La notizia

Presto sul tavolo del ministro Cingolani arriverà un faldone dedicato alla “guerra delle trote”. Lo ha annunciato l’ampia coalizione composta dai pescatori professionisti, pescatori sportivi, piscicoltori e commercianti, scesi in campo contro le nuove tabelle ministeriali sulle specie alloctone considerate “invasive”. Per i pescatori, i funzionari del ministero “Vietano il ripopolamento e uccidono il settore”. E la Regione Lombardia guida la mobilitazione. (La Stampa e QN) @ Raffica di aumenti nel carrello della spesa. Maltempo, siccità e strozzature di mercato riducono le forniture e spingono le quotazioni verso l’alto, con i generi alimentari che non sono mai stati così cari negli ultimi dieci anni. (La Stampa) @ Il pane raffermo diventa un’ottima birra. Dalla Biova all’Ancestrale e fino alla Ibrida: si moltiplicano le “bionde” ottenute da 13 mila chili di pane scartati ogni giorno. L’approfondimento di Attilio Barbieri su Libero di domenica. @ Lavoratori cercansi. Hotel, ristoranti e caffè sono a corto di personale che, a causa dell’aumento delle richieste do manodopera del settore manifatturieri - specialmente nel Nord Est - sta migrando verso l’industria. E sono già centinaia i camerieri e aiuto cuochi che per questo motivo stanno lasciando queste attività per collocarsi nelle aziende del manifatturiero. (La Stampa) @ Il mestiere del cuoco è usurante? Se lo chiede Luisa Mosello, che su ilGusto.it raccoglie le impressioni degli chef da tutta Italia. Con un coro di sì, da Giuseppe Di Iorio a Don Alfonso; da Arcangelo Dandini a Stefano Sforza; da Salvatore Bianco ad Alessandro Gilmozzi che dicono “Siamo come i medici o i carabinieri”.  @ Sempre su ilGusto.it è poi interessante l’approfondimento di Carlo Petrini che racconta Grimod de La Reynère, l’uomo che scrisse la prima guida gastronomica della storia. @ La dieta non corre su internet. Sui social furoreggiano piatti ghiotti e si propaga l’anoressia giovanile, anche tra i maschi. Il caso riportato oggi sulle pagine de La Stampa. @ Periodo nero per il tartufo bianco. Siccità e temperature elevate mettono in crisi il prezioso fungo ipogeo che quest’anno scarseggia, specialmente nell’Alessandrino dove i tartufai devono vendere ciò che trovano a prezzi più alti (mai così caro da 15 anni ndr) a ristoratori che, pagandoli di più, devono poi aggiustare i prezzi in carta. (La Stampa e Repubblica). Intanto, all’asta mondiale del tartufo bianco svoltasi a Grinzane Cavour il lotto più prezioso è andato a un facoltoso imprenditore di Hong Kong: 103 mila euro per aggiudicarsi un tartufo da 830 grammi. Nell’occasione sono stati raccolti oltre 457 mila euro e a sorpresa in platea è arrivato anche l’attore americano Stanley Tucci, mentre ha fatto notizia Enzo Iacchetti, cui è caduto e si è rotto il primo lotto, venduto a 5.100 euro. (La Stampa) @ E a proposito di tartufo, si è risolto il mistero nato intorno all’affermazione di Flavio Briatore, che alcuni giorni fa in un video aveva dichiarato (e mostrato) di averne in quantità nonostante la scarsa raccolta di quest’anno. Ma da dove arrivavano? “Uno, il più grande, dalle Rocche del Roero” ha assicurato il selezionatore albese Andrea Rossano che l’ha ritirato personalmente da un tartufaio piemontese. (IlGusto.it) @ Si intitola invece “The truffle hunters” (I cercatori di tartufo) il documento-film di Michael Dweck e Gregory Kershaw che è stato presentato in anteprima mondiale nella sezione World Cinema Documentary Competition al Sundance Film Festival 2020 che si concentra sui piaceri semplici: la buona tavola, la simbiosi cane-padrone e il bosco, zona mistica dove, tra le radici di querce ad alto fusto, nascono i tartufi. (Corriere della Sera) @ Vita, morte e miracoli del cibo svelati da Cibarius, l’applicazione per la ristorazione che informa sul tracciabilità e scadenze dei prodotti. Il software può contenere fino a 7 mila ingredienti, con eventuali allergeni o intolleranze. (Libero)

Dolce Torino, frutti esotici made in Italy e la riscossa dei nuovi "veg"

