La notizia

La proposta della ripartenza a partire dal 26 aprile solo per chi ha uno spazio esterno divide i ristoratori e crea (non poche) polemiche. @ Intanto anche i sindaci si muovono per favorire i locali: lo spiega il presidente Anci Antonio Decaro su QN che chiede ai colleghi di agire togliendo le tasse sui dehors e dando la possibilità di mettere più tavolini in strada, eventualmente togliendo parcheggi. @ Infatti sono in molti a cogliere le difficoltà per chi - soprattutto in città - non ha spazi aperti: a Torino- scrive Repubblica - solo un terzo dei locali ha la possibilità di avere spazi all’aperto. Fipe Confcommercio di Verona parla di concorrenza sleale per chi non ha plateatici. E secondo la Confcommercio nazionale riaprire solo chi ha i tavoli all’aperto significa il lockdown per 116 mila attività. (Il Fatto Quotidiano) @ Intanto QN prova a rispondere ad alcuni dubbi dei ristoratori sulle regole con alcuni punti fermi come la prenotazione obbligatoria e i posti limitati (salvo per i conviventi) e tante questioni ancora da risolvere su cui si attende una parola definitiva. @ Altro problema per ora non ancora risolto è quello del coprifuoco che alle 22.00 danneggia molte attività, a partire da cinema e teatri, fino ai ristoranti che non possono sfruttare almeno i turni per ovviare al contingentamento. @ Così continuano le proteste della categoria come quella plateale inscenata da Vissani a Città della Pieve, il paese di Draghi. Qui lo chef ha organizzato un pranzo simbolico con i colleghi per chiedere maggiori ristori che, al momento, “bastano appena per le bollette”. (La Stampa da cui è tratta la foto) @ A creare dubbi è anche il metodo con cui saranno consentiti gli spostamenti tra regioni e all’estero in vista di una ripartenza del turismo: autocertificazione, tessera sanitaria e card digitale sono tre ipotesi sul tavolo del Governo che sta pensando anche di (ri)utilizzare l’app IO. @ Intanto nei supermercati arriva il kit per i tamponi fai-da-te: costerà tra i 6 e gli 8 euro e sarà distribuito dall’austriaca Technomed a partire dall’inizio di maggio. (Corriere della Sera di oggi) @ Quale sarà il riflesso di questa situazione critica della ristorazione sugli investimenti dei prossimi anni è la domanda che si pone il Corriere della Sera di oggi che sottolinea come questo sia un mercato che, con l’arrivo dei fondi di investimento, ha già sperimentato il futuro soprattutto all’estero. Due i soggetti che si contenderanno il futuro: la trattoria familiare, che per sopravvivere dovrà evolversi, e le catene che in Italia sono solo al 10% del mercato ma possono arrivare al 20% (a Londra però sono il 50%). 

Notizie green e orti in città (ma non solo...)

La finanza chiude i rubinetti all’agricoltura tradizionale. Dopo i tagli annunciati dalla Ue, anche i grandi investitori sosterranno solo le coltivazioni considerate “green”. Uno scenario noto agli addetti ai lavori, ma che avrà conseguenze anche sui consumatori: secondo uno studio condotto dal Dipartimento del Commercio Usa, i prezzi delle derrate alimentari cresceranno almeno del 15%. L’approfondimento di Attilio Barbieri su Libero di domenica. @ Il cibo giusto può salvare il mondo. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, per la prima volta in 200 mila anni di evoluzione umana, non siamo più in grado di dare alla popolazione mondiale una dieta salutare, mantenendo al contempo le risorse del pianeta. Una criticità, ma anche una sfida per il futuro cui la “guru” inglese dell’alimentazione sostenibile Carolyne Steel ha risposto con ”Sitopia”, un vero e proprio manuale per edificare un diverso sistema alimentare, in cui mangiare più sano e senza danneggiare l’ambiente. Lo racconta l’autrice stessa nell’intervista di Enrico Franceschini su Repubblica di domenica. @ Mc Donald’s, Comieco e Seda International Packaging si uniscono in nome del “green”. Le tre realtà hanno sottoscritto un accordo di collaborazione con l’obiettivo di aumentare la quota di raccolta differenziata per arrivare a riciclare il 100% del packaging usato dai consumatori e diventare una best practice internazionale. (QN) @ Dal mais viola colori per tessuti e integratori alimentari che fanno bene all’ambiente. E’ la sfida lanciata dall’università Statale di Milano, capofila del progetto “Pastel”, finanziato con 500 mila euro dalla Fondazione Cariplo e articolato su 24 mesi. (QN) @ Aprirà il 15 maggio la mostra Oltre il giardino, l’abbecedario dell’architetto paesaggista Paolo Pejrone che nel contesto del castello di Miradolo proporrà un percorso di un anno con un orto che cambierà volto ogni tre mesi, seguendo l’alternarsi delle stagioni. Una mostra viva che è presentata stamane da Paolo Morelli sul Corriere della Sera. @ E in tema di orto, passione “coltivata” sempre più anche in città, sulle stesse pagine è da leggere l’intervista a Enrico Costanza, ex curatore dell’orto di chef Enrico Crippa, che spiega come coltivare un orto perfetto sul balcone di casa, dalla scelta delle erbe migliori ai metodi per curarle. @ Ma il balcone non è l’unico luogo non-convenzionale in cui l’orto si può coltivare. Ne sa qualcosa Luca Nardi, ricercatore a capo del team impegnato nel progetto GreenCube, che si prefigge di portare e coltivare ortaggi e piante nello spazio per la sopravvivenza degli astronauti. (La Stampa) @ Su Il fatto Quotidiano di domenica si parla invece di “Aggiungi un selfie a tavola”, il libro in cui Luisa Stagi e Sebastiano Benasso analizzano il fenomeno del cibo visto come ultima frontiera del porno. Fu Roland Barthes, negli Anni 60, a introdurre il concetto di “food porn”, ma la tendenza è dilagata con l’arrivo dei social: immagini di piatti, mascelle in posa, banchetti su Instagram e blog culinari. @ Il riso italiano sfonda in Cina e una donna guida l’offensiva. Si tratta di Maria Grazia Tagliabue, presidente dell’azienda SP di Stroppiana, tra le 17 italiane che sono state autorizzate a esportare in Cina e che, dopo cinque anni di trattative e ispezioni, ha ottenuto il via libera da Pechino. La strategia? Proporre le varietà più pregiate alle fasce di mercato più abbienti e sensibili al fascino del made in Italy. (La Stampa di sabato) 

