La Notizia

Che fine ha fatto la Dieta Mediterranea? E’ il titolo con cui su Cook del Corriere della Sera Elisabetta Moro apre l’inchiesta sull’alimentazione degli italiani e riprende i risultati di uno studio pubblicato sull’European Journal of Public Health, secondo cui, proprio nel Paese in cui la Dieta Mediterranea è stata inventata, meno della metà della popolazione la segue; dagli anni Sessanta ad oggi, il tasso di adesione a questo stile alimentare è precipitato dal 3,3% all’ 1,6%. Il motivo? Con la crisi è aumentato il consumo di cibi pronti e di scarsa qualità. Chi mangia fuori casa spesso ricorre a junk food e, con il tempo, quello che era un regime popolare è diventato un lusso per ricchi. E le differenze si vedono anche lungo tutto lo Stivale; al Nord il 41% degli abitanti ne rispetta i dettami, al Sud il 42,1% e al Centro solo il 16%. @ Una legge a tutela dei vini coraggiosi. Sul Corriere della Sera Luciano Ferraro commenta il decreto che impone tutela per i vigneti storici (con almeno 60 anni di età) e quelli eroici (su terrazzamenti, pendenze superiori al 30% o ad almeno 500 metri di altitudine). Lo ha stabilito la settimana scorsa la conferenza Stato-Regioni, cui ora spetterà censire le piante da proteggere per poter usufruire dei 337 milioni messi a disposizione per la loro salvaguardia. @ Dagli alberghi sono spariti cuochi e camerieri. Un allarme diffuso in tutta Italia e particolarmente sentito anche tra gli albergatori della provincia autonoma di Trento. “E’ un continuo lamento da parte degli associati - spiega su Italia Oggi il direttore dell’Associazione Albergatori del Trentino Roberto Pallanch - manca la manodopera per gli alberghi e la situazione sta peggiorando. Tra italiani e stranieri non si trovano più giovani disposti a fare i cuochi, i camerieri, i lavapiatti e gli addetti al bureau”. Il motivo, secondo Pallanch, è che molti di loro percepiscono il reddito di cittadinanza. E non avrebbero interesse a rinunciare al sussidio anti povertà.

La vera origine di Cristoforo Colombo, Jamie Oliver in crisi e i gusti di Pupo

Cristoforo Colombo era nobile e piemontese. Nonostante le enciclopedie continuino a riportare Genova come luogo di origine del celebre navigatore, recenti studi portano a propendere per l’ipotesi che Colombo fosse membro di un’importante famiglia aristocratica del Marchesato del Monferrato: quella dei Colombo di Cuccaro. Secondo gli anziani del paese infatti, lo scopritore dell’America era un loro compaesano e viveva in un castello ancora oggi parzialmente esistente. Sarebbe stato lentamente cancellato dai liguri che, con il definitivo avallo a metà Novecento del ministro genovese Taviani, attribuirono a Genova lo scettro ufficiale di sua patria natale. (Corriere della Sera) @ Jamie Oliver a nudo. Il cuoco più famoso della Gran Bretagna, artefice di un impero fondato sull’onda del cibo salutista italiano, è in bancarotta. Colpa delle incertezze della Brexit ma anche del cambiamento di abitudini della “Netflix Generation”, ovvero i Millennial che preferiscono farsi servire il pasto dai ridere di Deliveroo e JustEat anziché cucinarlo. L’approfondimento di Luigi Ippolito su Sette. @ “Mi sento come Dino Zoff: ho vinto il mondiale a fine carriera”. Su Cook del Corriere della Sera parla Mauro Uliassi, lo chef marchigiano che, arrivato all’apice della sua carriera, confida: “A questa età sfrutti meno le possibilità che ti regala il grande successo. Però è anche un piacere. Vedo tanti coetanei fuori gioco e tu invece sei lì, a sfidare ancora di più le onde”. @ Cosa mangia…Pupo? Se lo è chiesto Chiara Amati, che su Cook ha raccolto le preferenze del cantante aretino che oltre alla musica ha altre due grandi passioni: quella per le (sue) donne e per il buon cibo, che ama mangiare in compagnia ma non preparare. Onnivoro con moderazione, davanti a una chianina alla brace non riesce a resistere, ma ama anche le escargot, il vino, il tartufo e, ovviamente, il gelato al cioccolato.

