La Notizia

Prime reazioni dalle grandi città sul tema alcol. Ma Milano - scrivono i giornali - diventa città puritana: no alcol, no fumo. Complice il nuovo codice della strada che non permette più di vivere la “Milano da bere” come una volta. Ma facendo una giro tra i locali c’è chi resiste alla legge per non rinunciare ai cocktail del weekend: uno sacrifica e fa il driver per tutti, oppure sceglie il taxi per tornare oppure la bicicletta, ma col rischio di essere comunque fermato per l’andamento zig-zag. (LaRepubblica) Ma come ricorda Sallusti nel suo editoriale di oggi su IlGiornale, il codice della strada tanto voluto da Salvini in realtà non ha ritoccato i già viventi limiti sull’assunzione di alcol (e di stupefacenti), ha solamente inasprito le sanzioni. Nessun nuovo divieto, quindi, ma sì il divieto di mettersi alla guida alticci. (IlGiornale) Intanto anche il Piemonte conta i primi deficit per le nuove norme: 15% in meno di consumo di vino. Ma il calo è dovuto anche alla preferenza, tra i giovani, dei cocktail. Solo un cittadino su due apprezza il vino, facendo scomparire dalle tavole il calice, ormai relegato a festeggiamenti. (Corriere della Sera) Impenna così la domanda di kit per l’alcol test, che registra un aumento del 600% rispetto al 2023. (Corriere della Sera). Sono più di 4mila gli etilometri acquistati solo nell’ultimo mese, e il confine tra prevenzione e psicosi è sottile mentre a rimetterci in parte sono i ristoratori, che lamentano una diminuzione dei consumi di alcol, per cui il cliente si limita spesso ad un calice. Forse va meglio ai tassisti, che hanno visto aumentare la clientela che sceglie di rincasare con i taxi. In Toscana alcune cantine hanno adottato il “driver discount”, ideato da Donatella e Violante Cinelli Colombini, ovvero uno sconto agli enoturisti che bevono entro i limiti. E Assenologi lancia l’idea della doggy bag per il vino. L’iniziativa “Portami a casa” permette al cliente di portare via la bottiglia di vino in una borsa speciale brandizzata dalla cantina di provenienza, per poter finire la degustazione a casa. (Corriere della Sera) Crollo delle vendite dei monopattini, che da nuova norma stradale, devono essere assicurati come gli autoveicoli. Ma il nuovo codice si intoppa sulla mancanza di numero di telaio da segnalare. (Avvenire) Cambiamenti climatici. Quel 1,5 grado in più da non superare, come detto negli accordi di Parigi del 2015, è stato superato: il caldo record del 2024 ha visto infrangere la soglia limite fissata, secondo i dati del Copernicus. Questo da il via libera a eventi climatici senza controllo, con catastrofi naturali di ingente portata. (La Repubblica) Il Tar del Veneto mette fine alla diatriba iniziata nel 2020 tra un proprietario terriero, che aveva abbattuto alberi per una estensione di 1800mq per impiantare un vigneto, e la Regione. Inutili le motivazioni avanzate dagli avvocati del proprietario, che ora deve dovrebbe ricostruire i boschi originari. (Arena di Verona) L’UE impone, dal 1° gennaio, l’indicazione della provenienza del Paese d’origine per frutta secca sgusciata e zafferano, ma anche funghi e capperi, e per prodotti di quarta gamma, come lattuga e invidia imbustate. L’Italia si conferma nella top ten dei produttori mondiali di frutta secca . (Libero)

