La Notizia

Blind menu sì oppure no? Su Repubblica di lunedì trova spazio la polemica avviata dalla modella Augustina Gandolfo, compagna di Lautaro, in merito ai blind menu, le carte che nei ristoranti oscurano, si dice per galateo, il prezzo delle pietanze all’ospite. Dove però l’ospite, per arcaica abitudine, è quasi sempre donna. “E se volessi pagare io? - ha commentato la Gandolfo - Sono indignata”.  Non solo: “La cosa peggiore - ha proseguito - è che giustificano questo fatto dicendo che succede solo nei ristoranti di un certo livello. E quindi le donne non possono pagare se si tratta di una cena più costosa?”. Sul tema intervengono dunque due ristoratori, con pareri discordanti. Per Rossella Cerea si tratta di “Un gesto di cavalleria verso l’ospite”, mentre per Alessandro Pipero, patron dell’omonimo ristorante di Roma: “Per lei rappresenta una mancanza di rispetto”. @ Un dibattito, quello del blind menu, che si accende anche sulle pagine di Qn, dove Viviana Ponchia dice “E’ giusto che paghino gli uomini, il femminismo non c’entra” suggerendo di non cancellare gli ultimi atti di galanteria. Di diverso avviso Anna Bogoni, che invece rivendica il diritto delle donne di pagare il conto. “Non c’è bisogno di certe cortesie - spiega - Siamo abituate a strisciare carte e offrire cene anche ai nostri colleghi maschi”. @ La fotonotizia di oggi ritrae i “grandi” della Terra protagonisti del G20 in una Roma blindata e presidiata da 8.000 agenti. Un summit storico aperto dalle parole del premier Mario Draghi. Ma lontano dalla Nuvola, è stato fitto anche il programma dell’”altro G20”, quello di mogli e mariti entrato nel vivo fin dal mattino: dodici partner in tutto, dieci donne e due soli uomini, Heiko von del Leyen e Joachim Sauer, marito della Merkel. Dopo l’Anfiteatro Flavio, tutti a Villa Pamphilj per un “picnic lunch” tra arte e storia dove non sono mancati i selfie per le signore Johnson e Sanchez, oltre alla mortadella per Bolsonaro. E la sera tutti al Quirinale per gustare il menu presidenziale con le verdure dell’orto firmato dallo chef Fabrizio Boca, che lavora a Palazzo dal 1994. (Corriere della Sera) @ Mobilitare il privato per tenere in vita il Pianeta. E’ il manifesto “green” che il Principe Carlo, in vista del debutto di oggi della Cop26, ha presentato nel corso di un incontro pubblico nel quale ha delineato le priorità da seguire per affrontare l’emergenza ambientale e dove traccia l’agenda ai delegati della Cop. “Abbiamo bisogno di trilioni di dollari di investimenti ogni anno per creare le nuove infrastrutture necessarie alla transizione verso la sostenibilità - ha spiegato il Principe - I governi da soli non possono raccogliere questo tipo di somme. Ma il settore privato può farlo”. (Corriere della Sera) @ Prosecco e Prosek sono due toponimi della stessa località che si trova poco a ovest di Trieste ed è solo da qui che parte l’unico collegamento storicamente confermato con il vino che oggi ancora porta questo nome e tutelato dalla denominazione di origine. Lo ha riferito il presidente del Veneto, Luca Zaia rendendo noti i risultati di una ricerca storica che dovrebbe chiudere una volta per tutte la querelle nata attorno alla legittimità o meno da parte della Croazia di una richiesta all’Unione Europea di protezione della menzione “Prosek” riferita a un vino locale. (Corriere di Verona) @ Buona, calda e inquinante. Anche la pizza nel Milanese fa salire il pm10. In provincia ci sono 3 mila forni. Con le strutture private valgono il 45% delle polveri. Il censimento è in corso e per l’esperto Alessandro Azzoni: “Esistono regole rigide per le case, ma non per i locali”. (QN) @ Il pranzo green è servito. Lo scrive su La Verità Laura Della Pasqua spiegando come la transizione ecologica stia facendo a pezzi la tradizione: addio a fiorentine, formaggi e salumi. Via libera invece a cibi prodotti in laboratorio nel nome dell’ecologia. Nell’interesse delle grandi multinazionali. Sulle stesse pagine è anche l’intervista al presidente di Assocarni Luigi Scordamaglia, che dice: “Si prepara la dittatura gastronomica ‘sostenibile’. E’ in corso una massiccia campagna di omologazione per tagliare fuori l’Italia, numero 1 al mondo, dal mercato alimentare del futuro”. @ Sul Corriere è poi da leggere l’incontro a Caserta con Jill Biden, prima first lady italo-americana che confida: “Mia nonna appendeva gli spaghetti in cucina”. @ La dieta vegana è davvero salutare? Se lo chiede su QN Loredana Del Ninno smontando punto per punto, con l’aiuto della nutrizionista Chiara Manzi, la convinzione che un regime alimentare senza proteine animali sia davvero migliore di quello tradizionale. “Certi hamburger, formaggi, panne, salse e salumi vegani - spiega la dottoressa Manzi - risultano più grassi e salati dei corrispettivi tradizionali. E possono quindi nuocere, in particolare a chi deve limitare nella dieta il quantitativo di questi elementi”.

