La Notizia

La notizia di Robert Francis Prevost eletto Papa col nome di Leone XIV ha fatto rapidamente il giro del mondo. Lo vogliamo ricordare anche noi, con questa foto tratta dalla copertina di Avvenire di oggi. Ora, bisogna ammettere che il nuovo Papa è stato accolto da una bulimia di talk show televisivi con commentatori che hanno cercato in tutti i modi di ridurre la portata di un avvenimento, con la miseria dei loro commenti. E anche i giornali di oggi, con la lente della propria misura spesso ridotta, parlano di sconfitti e di una chiesa tradizionale o progressista, di destra o di sinistra, quando invece la Chiesa è la Chiesa, difficile da decifrare con il metro della politica di casa nostra. Fra gli articoli che ci riportano Papa Prevost alla sua figura umana, ne spunta uno su Repubblica, dove il vescovo di Albano Laziale lo dipinge come è apparso ieri in piazza san Pietro: “Un uomo mite e ironico”. Che ama il pollo fritto. @ Dalla Francia un piano da 5 miliardi di euro per sostenere l'export di vino verso gli Stati Uniti. La Commissione Europea ha dato il via libera a questo regime di riassicurazione statale, destinato a proteggere gli esportatori francesi di vino e alcolici dai rischi commerciali e politici legati alle operazioni oltreoceano. Bruxelles ha riconosciuto l'effetto incentivante di tale misura, sottolineando come senza questo sostegno pubblico, molti operatori non sarebbero in grado di affrontare le incertezze del mercato statunitense. Il regime sarà operativo fino all'8 luglio prossimo. (ItaliaOggi) @ L'Alta Langa guarda al futuro diversificando le produzioni agricole. Accanto alla tradizionale viticoltura, si fanno strada coltivazioni alternative come ulivi, zafferano, orzo e lavanda. Questa scelta, dettata anche dai cambiamenti climatici e dalle difficoltà del mercato vinicolo, viene vista da molti produttori come una risposta necessaria per non rendere l'agricoltura un'attività "che non funziona più”. La sperimentazione di nuove colture si affianca alla valorizzazione delle produzioni tipiche, creando un mosaico agricolo più resiliente e in linea con le esigenze del territorio. (LaStampa) @ Il lupo avrà un po’ meno protezione: Roma e Bruxelles trovano l’accordo. Il via libera alla modifica dello status del predatore, sollecitata da allevatori, pastori e margari, segna un punto di svolta nella gestione della fauna selvatica. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che declassifica il lupo da specie “strettamente protetta” a specie “protetta”, aprendo la strada a piani di abbattimento controllato in determinate condizioni. La decisione, che recepisce le istanze del mondo agricolo e zootecnico preoccupato per l’aumento degli attacchi al bestiame, ha suscitato reazioni contrastanti tra le associazioni ambientaliste, che temono un impatto negativo sulla conservazione della specie. Si stima che in Italia vivano circa 3.300 lupi. (LaStampa)

Ho capito bene?

Stare in mezzo alla natura fa bene, ma il grounding è meglio. E per farlo, e trarne beneficio, basta camminare scalzi sul prato, sulla sabbia o sul fango, sdraiarsi a terra o immergersi nell’acqua. La riconnessione con la superficie terrestre agirebbe su stanchezza e ansia, ma anche sulla riduzione di dolori e malattie cardiovascolari. (I maiali che si rotolano nel fango già lo sapevano. Ndr). (IlVenerdì)

L'Assaggio

È la Bottega del Vino di Alice Bel Colle (piazza Guacchione, 8 - AL). Si parte con un arancino come amuse bouche prima del trittico di antipasti classico con insalata russa, vitello tonnato, carne cruda, peperone in bagna caoda e robiola. Tra i primi spiccano i plin ripieni di faraona, emulsione di foie gras, salsa al latte di burrata e polvere di lampone essiccato. Speciale il secondo di ombrina croccante su crema di patate e scalogno con puntarelle di asparagi. Si termina in modo goloso con il Dacquoise alle mandorle con cremoso e gelato al pistacchio.

Il Vino

È il Rosso “Mores” (dolcetto e barbera) prodotto ad Alice Bel Colle (Al) dall’azienda Pigreco di Stefano Roffredo, ingegnere trentunenne alla sua prima vendemmia. Ed ha fatto colpo con un rosso dal colore rubino acceso; al naso sono ampie le note di frutta matura con cenni balsamici e minerali. Anche in bocca è ampio, di buon corpo, dove spicca la freschezza, offerta certamente dalla barbera, ma anche da questi terreni che appartengono a nobili cru (la Selva di Moriano) del circondario. Bravo Stefano: buona la prima!