Il nuovo polo del caffè, guerra alla tassa sul sapore e la rivincita dell'Irish whiskey

In Valfenera nasce il polo della tazzina. Sul Corriere della Sera di Torino Carolina Vergnano svela il progetto che trasformerà una ex fornace in un sito produttivo di miscele e chicchi. “La sostenibilità - spiega - è il nostro core business, stiamo lavorando a packaging in pet riciclato e a macchinari che recuperano calore”. @ Nel mondo delle bevande va in scena la guerra alla tassa sul sapore. Su Repubblica parla il presidente di Assobibe, Vito De Ceglia, che spiega come sugar tax, plastic tax e Covid-19 possano dare il colpo di grazia alle aziende di analcolici, molte delle quali sono piccole. @ Scenari più “rosei” si prospettano invece per Niasca Portofino, piccola azienda del Tigullio famosa per i soft drinks come chinotto e mandarinati che ha stretto un’alleanza con Velier - storico importatore di spirits - e, dopo essere approdata con le sue bevande sugli scaffali di Eataly, comincerà anche un percorso di internazionalizzazione basato su nuovi prodotti. Tra questi una nuova gamma di soft drink senza zucchero - limonata e mandarinata - pensati non solo per l’Italia ma anche per il resto d’Europa. Le nuove bibite vedranno la luce entro qualche settimana e con Velier si pensa di portare il fatturato da 3 milioni di euro a 10 nell’arco di cinque anni. (Corriere della Sera) @ Il vino italiano resiste alla crisi. Stando ai dati diffusi dal Centro Studi DIVULGA, nel primo mese dopo la Brexit si è già verificato un crollo del 36% delle esportazioni di vino italiano in UK. Ma si tratta di incertezze che in parte sono sono fugate da altri numeri che prospettano una situazione migliore. Nell’anno del Covid, per esempio, il sistema vinicolo cooperativo è riuscito a confermare il proprio fatturato (+1%) con un aumento delle vendite nella gdo (+6%) e all’estero (+3%). Ne parla Andrea Zaghi su Avvenire. @ Da cugino povero dello Scotch a spirito di tendenza. L’Irish whiskey, più venduto al mondo nell’800, dal 2010 è rinato e nessuno dei suoi omologhi “spiritosi” è cresciuto tanto: le distillerie sono passate da 4 a 38, le vendite sono raddoppiate e l’interesse dei consumatori nei suoi confronti è cresciuto grazie al suo stile “leggero” e sperimentale. L’approfondimento di Alberto Milan sul Giornale di sabato. 

Ho capito bene?

A Gardone Val Trompia venti funzionari e collaboratori della Comunità Montana si ritrovano per un pranzo clandestino a base di uccellini (65 esemplari vietati). La polenta e osei così viola la legge sulla caccia ed è sotto accertamenti per le norme anti Covid. Intanto il presidente della Comunità Montana di Valle Trompia si è detto rammaricato e pronto ad adottare i provvedimenti disciplinari previsti per tutelare l’immagine dell’ente. Una polenta e osei quindi che rischia di costare molto cara agli organizzatori.

L'assaggio

Apriamo la settimana con un prodotto molto versatile firmato dall’azienda Riso Nuvola di Castel d’Ario (MN), patria del riso alla Pilota: le tagliatelle di riso, pasta all’uovo con farina di riso, molto digeribile e dal sapore delicato, che rappresenta una valida alternativa alla pasta di grano. Ne parla Alistra Silva su ilGolosario.it

Il vino

L’Offida Rosso 2012 “Esperanto" dell’azienda vitivinicola Ciù Ciù di Offida (AP). Un rosso dal naso evoluto, importante, che spazia tra cioccolato e caramello e in bocca marca una speziatura che vorremmo assaggiare con una grande cacciagione. Chapeau!

Lutti

Due lutti hanno coinvolto il mondo dell’enogastronomia. Se ne è andato a 54 anni a seguito di un incidente Andrea Paternoster, visionario apicoltore titolare dell’azienda Mieli Thun, storica referenza del nostro Golosario. Il Covid si è portato via anche Pio Boffa, 66 anni, proprietario della cantina Pio Cesare di Alba. Amico di intelligenza sopraffina e animo nobilissimo, è ricordato da Paolo Massobrio e Marco Gatti su ilGolosario.it.