La Notizia

Chi mangia la pasta campa cent’anni. Su Libero Azzurra Noemi Barbuto riabilita i carboidrati, sempre più spesso allontanati dalle diete perché ritenuti (erroneamente) sbagliati. Una convinzione che sovente si trasforma nel rifiuto di alimenti come pasta, pane e riso fino a diventare una patologia che prende il nome di “carboressia”, con ripercussioni sulla salute fisica e psichica. (Libero) @ Sullo stesso tema, una conferma arriva dall’Istituto superiore di sanità, secondo cui il 3,3% gli italiani soffre di disturbi alimentari, molti dei quali compaiono già in tenera età. Per questo a Milano un anno fa è nato il progetto “Cuore di Zuppa”, un sito con la possibilità per genitori, nonni e insegnanti di riportare in una chat le proprie storie e ricevere in cambio un consiglio. L’iniziativa è confluita in uno sportello attivato al Fatebenefratelli per affrontare i disturbi dell’alimentazione in bambini tra i 6 e i 10 anni supportati da un team di esperti. (Repubblica) @ Un racconto tragicomico sul disturbo alimentare visto con gli occhi di una donna e affrontato nelle sue declinazioni più leggere, ma anche in quelle più gravi. E’ quanto messo in scena in “Fame mia - quasi un’autobiografia”, lo spettacolo ispirato al romanzo “Biografia della Fame” in cartellone al Teatro Leonardo di Milano fino all’ 11 febbraio. (Per informazioni tel. 02 86454545) @ La vita troppo comoda fa male alla salute. Parola di Daniel Lieberman, lo studioso di Harvard che ha capito come, nell’era del comfort prodotto dalla tecnologia, il corpo dell’uomo sia ancora “attivo” e potenzialmente atletico come quello dei suoi antenati, per questo non adatto a trascorrere le giornate in poltrona davanti alla tv. “Il globo è invaso da un’ondata di obesità e malattie croniche che sarebbe invece possibile prevenire” spiega Lieberman, mentre l’antropologo italiano Stefano Boni parla già di “Homo comfort”. Francesco Borgonovo su La Verità.

Non chiamatelo cibo scaduto; addio ai furbetti del cartellino

Yogurt dimenticati in frigo, formaggi con la muffa e confezioni di cereali abbandonate in dispensa. Non sempre la scadenza indicata sulle confezioni è tassativa e molto spesso il cibo è ancora mangiabile anche ben oltre la data riportata in etichetta. Su Repubblica il vademecum di Giulia Masoero Regis per imparare a conoscere (e riconoscere) la reale durata degli alimenti. Perché spesso, oltre alle etichette “Possono guidarci anche le nostre impressioni organolettiche”. (Repubblica) @ Furbetti del cartellino, addio. L’ultima frontiera del controllo elettronico sul lavoro passa da bracciali, badge e microchip in grado di captare i movimenti dei lavoratori sfruttando moderni sistemi di rilevazione Rifid e Gps. Ma mentre in Italia impazza la polemica sui bracciale wireless brevettato da Amazon, strumenti simili sono già stati sdoganati da diverse realtà; è il caso della pasticceria Bertelli di Trento, che monitora con un braccialetto le ore trascorse al lavoro dai dipendenti. Intanto, in America un chip sottocutaneo è stato impiantato su volontari in aziende svedesi e statunitensi. (E si può usare anche per pagare snack e bibite ai distributori aziendali). (Il Giornale) @ Tempo di cambiamenti in casa Slow Food. A trent’anni dalla nascita dell’associazione su Repubblica il patron Carlo Petrini spiega le evoluzioni in atto: “Il contesto globale in cui ci troviamo a operare si è radicalmente modificato (…) E’ il momento di cambiare; dobbiamo essere più aperti e inclusivi. Bisogna che il movimento si dia da fare e inizi a stringere anche nuove alleanze”. @ Tutta da leggere, sul Giornale, anche l’intervista a Gian Domenico Auricchio, il “signore del provolone” che ripercorre la storia della sua azienda; da quando il nonno, un lattaio napoletano, si trasferì a Cremona portando con sé un interprete per capire i lombardi alla ricetta segreta tramandata dal bisnonno Gennaro. Ma sulla tecnologia confida: “Non ci piacciono i robot, fanno male ai nostri provoloni”. @ Auguri al Cascinalenuovo; il ristorante di Isola d’Asti (Corona radiosa del GattiMassobrio) di Walter e Roberto Ferretto spegne 50 candeline con un progetto speciale: una nuova linea di paste artigianali a marchio “I Tre Chef” (realizzata in collaborazione con Fulvio Siccardi e Diego Pattarino) che verranno distribuite dapprima in Italia e poi negli U.S.A.

L'assaggio

All’Antica Osteria del Ponte (piazza G.Negri, 9 - tel. 029420034) di Cassinetta di Lugagnano (MI). E’ stato uno dei ristoranti più belli d’Italia e ora vive una nuova stagione con Laura e Maurizio Gerola, che in cucina conquista con un giusto mix di semplicità, tradizione e fantasia. Da non perdere il suo flan di broccolo con fonduta di Parmigiano e granella di noci, la tartare di scottona con perle di tartufo ma anche il risotto allo Champagne con scampi marinati al lemongrass. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti.

Il Vino

Il Cof Pignolo 2008 di Cantarutti (tel. 0432 756317) di San Giovanni in Natisone (UD). Il Pignolo è il sogno di ogni produttore friulano. Un rosso raro, di colore rubino concentrato e fitto da cui emerge un profumo molto intenso di piccoli frutti. Le note terziarie, un po' tostate, quasi non si sentono, mentre in bocca la mineralità si avverte. Ma è soprattutto il velluto, l'equilibrio, la combinazione pazzesca fra acidità e tannicità che ti sorprende, come se fosse un vino più giovane di almeno di 5 anni. Un sorso che provo e riprovo: freschezza, forza, gusto pieno. Grandissimo.