La Notizia

Le mani della ’Ndrangheta “abbracciano” Langhe e Roero. Le infiltrazioni mafiose arrivano nelle colline del gusto, terre ricche e fiorenti che rischiano di finire schiacciate dai clan. Ieri, con un blitz congiunto dei carabinieri del comando provinciale di Cuneo e della squadra mobile di Torino sono scattate le manette per i boss che, tra le altre cose, “vantavano la possibilità di incidere sulle concessioni dei venditori” di Cheese, la kermesse in programma a Bra. Dodici arresti e oltre trenta perquisizioni che hanno coinvolto la famiglia mafiosa dei Luppino, oltre a tre carabinieri e due agenti della polizia penitenziaria - al momento indagati - e all’assessore comunale Massimo Borrelli, raggiunto ieri da un avviso di garanzia, che secondo il gip avrebbe aiutato i Luppino ad ottenere uno stand alla manifestazione.  Un’inchiesta a cui però Slow Food risulta estranea, escludendo qualsiasi forma di influenza rispetto alla presenza degli espositori nel catalogo ufficiale di Cheese. Come ha spiegato Carlo Petrini su Repubblica: “Noi abbiamo linee guida precise per accettare i produttori a Cheese”. @ Ma la ‘Ndrangheta arriva anche in Liguria, all’hotel del Golfo di Finale Ligure, finito nelle mani di Alfonso Pio, il boss 52enne erede del potere mafioso del padre Domenico e del cugino Candeloro, divenuto in poche settimane il padrone della struttura. Su Repubblica la storia è raccontata da Sandro De Riccardis, che riprende lo sfogo di uno dei proprietari originari: “Ho perso il lavoro, l’albergo, la casa. Sono distrutto”.

La paura (del maiale) e i vegetariani

La strategia della paura continua nei titoli dei giornali che segnalano diffusamente la presenza di virus potenzialmente capaci di fare salti di specie. Così dopo il gatto infettato dal pipistrello di ieri, oggi si torna a parlare di Cina. In alcuni impiegati di un allevamento cinese e contemporaneamente nei capi suini è stato infatti rilevato un virus simile all’influenza suina del 2009, potenzialmente pandemico. Gli scienziati però frenano perché al momento non si sa se può essere trasmesso da uomo a uomo e soprattutto le persone colpite finora non presentano gravi conseguenze (insomma, ora non spaventiamoci per un’influenza). @ Dei problemi di allevamento intensivo però a breve non dovremmo più preoccuparci perché cresce il numero di chi sceglie l’alimentazione vegetariana. Il settore in Italia vale 850 milioni l’anno ed è in forte crescita. Secondo una ricerca Ipsos, un italiano su due mangerebbe carne vegetale (segno è che ci stanno investendo anche i grandi marchi) guardando però più alla salute (37%) che per motivi etici (27%).

Estate dopo il lockdown e il tetto unico del Lambrusco

Viaggio in Basso Monferrato su La Stampa di stamane dove Carlo Grande, attraverso le parole dello scrittore Carlo Fruttero, accompagna alla scoperta delle “cattedrali del dio Bacco”. “Attraversare da Nord a Sud l’Astigiano - scrive - è come navigare in un territorio oceanico, Sebastiani Caboto e Vaschi da Gama in mare aperto, su un’ondulata verde superficie che è campagna profonda, incombente, valzer di vento e di paglia”. @ In tema di viaggi, Paolo Massobrio su Avvenire racconta l’inizio dell’estate tra i carruggi che hanno ricominciato ad animarsi, ma non senza disagi. La Liguria si trova infatti a pagare un doppio scotto: prima il lockdown, ora l’isolamento per i lavori di manutenzione delle gallerie, con disagi alla viabilità che suonano come un deterrente cui si aggiungono i posti contingentati in spiaggia e gli albergatori che, a causa dei costi di sanificazione, chiedono almeno una settimana di permanenza. Lo scorso fine settimana Massobrio ha però sfidato questi ostacoli andando a Rapallo a fare la spesa nel negozio di Guido Porrati e poi nei paesi dell'interno: Cornice, Sesta Godano, Carro, che è il paese di sant’Antonio Maria Giannelli, dove ci sono la casa di accoglienza delle suore “Giannelline” e due aziende agrituristiche dotate di spazi per il campeggio, dove si mangiano i prodotti dell'orto. Per il mare non c’è stato tempo, ma il turismo vissuto è stato comunque appagante, umanamente e fisicamente. L’approfondimento a questo link. @ Addio alla drogheria Anselmi. Aperta il 1° luglio del 1945 a Tortona, la bottega ieri ha festeggiato il suo ultimo giorno di attività e dopo 75 anni lascerà spazio a un negozio di abbigliamento, conservando della sua storia soltanto l’insegna. (La Stampa) @ Un solo “tetto” per il Lambrusco. I tre consorzi di tutela del vino emiliano si fondono in uno a difesa della Doc. La nuova realtà riunirà i produttori di Modena, Reggio Emilia, Scandiano e Canossa, oltre a quelli dei vini del Reno. Una fusione che per il direttore del consorzio di Modena Giacomo SavoriniE’ il primo passo fondamentale per le 6 doc per affrontare insieme il mercato e portare in alto il Lambrusco. Tutti insieme in un’unica realtà dove le varie diversità, per territorio, colore, vitigno, diventano ricchezza”. (Italia Oggi) @ Blu, il fratello minore del Gorgonzola che si riscatta con i palati più difficili. Nella rubrica “L’Estate a Tavola” su La Stampa è protagonista l’erborinato di capra prodotto nel Novarese, che convince per la sua digeribilità. “Dal basso contenuto di colesterolo, è un’ottima fonte di calcio e proteine e si può mangiare da solo, oppure trasformato in sughi e salse”.

L'assaggio

All’osteria Il Camino (via Provinciale, 33 • tel. 0341 1690337) di Ballabio (LC). E’ il regno del giovanissimo Pietro Agostani, un locale caldo e accogliente che ricorda gli chalet di montagna con una cucina che valorizza il territorio e le specialità lariane. Da provare i pizzoccheri, gli “gnocarei in t’ol lac” (gnocchetti cotti nel latte con formaggio e burro fuso) e i ravioli fatti in casa ripieni ai “cùgoi” di Biandino e Mascherpa, ma anche la polenta taragna con i funghi, il cervo e le lumache con la polenta. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti.

 

 

Il Vino

Il Bianco Vulp di Cascina Gasparda (tel. 3397874742) di Olivola (AL). Bianco da uve cortese con piccola percentuale di moscato. Giallo oro, ha profumi di fiori gialli, scorza di arancia, cedro, note di orzo caramellato, erbe officinali, mentre in bocca ha bella personalità, con sapidità elegante che sostiene la beva.