Cercate La Rampolina ed entrerete dentro a un regno di bellezza, tradizione e tanta passione. La conducono Davide Minoletti e Federica Gardini, marito e moglie, contando su ampi spazi, sia nel dehors che guarda il lago sia nell’area dedicata alle feste.
Ma il bello sono anche i locali interni che parlano tutti della passione che da sempre c’è in questo posto. Per esempio l’orto, ampio, che sta sotto il dehors e che cura Antonietta, madre di Davide. Poi c’è una selezione di vini spettacolare, da intenditori, con un occhio attento al territorio. Per questo nel foglio di benvenuto c'è scritto che loro sono un po’ osteria (e Davide è un oste vero), un po’ ristorante, un po’ bottega, un po’ enoteca.
Anche le materie prime sono rilevanti: i formaggi di Eros Buratti, i salumi Migliorati di Cremosano (cotechino notevole) e così il riso Riserva San Massimo o la pasta Regina dei Sibilini, condita con il pomodoro di Paglione, la carne mitica di Oberto. Il pane è fatto in casa con farine ViVa del Molino Sobrino di La Morra. Con le stesse farine vengono realizzate anche le paste fresche e i dolci, ma non finisce qui perché nel laboratorio prende vita anche il gelato artigianale.
Ora, se è vero che la cucina forse risente del gran numero di coperti, alla fine tuttavia la soddisfazione non mancherà. Come quelle animelle fritte profumate alle erbe e limone cucinate a dovere e le pere al vino con lo zabaione della nostra visita precedente. Nella nostra sosta, invece, ecco un assaggio di panzanella ghiotta, accanto a uovo in camicia, verdure di stagione e fonduta di alpeggio ossolano; lavarello in carpione; animelle di vitello fritte profumate alle erbe e limone; lumache in umido al prezzemolo e purea di patate; girello di Fassona cotto al rosa con salsa al tonno e acciughe; tris di tomini alla piemontese. Questi piatti cambiano ogni 10 giorni sulla base di ciò che offre la stagione e soprattutto l'orto.
Ai primi, erano ricchi i tagliolini fatti in casa conditi con fave, guanciale e Lodigiano, oppure gli gnocchi col primo Bettelmatt, quello ricavato dal latte di bovine nutrite con l'erba e non con il fieno, quindi dal sapore più delicato e meno amarognolo.
O ancora il raviolo di lago con burro e finocchietto che sta accanto alla zuppa di cipolle bionde gratinate con il parmigiano, alle lasagne caserecce (che però fanno solo nel week end) a offrire il piatto tipico della festa italiana.
Ai secondi noi abbiamo provato la coscia di coniglio grigio di Carmagnola, cotto in padella con vino bianco, olive Taggiasche, capperi e scorza di limone e una braciola di maiale con riduzione al Marsala e nocciole del Piemonte. La carne scelta per questo piatto merita una nota: questo è l'unico prodotto non italiano presente nel menu, si tratta di un maialino iberico, detto “el unico”, una razza particolare ottenuta incrociando i capi soltanto tra di loro al fine di ottenere una genetica perfetta. La carne di questo suino è ricca di infiltrazioni di grasso e questo fa sì che durante la cottura non risulti mai asciutta. Il risultato è eccellente.
Ma chi è venuto prima di noi ha apprezzato molto anche il loro manzo all’olio alla moda di Rovato, la faraona spaccata arrosto e il filetto di manzo al fieno.
Come pesce (tutto rigorosamente solo di lago seguendo i cicli naturali di pesca e riproduzione) c’è la trota al burro e salvia oppure il baccalà in oliocottura e polenta di Anzola. Ovviamente qui la selezione di salumi e di formaggi è di altissimo livello come si evince della vetrine nel locale interno.
Per i dolci fidatevi della torta della casa e della coppa Rampolina, altrimenti c’è il bonet, la panna cotta e il tiramisù, serviti con un calice di passiti giusti.
Mangerete in un posto romantico che vi farà sentire in vacanza. Intorno a voi tanti giovani a dimostrazione che i prezzi sono giusti. Siete in un locale della nostra filosofia.
La Rampolina
via Someraro, 13
Campino (VB)
tel. 0323 923415
www.larampolina.com