Barolo dei record; chef contadini e riflettori accesi su Golosaria

Si è svolta sabato, a Grinzane Cavour (in collegamento con New York) l’asta di Christie’s Italia che ha messo sul piatto 14 barrique di barolo “en primeur” prodotto dalla vigna storica Gustava che fu di Camillo Benso Conte di Cavour. Generosi i rilanci e un totale da capogiro: 600 mila euro che saranno destinati a una lunga serie di progetti benefici e sociali. L’approfondimento su La Stampa di domenica. @ La nuova frontiera dei furti sono le bottiglie pregiate. Sempre più spesso i vini rari finiscono nel mirino dei criminali “di lusso”. Ultimo in ordine temporale il furto che ha colpito la cantina del ristorante “Atrio”, gestita da Josè Polo, riconosciuta come una delle migliori al mondo, cui è stato sottratto un bottino da 350 mila euro: tra i pezzi più pregiati anche uno Chateau d’Yquem del 1806. (Il Giornale di domenica)  @ Pollo italiano: a rischio tutta la filiera. L’aumento dei prezzi per l’agricoltura manda in crisi anche la filiera avicola, un mercato autosufficiente che ora rischia di essere “infiltrato” da carni provenienti da altri Paesi dove i controlli sono meno stringenti. A lanciare l’allarme il numero uno del gruppo Amadori, Francesco Berti. @ Dalla terra alla tavola con gli chef contadini. Sostenibilità e prodotti a chilometro zero sono i mantra degli chef contemporanei che coltivano, allevano e vendemmiano. E’ il caso di Chris Oberhammer, che in Alta Val Pusteria di lascia ispirare dalla natura, ma anche di Massimo Spigaroli - tra i protagonisti della prossima edizione di Golosaria - che nella Bassa Parmense ha fatto della cucina anti-spreco la sua missione.  Se ne parla su Buonenotizie del Corriere della Sera. @ Ma tra i protagonisti di Golosaria sarà anche la cantina Prediomagno di Emanuela Novello che, da Lainate, dopo avere comprato casa a Montemagno, ha acquisito 25 ettari di terreni tra Grana, Montemagno e Grazzano Badoglio e, con l'aiuto dell'enologa Anna Di Vita, ha iniziato circa 7 anni fa a produrre vini. La degustazione di Paolo Massobrio su IlGusto.it. @ Nel Cuneese la pioggia fa sperare i trifolao per una stagione più regolare. Dopo oltre tre settimane di Fiera albese e con le quotazioni del tartufo tra 400 e 500 euro l’etto, gli esperti prevedono quantità di nuovo abbondanti del pregiato tartufo bianco. “Siamo nei tempi giusti”. (La Stampa di Cuneo) @ Luci accese, sul Corriere della Sera, sul Garda Doc, official wine di Golosaria che in attesa dell’appuntamento al MiCo dal 6 all’8 novembre, è protagonista anche di uno speciale fuorisalone in 10 locali di Milano. Una produzione che nel 2021 ha raggiunto 21 milioni di bottiglie, con un milione di bollicine e un impegno dichiarato in ottica di comunicazione e marketing. Sul giornale di domenica parla il direttore del Consorzio, Carlo Alberto Panont, che fissa i tre obiettivi per il futuro: “Concretizzare l’espressione dell’areale produttivo “Garda” in un sistema riconosciuto e partecipato del territorio; aggiornare il disciplinare di produzione inserendo nuove particolarità per il comparto spumantistico; aumentare il numero di produttori”. @ E di Golosaria si parla anche sul Giornale di Milano, dove Roberto Perrone propone un tour tra storie e delizie degli espositori lombardi che animeranno l’area food del MiCo: dalla Cipolla di Breme di Ardita ai salumi d’oca di Quack; dal riso di Cascina Alberona alle nocciole di Greta e fino al pane della forneria Manini. Condendo il tutto con gli hamburger dei Bravi Ragazzi e le birre di A Tutto Malto. @ Addio ad Aldo Campeol, il ristoratore trevigiano considerato l’inventore del celebre Tiramisù. Lo aveva creato nel suo ristorante alla fine degli anni Settanta. Si è spento all’età di 93 anni.

