La notizia

Le palme non piacciono a Milano. E neppure ai milanesi. Continua a far discutere l’installazione del giardino esotico con tanto di palme e banani allestito nei giorni scorsi in piazza Duomo. Un’opera sponsorizzata da Starbucks che ha scatenato le critiche di molti tanto che ieri, a Palazzo Marino, un gruppo di consiglieri comunali di Forza Italia ha fatto irruzione in aula con alcune banane giganti in segno di protesta contro “lo scempio” sistemato ai piedi della madonnina. Una notizia che stamane è ripresa da Libero, dove Massimo Sanvito riporta le ultime dichiarazioni del sindaco Giuseppe Sala che pare già pentito dell’iniziativa, mentre Francesco Specchia, con il simpatico titolo “Adesso tocca romperci le palme” riprende alcune delle critiche più ironiche pubblicate sui social, tra cui quella del giornalista Antonio Polito che ha scritto: “Secoli e secoli per diventare Milano e con le palme sembra il lungomare di Castellammare di Stabia”. E sul Corriere della Sera ne parla anche Francesco Battistini, che, tra critiche e fotomontaggi ripresi dal web inserisce la dichiarazione di un barista della zona, che soddisfatto ha commentato: “Abbiamo venduto il 25% di pizze in più”. @ Dalle palme in piazza Duomo al distretto del gusto “a conduzione famigliare” della famiglia Bulleri, che aggiungerà un altro locale all’universo di Giacomo. Dopo i quattro esercizi (diversi tra loro) già avviati in via Sottocorno, nuova meta cult per i #foodies milanesi, in primavera nella stessa strada arriverà anche una rosticceria, che offrirà cibi da portare via o gustare sul posto in uno dei tavolini sistemati nel giardino interno al locale. (Corriere della Sera) @ Novità anche in casa Barilla. Lo storico marchio della pasta italiana si è detto pronto a investire 50milioni di euro per l’ampliamento del suo stabilimento di sughi per la pasta a Rubbiano. Il nuovo impianto diventerà il più grande centro di produzione di sughi del Vecchio Continente vedrà l’inserimento di circa 60 dipendenti. (QN) @ E se è vero che cibo e vino “made in Italy” sono sempre più richiesti all’estero, con cifre che parlano di export record a 38,4 miliardi di euro (QN), a confermare questo successo è anche l’arrivo Oltremanica di Berberè. Il format delle pizzerie ideato dai fratelli calabresi Matteo e Salvatore Aloe sbarca nel Regno Unito, precisamente nel quartiere londinese di Shoreditch, con un ristorante chiamato “Radio Alice”, in omaggio alla Bologna degli anni Settanta. Il nuovo locale sarà informale, con forno a vista e una web radio che trasmetterà in filodiffusione musica rock, funk ed elettronica. (Corriere della Sera) @ E la cucina italiana vola anche al Culinary Cinema di Berlino, il festival dedicato ai film sul rapporto che unisce uomini e cibo, dove tra le 11 pellicole provenienti da tutto il mondo ce n’è anche una che parla d’Italia. Diretto da Peter Svatek, il film è intitolato Theater of Life e racconta l’esperienza della mensa solidale gestita da Massimo Bottura al Refettorio Ambrosiano in collaborazione con la Caritas, durante e dopo i sei mesi di Expo. (La Stampa)

