ Di Covid si può morire anche senza contrarlo. Il blocco dell'economia dovuto all'emergenza segna un'altra vittima: il ristoratore di Palinuro Carmelo Serva, ammazzatosi con un colpo di fucile. L'uomo aveva da poco ristrutturato il suo locale, apprezzato da critici e personaggi famosi. (Libero) @  Intanto, sulle misure per la ristorazione nella Fase 2 interviene anche Federico Francesco Ferrero, che a proposito delle discusse barriere in plexiglass dice: "Chi immagina che andremo a cena divisi da un vetro, ignora che la spinta al convivio non è spinta dalla fame, ma dal piacere di condividere l'incontro con il sapore. Solo dirigenti d'azienda, usi ad asettiche mense o a panini in sala riunioni potevano ipotizzare di recludere gli avventori con paraventi da open space, perché i clienti, allenati da settimane di cucina domestica, sceglierebbero allora di organizzare i propri banchetti direttamente nello sgabuzzino di casa…” (La Stampa). Intanto ha raggiunto le 4.000 visualizzazioni l’inchiesta de IlGolosario.it pubblicata venerdì sullo stato dell’arte della ristorazione italiana.

 

La fine dei contagi: 4 o 18? (Senza neppure poterli giocare al lotto)

La data del 18 maggio è quella stimata dalla task force di Colao per decretare la possibile fine dei contagi. E Bill Gates finanzia la corsa italiana per trovare la cura: 250 milioni di dollari per un vaccino entro un anno: i progetti avviati sono già 48 in 24 città (La Stampa di sabato 18 aprile) @ Nel frattempo, fra l’app per tracciare i positivi e la convivenza con il virus (l’epidemiologo Gianni Rezza parla di rischio accettabile), l’Italia è con la testa nella Fase 2 anche a fronte del calo generale dei contagi, nonostante due regioni, Piemonte e Lombardia, siano ancora in crisi. E se la data del 4 maggio dovrebbe segnare una svolta, si parla di altre due settimane prima di viaggiare fuori regione e anche di riaprire bar e ristoranti. @ Intanto a Milano si immaginano doppi turni per le scuole e negozi aperti anche la sera, mentre in Campania il governatore De Luca continua la sua guerra contro il Delivery (provocando un proliferare di cucine clandestine…) @ Slitta invece al 27 aprile il decreto contro la crisi, atteso dalle piccole e medie aziende con un fondo di 13 miliardi.

 

Da leggere

L’editoriale di domenica di Maurizio Molinari sulla Stampa che scrive “Avremo una nuova metrica di leadership e credibilità internazionale, basata su una miscela di parametri senza precedenti: efficienza sanitaria, velocità amministrativa, sviluppo digitale e coesione sociale". @ Quindi su Repubblica l’articolo di Paolo Rumiz che scrive: “Impastare, sfornare, leggere endecasillabi… ecco la ricetta per curare l’ansia". @ Notevole è poi l’articolo di Alessandro D’Avenia sul Corriere della Sera di oggi che parte dal vangelo di domenica dei due apostoli sulla via di Emmaus. E scrive: “Una vita senza sapore è priva di “senso”: prova gusto solo chi sa percepire e riconoscere il valore di qualcosa. … ma è proprio in situazioni come queste in cui perdiamo le nostre finite o finte certezze che ci disponiamo a riconoscere l’Infinito”. E tornando ai discepoli che lo riconoscono a tavola chiosa: “Il luogo in cui c’è “gusto” è nelle cose quotidiane, vissute con l’apertura e la cura di chi invita un amico a cena. Quando umano e divino cenano alla stessa tavola, allora l’ordinario diventa straordinario”.