Occupazione, formazione, innovazione: le leve del prossimo turismo

Si è svolto stamane all’Ospedale al Mare di Venezia Lido, il convegno dal titolo “Un nuovo investimento nel turismo”, dedicato a occupazione, formazione e innovazione nel settore del turismo e dell’ospitalità. L’incontro, cui ha partecipato anche Paolo Massobrio, ha visto gli interventi del direttore del Master in Hospitality and Turism Management dell’Università Iulm Manuela De Carlo, del presidente di Enit Giorgio Palmucci, dell’ ad della Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo e di Graziano Debellini, presidente di ThResorts. L’intervento conclusivo è stato invece affidato al ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio, che ha annunciato una task force sulla formazione dedicata al turismo ma anche all’agricoltura, prevedendo per settembre la presentazione del progetto. “Dietro a un bicchiere di vino si può creare un pacchetto turistico” ha dichiarato il ministro. Il nostro approfondimento su ilGolosario.it.

Rubriche e appuntamenti

Sul Corriere della Sera Luciano Ferraro celebra l’Amarone, il grande rosso veneto che nasce sulle colline di Verona e sa di ciliegia e marasca, ma sulle stesse pagine presenta anche “le bottiglie che hanno un’anima” dei vignaioli toscani Giovanni e Ambrogio Folonari. @ Gianni e Paola Mura sul Venerdì di Repubblica mangiano al ristorante Menabò di Roma e da bere consigliano il Lu Cori 2018 prodotto a Menfi (Agrigento) da Marilena Barbera. @ Sul Giornale Roberto Perrone è in gita con lardo e fontina sui freschi alpeggi di Arnad. @ Un manifesto futurista per il cibo più arcaico: il pane. Così Andrea Cuomo sul Giornale presenta “Grani Futuri”, l’evento che da domani a domenica nel Gargano esalterà l’opera dei fornai contemporanei e lancerà la rinascita del pane, con una “dichiarazione d’intenti” firmata da panettieri, cuochi, scrittori anche birrai contraddistinta dal ritorno a grani perduti e all’uso delle tecniche più antiche.

Il Pensiero

Quello di oggi è di Aldo Grasso, che su Sette del Corriere della Sera commenta la la falsa informazione che ha riguardato la questione xylella. “La potremmo chiamare Xylella dell’informazione - si legge - una patologia che non solo ha intaccato gli ulivi del Salento, centinaia e centinaia di alberi disseccati, ma ha colpito anche il dibattito pubblico costringendo persino l’Accademia dei Lincei ad intervenire. (…) Ci troviamo di fronte a un baratro che separa la realtà dei fatti verificabili e la percezione che le persone ne hanno”.

L'assaggio

Al Valbruna Ristorante Cocktail Bar (viale del Santo, 2/A • tel. 049 6451237) di Limena (PD). Un locale ampio e molto curato che racchiude in sé due anime: quella del ristorante e quella del bistrot. In tavola la cucina è decisamente originale, con piatti che solleticano i sensi come il “Cuore”, ovvero gamberone, la sua bisque e cuore di vitello alla brace fuso nella salsa alla nocciola e alloro. Quindi i bottoni di daikon con fondo di verdure, il “100 anni di Negroni”, paccheri risottati su riduzione di peperoni e Negroni con dentro le animelle e il rollè di murena con salsa al tamarillo ed erette aromatiche. Su ilGolosario.it la sosta di Emanuela Sanavio.

Il Vino

Il Marca Trevigiana Rosso “Piradobis” 2018 di Enotria Tellus (cell. 348 0826795) di San Polo di Piave (TV). Un Prosecco equilibrato, ben fatto, coerente e tutt’altro che piacione come certi prototipi tutto profumo e dolcezza.