La Notizia

Si è aperta a Katowice in Polonia la Cop24, conferenza sul clima dell’Onu per dare seguito agli accordi di Parigi. L’obiettivo: fermare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi entro il 2100 dopo che gli ultimi quattro anni sono stati i più caldi di sempre. Pesa come un macigno l’assenza degli Usa e i fatti di Parigi dove i “gilet gialli” hanno contestato duramente la versione di carbon tax proposta dal governo Macron (Carbon tax che però viene caldeggiata da molti fronti per combattere l’aumento di CO2) @ Non tutte le bistecche vengono per nuocere. Sul Fatto Quotidiano l’ambientalista Andrea Bertaglio contrasta le teorie veg più in voga. Non è vero - spiega - che consumiamo 90 chili di carne pro capite all’anno (quella effettivamente mangiata è meno della metà) come non è vero che per produrre un chilo di manzo si consumano 15mila litri di acqua (la maggior parte dell’acqua consumata torna nel suo ciclo naturale). @ Cibo e medicina: l’inutile spreco dei luoghi comuni. Su Avvenire il bel pezzo di Alessandro Marzo Magno che spiega: “Il salutismo è la moda del momento e la lista di abitudini e alimenti buoni o cattivi varia con logiche all’ultimo grido delle “scienze” presto smentite. I secoli raccontano di tante simili credenze a volte folli e ridicole” @ L’Italia è il paese della birra: in due anni, il contributo della filiera della birra italiana alla crescita della ricchezza e al benessere del nostro Paese – il cosiddetto valore condiviso – è aumentato di 1 miliardo di euro (+12,9%), passando da 7.834 miliardi a 8.863 miliardi di euro, equivalente allo 0,51% del Pil. Ad affermarlo i dati diffusi dall’Osservatorio Birra e raccolti dalla Fondazione Birra Moretti. @ E sempre in tema birra 32 Via dei birrai, il birrificio artigianale in provincia di Treviso, ha ricevuto una menzione speciale in occasione della premiazione per i "Mecenati del XXI secolo" nella categoria PMI.

Campagne in rosa, linguaggio in cucina e il pieno di Scaf

Le donne mollano l’auto e salgono sull’aratro. Sul Giornale un’inchiesta di Daniela Uva racconta la svolta “in rosa” delle campagne italiane. Sono infatti sempre di più le donne tra i 40 e 60 anni che lasciano le rispettive carriere per dedicarsi alla terra. Un trend confermato dai numeri: 1 impresa agricola su 4 è guidata da una donna, il 29% degli imprenditori agricoli è donna con il 69% di imprese agricole femminili è concentrato nel Sud Italia. @ “Riscriviamo il linguaggio in cucina”. Parola di Maria Zingarelli, titolare di un ristorante vegetale nel centro di Torino e nipote dell’autore del celebre vocabolario, che sulle pagine del Corriere della Sera spiega il ruolo determinante del linguaggio da utilizzare dietro ai fornelli. “La scelta vegetale - spiega - non deve scimmiottare l’alimentazione onnivora. Non fa bene al nostro gusto emotivo”. @ Un pieno di “Scaf” contro celiachia, diabete, infarto e anche tumori. E’ questo il nome degli “acidi buoni” che aiutano il nostro corpo ad evitare l’insorgere di diverse patologie. “Ma diventa essenziale - spiega su La Stampa il nutrizionista Giorgio Calabrese - seguire una dieta corretta e bilanciata”. Solo con i cibi giusti infatti è possibile attivare nell’intestino una serie di processi buoni che attivano il meccanismo salva-vita. @ Lunga vita alla capra di Girgenti. Nell’inserto #buonenotizie del Corriere della Sera è da leggere la storia di Giacomo e Nina Gatì, che quindici anni fa hanno deciso di allevare una razza autoctona ma in estinzione e da autodidatti hanno aperto un’azienda agricola da cui è nata un’associazione per la salvaguardia di questo animale originario della zona di Agrigento.

L'assaggio

L’assaggio di oggi è un percorso tra le scoperte del GattiMassobrio, la nostra guida alla migliore ristorazione italiana. Da Nord a Sud, 10 indirizzi che trovate solo qui. Autentiche scoperte e veri gioielli che valgono il viaggio. L’approfondimento di Paolo Massobrio su ilGolosario.it.

Il Vino

Il Piemonte Pinot Nero "Gus" 2013 di Foglino 7 (tel. 347 3680114) di Castel Boglione (AT). Ci vuole coraggio a puntare sul Pinot nero in Piemonte. Eppure questo giovane lo ha fatto e il suo vino ha colore rubino trasparente. Sono abbastanza intensi e netti i descrittori del pinot noir: pepe, grafite, piccoli frutti. In bocca è morbido ed ha un freschezza che non diresti, dopo 5 anni. la tannicità è ben presente e ben amalgamata con quel finale speziato e amaricante.