Un ingegnere per rilanciare il cioccolato di Torino. E’ il caso di Peyrano, storica maison del cioccolato sabaudo oggi guidata da Alessandro Pradelli, ingegnere classe 1984 che punta su eccellenza, timeless e imprenditorialità per rilanciare con successo il brand. (La Repubblica) @ E sempre a Torino anche Pepino, marchio simbolo della gelateria del capoluogo, guarda oltre la crisi con vendite in aumento rispetto all’anno della pandemia, esportazioni all'estero e un nuovo prodotto in uscita a marzo: uno stecco gemello dello storico Pinguino. (La Repubblica) @Arriva sul mercato il cardo gobbo da gustare anche ad agosto. L’idea è venuta a una produttrice di San Marzano Oliveto, Patrizia Onesti, che ha rilanciato il cardo gobbo in vasetto. Un modo che permetterà di parlare dell’ortaggio tipicamente autunnale anche nei mesi estivi. La storia è raccontata da Elisa Schiffo su La Stampa di Asti. @ Sulle stesse pagine si parla poi di cardo gobbo con la storia di Lorenzo Agatiello, l’agricoltore 21enne che nella sua azienda agricola di Nizza Monferrato è stato ripreso dalle telecamere della tv americana. @ Avocado, mango e frutti esotici made in Italy. Sulle tavole degli italiani finiscono sempre più spesso i frutti tropicali e lungo lo Stivale si è passati da pochi ettari piantati a oltre 500 ettari, con un incremento di 60 volte nel giro di appena 5 anni. Oltre a mango e avocado, si stanno diffondendo anche le coltivazioni di passion fruit, zapote nero, sapodilla e litchi. (QN) @ Su QN è poi da leggere l’intervista alla moglie di Massimo Bottura, Lara Gilmore, che racconta l’autismo del figlio Charlie, il rapporto con il marito e il laboratorio che insegna un lavoro e dà futuro ai ragazzi come Charlie. “Massimo è un vulcano - spiega - con lui ho sposato un ristorante”. E ancora “Massimo faticava a relazionarsi con suo figlio. Il Tortellante adesso è un ponte tra loro, una vera speranza”. @ Per la rubrica “Storia in tavola” su La Verità, Morello Pecchioli parla della riscoperta della cucina “dove tutto fa brodo”. Trentamila anni fa - si legge - l’estrazione dei succhi vitali di carne, pesce e verdure bolliti diede il via alla vita culinaria dell’homo sapiens. Dal fuoco primordiale, che ha trasformato il cibo in cultura, alla pignatta, invenzione tra il mito e la magia realizzata da una donna. @ Nuovi “veg” alla riscossa. In principio fu il Joia di Lemann e oggi i ristoranti “senza carne” di Milano conquistano non solo i vegani ma anche gli onnivori puntando su abbinamenti inediti e piatti in cui tutto si trasforma. Dal Soul Green di piazzale Principessa Clotilde a La Colubrina di via Felice Casati; dal radicetonda di via Spallanzani al ristorante Al Tatto di via Comune Antico, fino al Linfa Eat Different di via Bergognone. @Su ilGusto.it è da leggere l’articolo di Fabio Molinari dedicato a Mario e Gianni Rigoni Stern e alla loro storia di malghe, guerra e passione.

La curiosità

Sta facendo sorridere la risposta che il premier Mario Draghi ha rilasciato a un giornalista a margine della conferenza di Parigi sulla Libia. Lontano dalla liturgia di una conferenza stampa, all’affermazione “Presidente, sua moglie avrebbe detto al vostro barista che andrete al Colle”, il capo del governo avrebbe risposto “Voglio dire solo che non ho mai bevuto spritz all’Aperol, non mi piace proprio. Ho sempre preso quello al Campari”.

Animalia

3.000 chilometri lontano da casa. E’ la storia di Pingu, il pinguino salito agli onori della cronaca per essere apparso sulle coste Kiwi, nei pressi della città di Christcurch, dopo un lunghissimo viaggio che dall’Antartide lo ha portato in Nuova Zelanda. Gli scienziati sospettano sia “colpa” del cambiamento climatico. (Corriere della Sera)

L'assaggio

Al Castellana Ristorante San Giovanni (via Tapparelli, 9 • tel. 0175 518038) di Saluzzo (CN). All’interno di un antico monastero, la cucina piemontese incontra felicemente la cucina contemporanea grazie alla mano dello chef Enrico Degani, che firma piatti “Il ricco e il povero”, ovvero cremoso di foie gras, seppioline, cozze, capesante e puntarelle; il risotto Carnaroli con aglio nero, astice con la sua bisque e gel al lime o il salmerino con zabaione salato e pere mosardate. Su ilGolosario.it la sosta di Massimo Rattalino.

Il vino

E’ la Riserva del Fondatore il Giulia Contea metodo classico brut nature, che sta 60 mesi sui livieti. Un brut di uve dolcetto prodotto a Lerma dall’azienda agricola La Casanella di Roberto Odicini, già top hundred 2021 e protagonista della scorsa edizione di Golosaria. Questo brut ha un’anima di piccolo frutto che accompagna la fragranza assoluta e la finezza delle bollicine, ricche ed intense. In bocca ti avvolge la freschezza e quella persistenza lunga, fra la violetta e la mora, che ne fa una chicca fra gli spumati prodotti da vitigni autoctoni.

Lutto

Addio a Roberto Felluga, storico vignaiolo del Collio mancato a 63 anni. Era alla guida delle due aziende di famiglia fondate dal padre, decano dei produttori del Friuli Venezia Giulia, e puntava a valorizzare il grande patrimonio di vitigni autoctoni della zona.