La Notizia

Che succede nell’Italia delle incertezze? Se lo chiede Paolo Massobrio su Avvenire di oggi riflettendo sull’incapacità della burocrazia di rispondere, a fronte di un decreto dedicato alle “misure urgenti di accesso al credito…e proroghe di termini amministrativi” che però l’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) sembra non aver recepito, lasciando in difficoltà attività come quella di Moyra Fusé, titolare della Cascina Madonnina di Pregnana Milanese. “Nel frattempo - scrive Massobrio - è in atto un sommovimento strano, per cui grandi aziende con liquidità hanno potuto ottenere finanziamenti a tassi speciali, che ora permettono di comprare i pesci più piccoli della concorrenza che boccheggiano e perlopiù hanno avuto prestiti a tassi ben superiori”. Il suo appello della settimana è dunque questo: dopo la pioggia di contributi diffusi ora si aspetta il sole di un piano strategico. "Perché la benzina è finita e i distributori sono chiusi". @ In Italia vola l’e-commerce. A dirlo sono i dati dell’Osservatorio Netcomm-Politecnico di Milano, secondo cui il settore degli acquisti online nel 2020 raggiungerà una crescita del 26%, pari a 4,7 miliardi in più rispetto al 2019. Un incremento che per il direttore dell’Osservatorio Valentina Pontiggia Non è dovuta soltanto al particolare periodo storico che stiamo vivendo, ma a un fenomeno più ampio”, che vede l’e-commerce ormai integrato con il retail fisico. E che premia l’alimentare. (Italia Oggi) @ A confermare il boom degli acquisti online è anche Winelivery; la società che consegna il vino a domicilio ha comunicato che durante il lockdown ha registrato un aumento della domanda, poi stabilizzata nella Fase 3, del 300%. (Il Giornale). @ Utilizzare il marchio “riso” per promuovere i prodotti del proprio marchio. E’ quanto ha provato a fare un’azienda del Vietnam, rivoltasi all’Unione Europea per registrare il brand ed escludere l’Italia, negando a migliaia di imprese la possibilità di utilizzare questa parola. Il blitz asiatico è però stato sventato dall’Ente Nazionale Risi, che ha fatto ricorso portando l’European Property Office, ufficio marchi della Ue, a rimuovere la domanda dal registro con la motivazione che “Riso non può essere un marchio individuale”. (La Stampa)

La rivincita del pesce di lago e Fisiologia del Gusto 2.0

Coregoni, gardon, persici. Il 2020 è l’anno del riscatto per il pesce di lago. Un’evoluzione partita dalle sponde del Lago Maggiore, dove non sono più di 30 i pescatori professionisti che riforniscono i ristoranti locali e dove l’associazione “Gente di lago e di fiume”, lanciata dallo chef Marco Sacco, lavora per dare dignità (e mercato) al pesce d’acqua dolce. (La Stampa). @ A proposito di pesce, una curiosità arriva dal Giappone dove durante la pandemia è stata messa a punto Tuna-Scope, un’app che grazie a un algoritmo riesce a definire la qualità del pesce. (Italia Oggi) @ Tra le letture consigliate, su Libero spicca invece “La Fisiologia del Gusto”, pietra miliare della letteratura dedicata alla tavola pubblicata nel 1825 da Anthelme Brillat-Savarin e oggi riletta in chiave gastrosofica da Alex Revelli Sorini e Susanna Cutini, direttori dell’Accademia Italiana di Gastronomia e Gastrosofia. Una summa di riflessioni sui cinque sensi, di descrizioni, aneddoti e notazioni scientifiche che dalla “Fisiologia del Gusto” originaria prende spunto per sfornare altri interessanti precetti gustosi. 

L'assaggio

Al ristorante Lo Grand Baou (loc. Jovencan di Vertosan • tel. 01651756481) di Avise (AO). E’ la trattoria della famiglia Marcoz, ambientata in un luogo incantato, aperto solo tre mesi l’anno. La loro cucina è un sogno, che fa affidamento sui salumi di propria produzione e su piatti trattati con erbe di montagna: dalla seupa i plat ai cotechini con le verze; dalle immancabili fontine al flan con panna, uova, zucchero, amaretto e caffè. Su ilGolosario.it la sosta di Paolo Massobrio. 

 

 

Il Vino

Il Terre di Cosenza Verbicaro Rosso Riserva “Laos” 2014 di Verbicaro Viti e Vini (tel. 0985 60292) di Verbicaro (CS). Note animali, di sottobosco e humus, poi di fiori (iris) e di piccoli frutti (ribes). Una sinfonia di profumi elegantissimi, che mutano con il passare dei minuti. Un vino “da ascoltare” ma anche da bere e ribere: il terroir emerge in modo quasi prepotente, regalando note minerali e sapide, addirittura aromatiche (grazie all'apporto della malvasia bianca?). Una bevuta straripante.