Allarme agricoltura e l'emergenza cinghiali

L’agricoltura lancia ogni giorno allarmi preoccupanti, che sembrano inascoltati. Per i raccolti di frutta e verdura c’è bisogno di una regolarizzazione degli immigrati – scrive Avvenire – mentre Mario Giordano su Libero consiglia al ministro Bellanova di puntare sui giovani italiani (ma qui appunto ci vorrebbe il sistema dei voucher). @ C’è poi l’emergenza cinghiali, che sta diventando devastante in tante zone del Paese, anche perché la popolazione di questi ungulati è stata calcolata in 2 milioni di esemplari. Per Coldiretti, il rischio di una moltiplicazione sarebbe una tragedia. @ E infine la siccità, che forse si attenuerà in questi primi giorni della settimana dove piove un po’ ovunque. E come scrive Andrea Zaghi su Avvenire di domenica: “Serve un piano Marshall per l’agricoltura”. Sennò a che servono le parole di Pierangelo Buttafuoco che su La Verità di oggi dichiara: “Tutto deve ripartire dalla terra. Lo richiede la natura stessa. Non può esserci che questo progetto del dopo". (Già, se non troveremo 6 milioni di cinghiali ad aspettarci. NDR)

 

Crisi dei bistrot e la rivincita dei negozi di prossimità

Osare in tempo di crisi premia. E' successo a Campari, salita in borsa del 2,87% dopo la notizia dell'acquisizione - per 50 milioni - dello champagne francese Lallier. @ Ma anche in Francia, la crisi travolge...i bistrot. La chiusura forzata delle attività ristorative mette in ginocchio i cafè parigini e lo chef del celebre "L'Ami Jean" lancia una petizione per chiedere al governo di  dichiarare lo "stato di catastrofe naturale sanitaria", convincendo così le assicurazioni a venire in soccorso dei 210 mila cafè, ristoranti e bistrot francesi. La petizione ha già superato le 130 mila firme e altre ne arrivano di continuo. (Corriere della Sera) @ "Ci rivedremo al Bar Basso". I designer di New York attraverso una raccolta fondi erigono un ponte a sostegno del locale milanese, che chiede di devolvere le donazioni all'Opera di San Francesco. L'idea è: dare a chi ne ha bisogno 10 euro che si spenderebbero per un aperitivo al Bar Basso. L'operazione di crowdfunding ha già fruttato 755 dollari. (Corriere della Sera). @ Tende, sacchi a pelo e cibo negli zaini. Così sarà l'estate sulle montagne senza i rifugi alpini. E' lo scenario ipotizzato da Giampaolo Visetti su Repubblica di sabato. @ Milioni di clic e negozi di quartiere. Lo shock del Coronavirus ridisegna il modo di fare la spesa. Tra le tipologie di distribuzione salgono i negozi di vicinato, cresciuti del 40% dall'inizio del lockdown, l'e-commerce e i supermercati tradizionali. Crollano invece i centri commerciali e le performance di abbigliamento: -31% nel mese di marzo. (La Repubblica) @ Continua il valzer dei rincari per frutta e verdura. Anche i prodotti agricoli subiscono l'effetto del Coronavirus, con aumenti superiori a 40 volte l'inflazione. Ma per il presidente di Federdistribuzione, Claudio Gradara, nei supermercati gli aumenti sarebbero in linea con il dato Istat (1-1,5%) e non ci sarebbero particolari tensioni sui prezzi. Semmai, l'aumento degli scontrini sarebbe imputabile al cambiamento di mix della spesa, con meno prodotti freschi e più confezionati. (QN). @  Le sale di proiezione restano chiuse, ma in Germania riparte il drive-in. Succede a Dortmund, dove l'esperimento ha subito riscontrato un grande successo, con centinaia di persone accorse per guardare un film dalla propria auto, nel rispetto delle disposizioni delle autorità sanitarie. (La Stampa)

 

Primavera a casa e l'ode al "pio bove"