A Vighizzolo d'Este con PizzaUp!

E’ in corso in queste ore, a Vighizzolo d’Este, Pizza Up 2021, il simposio della pizza contemporanea organizzato da Molino Quaglia che riunisce i migliori pizzaioli di tutta Italia raccontando l’evoluzione e la ripresa della pizzeria d’autore nello scenario post pandemico. Ad emergere nel corso della tavola rotonda moderata dal giornalista Sebastiano Barisoni sono state le criticità determinate dall’aumento dei prezzi della farina (+38%) da inizio anno, ma anche il problema generale dei prezzi dei trasporti, la speculazione finanziaria sulle materie prime (farina, zinco, alluminio, rame…) e la mancanza di personale, che minano il successo della pizza contemporanea. Ma in Italia l’economia e’ ripartita con una forza che nessuno poteva immaginare, ha spiegato Barisoni introducendo la tavola rotonda che ha visto gli interventi anche di Paolo Massobrio, Enzo Vizzari e Paolo Marchi.

Ho capito bene?

Arrivano i sommelier della patata per dare appeal al prodotto. Originaria delle Ande, la patata fu portata in Europa dai conquistadores spagnoli del Perù, nel 1537. E’ ancora un alimento molto consumato ma spesso relegato nella fascia bassa dell’appeal. Per questo a Bologna hanno deciso di farla diventare nobile, ottenendo la denominazione Dop con cui spingerla sui mercati esteri e coinvolgendo 10 chef blasonati a creare ricette a base di patate riproponendole nei loro menu. Ma in virtù del fatto che ogni varietà ha una sua personalità, adesso stanno anche arrivando i sommelier della patata, capaci di riconoscere l’origine appena dopo un assaggio.

L'assaggio

Al ristorante Al Castello (p.zza Castello, 29 • tel. 0283974208) di Abbiategrasso (MI). Il posto giusto dove gustare la pinsa della tradizione romana, ma anche piatti di terra e mare eseguiti nel segno della leggerezza. Da provare la tartare di carne con cuore di sedano e olive taggiasche, pomodoro e insalata russa, ma anche il fritto misto di pesce del Castello con calamari, gamberi e verdure pastellate; quindi lo sformato di zucchine su crema di robiola o il risotto con funghi porcini freschi e, ai secondi, la ricciola di carpaccio di pomodoro e verdure. Su ilGolosario.it la sosta di Paolo Massobrio.

Il vino

È Iss Igt 2011 della Tenuta San Francesco di Tramonti (SA).  Tintore in purezza, realizzato con uve selezionate a mano provenienti esclusivamente da ceppi ultrasecolari e pre-fillossera del territorio di Tramonti, viene prodotto in numero limitato di bottiglie. E’ un omaggio di Gaetano e Generoso Bove, Vincenzo D’Avino e Luigi Giordano, i quattro soci fondatori della cantina (collocata in una masseria storica del ‘700), ai loro padri che hanno custodito per secoli le vigne storiche di Tramonti. Nel bicchiere è rosso rubino luminoso, con riflessi violacei, al naso é fruttato, con profumi di ciliegia e more, cui seguono note di sottobosco, cenere, grafite. Il sorso è pieno, sapido, vibrante, ed esprime la matrice selvatica del tintore con una trama tannica elegante e vellutata. Come dicono i produttori “il vino delle vecchie vigne è un miracolo”.