Insonnia, caffè centenari e scontrini salati

In media si dormono 7ore e 12 minuti a notte, soglia minima consigliata dai medici. Ma chi ne dorme meno, o addirittura soffre di insonnia, non solo ha effetti collaterali sulla salute ma anche, a quanto pare, sull’economia. Il sonno mancato, secondo Rand Europe, porta a circa 14 giorni di assenteismo sul lavoro e 23 giorni di perdita di produttività. Si basti pensare che l’insonnia ha causato una perdita di 207 miliardi di dollari nel 2023 negli USA. In Italia 12milioni di persone soffrono di disturbi del sonno dovuti a stress, vita frenetica e alimentazione scorretta. (Specchio) Forse dorme sonni tranquilla Anna Possi, che all’età di 100 anni gestisce il suo caffè Centrale a Nebbiuno, nato nel 1958 e sempre aperto, anche durante Natale e Capodanno. Da 65 anni sta dietro al bancone e serve il caffè, anche a turisti curiosi con cui comunica usando il traduttore sul cellulare. E sogna ancora di andare in ferie, magari con un camper in Trentino. (Libero) Su La Repubblica l’intervista a Piero Alciati, figlio del famoso Guido, che insieme ai fratelli Ugo e Andrea, ha portato avanti quel ristorante mitico a Costigliole, tra Monferrato e Langhe, chiuso e riaperto poi a Pollenzo, grazie a Petrini e Farinetti, ed esteso anche ad Eataly e Fontafredda. Ma la sua passione è fare il cameriere, per cui lascia la cucina in mano al fratello Ugo. C’è invece chi se la sta vedendo brutta come Alberto Lazzarino, ristoratore dei Vip di Hollywood, ma di origini canellese. Da 30 anni lavora a Los Angeles, nella zona devastata dagli incendi delle Pacific Palisades, ma non si perde d’animo offrendo ospitalità alle famiglie evacuate. (La Stampa) L’avvocato penalista versus lo scontrino da 86€ emesso dal caffè Greco, a Roma. Il gestore del locale, tra i più antichi d’Italia, Carlo Pellegrini, motiva il costo di quella che è stata una colazione esosa: due caffè, tre panini e acqua che devono sanare la spesa di manutenzione di specchi, marmi, legni e un alto affitto. (IlGiornale)

Ho capito bene?

Arriva dalla Finlandia, il paese più felice del mondo, il nuovo trend del “Kalsarikännit”, ovvero il piacere di stare in casa da soli a bere in pigiama. È l’antidoto alla frenesia moderna e la paura di restare tagliati fuori dal mondo, dettata dai social, o meglio conosciuta come Fomo. In italia, clima e dieta mediterranea non ci salvano, piazzandoci solo 41esimi nella classifica dei Paesi dove si vive meglio. (Specchio)

Ho capito bene?

Si festeggia il prossimo 17 gennaio Sant’Antonio detto “del purceli”, il monaco cristiano che viene ritratto sempre con a fianco l’inseparabile maialino. E proprio questo animale è presente in tanti fatti storici: dalla X Legio dei Romani, che lo avevano impresso sugli scudi, o come dispensatore di salute quando girava liberamente all’interno degli ospedali- Nel Medioevo era definito “salvadanaio” perché sfamava tutti, ma ancora oggi centro di eventi e festival lungo lo stivale: si pensi che il 14 febbraio verrà consegnato il “Suin Generis”, una sorta di Oscar ai testimoni della cucina italiana, che quest’anno vede vincitore Alajmo. (la Verità)

Il pensiero

Su La Stampa Carlo Petrini parla di cibo e cucina, prima che questa venisse spettacolarizzata. Dall’incontro con Manuel Vasquez Montalban, dove quest’ultimo si appassionò al concetto di Slow Food, portandolo poi lui stesso a Barcellona per la prima volta, a Mario Soldati che dedicò una ampia sintesi al passaggio culturale tra società contadina e industriale e fu premonitore della letteratura enologica, per cui all’epoca non vi era neppure una legislazione compiuta. Significativo il ricordo della chiamata tra Petrini e Veronelli nel 2004, quando si congratulò per il suo evento di Terra Madre, nel 2004, per cui confidò di aver realizzato il sogno della sua vita, ovvero riporre il mondo contadino al centro delle questioni politiche e culturali del cibo.

L'assaggio

È Fratò a Torino (via Andrea Doria,21/b)un locale di cucina di pesce caratterizzato da una buona impronta siciliana. Si apre con una degustazione di antipasti (caponata siciliana, sgombro affumicato provola e pan speziato, insalatina tiepida del Mediterraneo) e si prosegue con le busiate Campo aglio, olio e bottarga o gli anelletti Campo gratinati con ragù alla siciliana. Tra i secondi ecco polpo alla brace, patate viola e bagnetto verde. Si finisce con il tipico cannolo siciliano.

Il Vino

È l’Alto Adige Chardonnay “Buchholz” 2022, prodotto da Peter Zemmer a Cortina. Ha colore paglierino trasparente e brillante. Effluvio intenso e aromatico, morbido già al naso, con profumo di Chanel, finissimo. In bocca velluto e acidità composta e lunga. Grandissimo e originale.