La notizia

Tante vigne, prezzi bassi. Le regole del mercato, compreso quello vinicolo, spesso non premiano la quantità; è il caso del Prosecco, che nonostante il mezzo miliardo di bottiglie prodotte (quest’anno dovrebbero essere 550 milioni n.d.r) e un export che vale il doppio rispetto a quello dei francesi, è venduto a un prezzo medio di 3,88 € (le bollicine francesi a 26,72) e registra un fatturato decisamente più basso dello champagne. Ma se per il Consorzio di Tutela le bollicine venete sono “Democratiche e accessibili a tutti”, secondo la Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti: “La scelta di puntare solo sulla quantità, a lungo andare non sarà più sostenibile e porterà guai”. (Corriere della Sera) @ Novità in vista per i pomodori italiani. Il marchio De Rica è stato venduto da Generali Conserve a Pomì, di proprietà del Consorzio Casalasco, che in questo modo completa la filiera con l’obiettivo di valorizzare ulteriormente la produzione 100% italiana, anche in vista dell’estensione dell’etichetta obbligatoria di origine ai prodotti derivati del pomodoro. (La Stampa) @ Cioccolatini senza alcool perché considerati “impuri”. Succede alla storica azienda Godiva che, dopo essere stata acquisita dal gruppo turco Ulker, ha assistito al blocco della produzione delle sue celebri praline alcoliche perché “haram”, ovvero proibite dalle leggi di Allah. Lo ha fatto sapere il quotidiano belga La Libre Belgique. (Libero) @ “Felici di colpire la famiglia Buondì. La ragazzina? Forse la salveremo…”. Parola di Alessandro Orlandi, il direttore creativo della Saatchi&Saatchi, agenzia pubblicitaria che ha firmato pubblicità contestata del Buondì Motta, in cui prima una mamma e poi un papà vengono colpiti da un meteorite alla richiesta della figlia di una colazione “Leggera, ma invitante”. “Volevamo allontanarci dall’idea di famiglia trasmessa finora - spiega il pubblicitario - L’azienda è stata subito entusiasta della nostra idea”. (Corriere della Sera)

Lite tra ristoratori, cyber-chef e il cibo di strada che si fa gourmet

Scontro fuori dai locali e clienti in fuga. Non la scena di un film d’azione, ma quanto accaduto nel centro di Taormina, dove i titolari di due ristoranti si sono letteralmente presi a cazzotti per contendersi i rispettivi clienti. Il video dell’accaduto, pubblicato sul portale TaorminaToday, è diventato virale, mentre il sindaco della città Eligio Giardina ha già annunciato che il Comune si costituirà parte civile per “Grave danno all’immagine subìto dalla città, punto di riferimento per il turismo e la ristorazione”. (Corriere della Sera) @ E in tema di polemiche, sta facendo discutere anche la lite internazionale scoppiata tra Norvegia e Sicilia per via di un…cannolo. Responsabile del fattaccio la televisione di stato norvegese, che avrebbe elencato tra le ricette di cibi italiani anche quella dei famosi cannoli, indicandoli come “Dolci della mafia”. Subito avvisato, l’ambasciatore italiano a Oslo ha condannato la scelta linguistica di cattivo gusto e già molti chef originari della Trinacria sono insorti. Primo tra tutti Filippo La Mantia: “Spero che la politica italiana e soprattutto palermitana possano dire qualcosa sull’argomento, che è veramente ridicolo”. (Libero) @ “No al cyber-chef, ma la tecnologia salverà il cibo”. A parlare è Massimo Bottura, ospite dell’Ifa di Berlino, la più importante fiera dedicata all’elettronica, che su Repubblica racconta il suo rapporto con la tecnologia: “In cucina ci vuole creatività. Le macchine possono aiutarci a ridurre gli sprechi, ma dobbiamo rimanere coscienti di ciò che siamo: dei grandi artigiani”. @ Se l’alta cucina scende in strada lo street food diventa gourmet. Su Repubblica Mariella Tanzarella presenta Gli artisti dello street food, il festival in programma domani (ore 20) al resort Da Vittorio di Brusaporto che avrà come protagonisti alcuni celebri chef e le rispettive proposte da asporto interpretate in chiave gourmet. Tra gli ospiti Pino Cuttaia, Marco Sacco, i fratelli Cerea e Tony Lo Coco, chef del ristorante I Pupi di Bagheria che sulla stessa pagina annuncia la sua sfida: “Prendo un piatto popolare, come la pasta con le sarde, e lo rendo gourmet”.

Vantaggi del bio, dieta per la sindrome da rientro e 2018 anno della gallina

Mangiare biologico aiuta a tenere lontani i pesticidi. Elvira Naselli sulle pagine di Repubblica celebra i cibi organici e svela i rischi nascosti anche dietro ad alimenti insospettabili come le verdure a foglia, le pere, le mele e la frutta esotica. “Possono contenere tracce di pesticidi dannosi. E mangiandone 5 porzioni di vegetali ogni giorno, anche i rischi si moltiplicano”. E l’8 settembre, a Bologna, è in programma la 29^ edizione di Sana, il salone internazionale dedicato ai prodotti biologici e naturali. @ Ma di alimentazione parla anche il nutrizionista Nicola Sorrentino, che su La Verità consiglia una dieta disintossicante e tonificante per prepararsi al meglio all’arrivo dell’autunno. Per chi soffre della “sindrome da rientro” il medico consiglia una dieta povera di grassi animali (burro, lardo, panna, salumi), fritture, alcolici e, al contrario, ricca di proteine vegetali, yogurt, pasta, pane e riso, che contengono gli zuccheri complessi necessari all’organismo. @ Ma per chi accusa le fatiche del rientro, anche il portale Artimondo dispensa i suoi consigli per coccolarsi con una serie di prodotti artigianali selezionati ad hoc. @ Il 2018 potrebbe diventare l’anno della gallina. Lo dice una statistica del Dipartimento dell’Agricoltura statunitense, secondo cui entro il 2019 i pollai urbani aumenteranno del 400%. (Libero) Intanto, si scopre che le galline non sono gli unici pennuti da compagnia. L’approfondimento a questo link.

L'assaggio

Al ristorante Quartopiano (via Chiabrera, 34/C - tel. 0541393238) di Rimini. Su una terrazza che guarda la città, questo locale esclusivo guidato dai bravissimi Fabrizio Timpanaro (in sala) e Silver Succi (in cucina) permette di vivere una bella esperienza a tutto gusto, con piatti che vanno dall’hamburger di crostacei con salsa di peperoni, tartufo nero e spaghetti di verdure all’insalataa di coscia e petto di piccione su gateau di patate e insalata di fragole; dai ravioli di grano arso ripieni di rombo e maggiorana ai bocconcini di ricciola arrostiti in guazzetto di vongole e humus di ceci. Su ilGolosario.it la sosta di Paolo Massobrio.

Il Vino

Il Trebbiolo prodotto dalla cantina La Stoppa (tel. 0523 958159) di Rivergaro (PC). Da vigneti di Barbera e Bonarda della Val Trebbiolo, la grande Elena Pantaleoni ottiene questo rosso frizzante, brioso, dal profumo di ciliegia e frutti di bosco, dal sorso di buon corpo ma fresco, invitante, di buona persistenza. Un sorso di vita che ha la gioia della vendemmia.