La Notizia

Il Canale Cavour cede al maltempo. La piena dei giorni scorsi sul torrente Cervo ha provocato seri danni al pontecanale costruito nel 1853 che consente l’irrigazione dei terreni a Est della Sesia. E mentre è corsa contro il tempo per intervenire sulla struttura prima dell’inizio della stagione irrigua - pena l’assenza di acqua che condizionerebbe pesantemente la risicoltura - sono diverse le aziende risicole di vercellese, novarese e Lomellina a fare i conti con i danni causati dalle piogge, che secondo Coldiretti ammonterebbero ad almeno un milione di euro. Le varietà di riso colpite sono la Indica, il Japonica, il Mare, il Sirio, la Luna, il terra, il Sole, il Barone e il Selenio. Una situazione particolarmente grave, in quanto nel “triangolo d’oro del riso” tra Vercelli, Novara e Pavia si coltiva l’80% del riso italiano che è il primo produttore europeo con 228 mila ettari coltivati e 4 mila aziende agricole interessate. Intanto, dalla Regione Piemonte interviene l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa, che esprime vicinanza alle aziende danneggiate e assicura il suo impegno “Affinché possano attivarsi celermente tutte le procedure per ottenere gli opportuni aiuti e un impegno, con gli enti preposti, sulla manutenzione dei territori per evitare un dissesto idrogeologico più grave” (QN e La Stampa) @ Conte (per ora) salva bar e ristoranti. Il Governo smentisce l’istituzione di un nuovo coprifuoco, annunciando chiusure selettive se la situazione peggiorasse. Intanto, nelle scuole italiano sono 1492 gli studenti 349 i docenti attualmente positivi ma per i medici “In classe non ci sono rischi, occorre prestare attenzione sui mezzi di trasporto”. E mentre la serie A resta in stand-by, in America il presidente Trump (positivo al Covid ndr) lascia l’ospedale. (Il Giorno)

Il made in Italy si rafforza; terzo settore protagonista con le Giornate di Bertinoro

Il “made in Italy” si rafforza attraverso due distinte operazioni commerciali. La prima realizzata dal gruppo Barilla, che con un investimento di 118 milioni ha acquisito lo stabilimento di produzione di Pasta Zara a Muggia (Trieste). La seconda operata dal gruppo Newlat Food, compagnia multibrand con sede a Reggio Emilia, che ha sottoposto agli azionisti del gruppo Hovis Holdings Limited un’offerta non vincolante per l’acquisizione della totalità delle azioni. “Lo stabilimento triestino - spiega Barilla in una nota - diventerà parte integrante delle attività con sviluppo e crescita” L’accordo prevede un contratto di co-packing (imballaggio) confezionamento ed etichettatura dei prodotti Zara per 5 anni. Pasta Zara, invece, continuerà ad operare in autonomia. Il management di Newlat Food fa invece sapere che “L’acquisizione di Hovis consentirebbe a New Lat Food di anticipare di 24 mesi due obiettivi previsti dal piano di crescita: raggiungere un fatturato di circa un miliardo e diventare uno dei più importanti operatori del settore Food in Europa”. @ Al via le Giornate di Bertinoro, appuntamento dedicato al mondo del volontariato e alle imprese del terzo settore in programma in edizione digitale i prossimi 9 e 10 ottobre con il tema di “World making. Per un nuovo protagonismo del Terzo Pilastro”. Ad aprire le Giornate sarà l’intervento dell’economista Raghuram Rajan, che spiegherà come, all’interno di un Paese, il “timone” non dovrebbe essere detenuto dal capitale, ma dovrebbe seguire il principio di sussidiarietà e spingere maggiormente il processo decisionale a livello locale.

Nasce il Comitato Nazionale per le De.Co

Le Denominazioni Comunali tornano a far parlare grazie all'iniziativa di un gruppo di esperti nel settore agroalimentare che hanno stilato e sottoscritto un manifesto in dieci punti per favorire la corretta applicazione di questo strumento di valorizzazione. Le De.Co. rappresentano infatti un’occasione per sviluppare il marketing territoriale in quei Comuni che intendono legare il proprio nome a un prodotto identitario che caratterizza il lavoro e le tradizioni di una comunità. Fu Luigi Veronelli, giornalista e scrittore, ad intuire il valore di questo strumento che avrebbe rafforzato la coscienza di ciò che merita salvare e rilanciare, fra i prodotti, ma anche fra le ricette di un dato Comune, per consegnarli alle generazioni future. Il manifesto è stato sottoscritto da Roberto Astuni, Milena Cecchetto, Serenella Cicchellero, Roberto De Donno, Antonio Di Lorenzo, Gianfranco Ferrigno, Angelo Irienti, Domenico Maraglino, Paolo Massobrio, Marina Moioli, Rosario Previtera, Vladimiro Riva, Gian Arturo Rota, Bruno Sganga, Nino Sutera. Si attende ora l’adesione da parte dei sindaci del vari Comuni d’Italia, ma anche di altre personalità del mondo politico, economico e culturale per favorire la valorizzazione e quindi la salvaguardia di quella straordinaria ricchezza agroalimentare del nostro Paese, declinata in migliaia di esempi, molto spesso virtuosi e forse dimenticati. Per leggere il manifesto clicca qui.

L'assaggio

Alla Locanda Bel Sit (via Thomas Edison, 28 • tel. 0392206053) di Paderno d’Adda (LC). Da un menu realizzato con materie prime di grande qualità Popi Bonnici e il figlio Tommaso, affiancati in cucina da Bruno Manganaro e da una squadra di assoluto valore, propongono piatti memorabili come la battuta di manzo al coltello, insalata indivia e tuorlo marinato, lo spaghetto vegetariano monograno Felicetti mantecato con crema di cime di rapa, colatura di scamorza affumicata e castagne arrostite o il piccione arrosto con coscia confit, cavolfiore, lamponi e fondo di Marsala. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti.

Il vino

I Vini di SanVitis (tel. 0695479068) di San Vito Romano (RM). SanVitis è un progetto nel panorama vinicolo italiano che non vanta generazioni passate e storicità nella sua produzione, ma semplicemente la riscoperta e la valorizzazione di un territorio con una storia millenaria e una tradizione radicata. Seguendo questa linea, SanVitis seleziona una serie di vitigni autoctoni rappresentativi come il Bellone, il Cesanese, la Passerina, la Malvasia di Candia e il Trebbiano Giallo e sceglie anche una viticoltura naturale, fatta di terra, sole, acqua e vento, protagonisti principali del lavoro svolto in vigna e unici ingredienti capaci di restituire alle uve le loro qualità peculiari. Il loro Lazio Bellone 2016 è stato nostro Top Hundred nel 2018. Ne parliamo su ilGolosario.it.