Storia del vitigno recuperato e gli anni d'oro del baccalà

Nuovi contadini per antichi vigneti. Mentre in tutta Italia aumentano gli esempi di storiche colture recuperate grazie al lavoro dei giovani, dalla Liguria arriva la storia del bianco di Coronata, un vitigno riscoperto dopo 40 anni di abbandono e tornato a vivere grazie ai ragazzi dell’associazione Migrantes di don Giacomo Martino, che hanno ripulito i terreni rendendoli coltivabili. “Quest’anno produrremo qualche migliaio di bottiglie di vino - ha spiegato il curatore del progetto Andrea Pescino - Ma non saranno commercializzate: serviranno per mettere a punto i processi di vinificazione”. (Il Venerdì di Repubblica) @ E in tema di riscoperte, torna al centro dell’attenzione anche il baccalà, protagonista delle rivisitazioni di moltissimi chef. Sul Corriere della Sera Luca Bergamin spiega come, dopo il pane e i legumi, anche questo pesce tipico della cucina povera stia vivendo la sua personale “golden age”, non solo con locali dedicati ma anche attraverso proposte curiose che lo vedono servito in abbinamenti inusuali, dalla chessecake di Marianna Vitale alla versione affumicata con sentori di pigna firmata da Pino Cuttaia. @ “Il cibo non è più solo nutrimento, ma investimento. Commodity”. Lo scrive Marino Niola, che sul Venerdì di Repubblica consiglia la lettura de “I Signori del Cibo” di Stefano Liberti, il libro-inchiesta sull’industria alimentare che sta distruggendo il pianeta. Con 4 filiere-simbolo della “finanziarizzazione” del cibo: maiale, soia, tonno e pomodoro. @ Al via la seconda edizione di “Chef ma non troppo”, la fortunata trasmissione di Fede&Tinto che dopo il successo di “Sommelier ma non troppo” questa sera torna su Rai Radio 2 con il secondo ciclo di lezioni per imparare l’abc della cucina. Il secondo capitolo del corso ha come sottotitolo “L’Italia in Cucina” e racconterà la storia, gli ingredienti e le tecniche dei piatti più famosi della nostra tradizione.

Rubriche

Storie dal mondo del vino con Luciano Ferraro, che sul Corriere della Sera scrive dei vini stile “Occidentali’s Karma”, ovvero “Spensierati e leggeri, dai prezzi contenuti, che stanno avendo un grande successo. Un po’ come Gabbani a Sanremo”. Qualche esempio? il Sangiovese di Enio Ottaviani, ma anche il Prosecco, il Fiano e il Lambrusco. @ E di vino parla anche Paolo Massobrio, che sul ilGolosario.it riporta le sue impressioni sulle Anterpime dell' annata 2014 del Vino Nobile di Montepulciano. Oggi è la volta del Brunello. @ Sosta golosa per Gianni e Paola Mura, che sul Venerdì di Repubblica raccontano i piatti del ristorante Altavilla di Bianzone (Sondrio) e da bere consigliano il Barrosu 2015 prodotto da Giovanni Montisci a Mamoiada (Nuoro) @ Infine i Consigli alimentari di Caterina e Giorgio Calabrese, che su Sette mettono in guardia gli sportivi dall’assunzione di cibi esageratamente proteici. E scrivono: “Troppe proteine intossicano il fegato. Da evitare anche le diete estreme, quelle più “modaiole”. Prima di tutto, fate un’ecografia”.

L'assaggio

Al ristorante La Korte dei Sapori Persi (p.zza Borgo Calvenzano, 1 - tel. 0382306785) di Pavia. Davanti al castello visconteo, una nuova scoperta del GattiMassobrio dall’ambiente accogliente e di rara bellezza. A gestire il locale è la famiglia Citarella, che ha l’accoglienza nel sangue e offre piatti “a tutta gola” che riportano a gusti oggi dimenticati. Da non perdere i totanetti ripieni di cavolo cappuccio e alici, i ravioli di stufato di manzo, il merluzzo alla veneziana con medaglioni di polenta o la succulenta trippa. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti.

Il Vino

Restiamo nel pavese, con l’assaggio del Barbacarlo 2015 di Maga Lino (tel. 0385 51212) di Broni (Pv). Un vino diverso da un’annata all’altra, di cui si conservano bottiglie leggendarie. La nostra bottiglia del 2015 l’abbiamo aperta a inizio settimana. Ed il suo contenuto era profumo, essenza di frutta rossa, molto generosa e ampia. Non è esageratamente frizzante, anzi la briosità è appena accennata, per lasciare spazio al corpo, rotondo e pieno. Ha un finale amaricante, con qualche nota tannica e fresca, che indicano quanto questo vino di una certa importanza alcolica avrà evoluzioni nel tempo.