Calore e natura, così cambierà il nostro modo di vivere la casa. Sul Corriere della Sera di domenica il mondo dei creativi riflette sul futuro dell'arredamento e su come cambierà il modo di vivere la propria abitazione. @ Se gli italiani non possono uscire, la primavera entra nelle case degli italiani. Vivai e fioristi sono chiusi, ma si attrezzano con servizi di consegna a domicilio. E le richieste di piante aromatiche e cassette per creare l'orto in casa superano quelle di rose e rododendri. (Corriere della Sera)  @ "Le piante ci parlano, ma non le capiamo. E sul web racconterò del mio ciliegio". Giovanni Storti, del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, sulle pagine de La Stampa racconta la sua quarantena a Vignale Monferrato, da dove posta alcuni video in cui racconta "Delle piante, dell'erba e degli arbusti". @ Il Dolcetto? E' meglio del Barolo. Parola di Vincenzo Reda, l'artista che dipinge con il vino e che in 30 anni ha sperimentato con bottiglie da tutto il mondo. (La Stampa) @ Pigri e un po' ingrassati. E' l'identitkit degli italiani chiusi in casa che emerge da una ricerca, secondo cui il 30% non riesce a fare nessuna attività. "Ma il cibo fatto in casa fa bene". (QN) @ E se in molti abbandonano l'attività fisica, il video di due tenniste liguri che si sfidano in cima a un palazzo spopola sul web e i campioni più celebri, da Federica Pellegrini a Tania Cagnotto, si allenano in casa sognando le Olimpiadi. @ "Rassegnati, vegano. All'Italia scorre il manzo nelle vene". Così, su La Verità, Gemma Gaetani celebra la carne del "pio bove": prelibato, nazionalpopolare, sostenibile e soprattutto "che fa sangue".

La Notiziona

La casa del dopo Covid19 sarà smart, ma viviamo in spazi troppo piccoli. In vista della Fase 2, anche gli architetti si rivolgono al governo per ripensare le case e i condomini degli italiani, trasformandoli in nidi di resistenza umana e sanitaria, con spazi comuni adatti anche al lockdown e kit di pronto soccorso domestico, completi di saturimetro, termometro, attacco per erogatore di ossigeno, maggiore attenzione al trattamento dell'aria e sanità diffusa sul modello tedesco. Su QN di domenica l'appello dell'archistar Massimiliano Fuksas, a capo di questo progetto con lo studio Archea: "Dobbiamo costruire uno stile di vita sicuro e sostenibile". Ma sul Giornale viene attaccato con il titolo: "L'ennesimo delirio chic di Fuksas: vietare le case sotto i 60 mq".

Ho capito bene?

Sta facendo il giro dei social e anche dei giornali (oggi ne parlano La Stampa e il Corriere della Sera), la storia del sindaco trasformista, Maurizio Rasero di Asti, che in incognito si reca a verificare come vengono utilizzati i buoni spesa governativi. E il vulnus dove sta? Nell’acquisto soprattutto di bottiglie di vino, che non è considerato un bene primario. Certo fa impressione – anche se si può capire - leggere che questo accade ad Asti, dove si celebra la Douja d’Or. @ Ecco un’altra foto che passerà alla storia: un uomo che prende il sole in una spiaggia vuota, avvistato dai droni e pizzicato dalla polizia locale: 500 euro di multa. @ Ma c’è anche un signore a Padova che faceva jogging senza mascherina ed è stato picchiato a sangue. L’ansia fa brutti scherzi…e in Veneto non si scherza.

 

L'assaggio

Oggi gustiamo le pennette alla Siracusana con una variante d'autore proposte da Salvo e Giancarlo Di Mauro del ristorante Porta Marina di Siracusa. La videoricetta completa su ilGolosario.it.

Il vino

L'Oltrepò Pavese Bonarda La Peccatrice 2017 di Bisi (tel. 0385 75037) di San Damiano al Colle (PV).“Mossa Perfetta” che ha color rosso porpora, con riflessi violacei, naso ampio e generoso con sentori di frutta rossa e frutti di bosco, gusto che riporta alle note olfattive, con sorso piacevolmente tannico ed equilibrato, con un finale di lunga persistenza.