Un’Italia sempre più anziana e più povera nel ritratto dell’ultimo rapporto Istat commentato oggi sulla Stampa dalla sociologa e filosofa Chiara Saraceno. A stupire è stata anche la rapidità dell’invecchiamento: se nel 1951 c’era meno di una persona sopra i 65 anni per un ragazzo di 15, oggi il rapporto si è completamente capovolto e per ogni giovane ci sono 5,4 persone sopra i 65. Anche la presenza degli immigrati non riesce a invertire la tendenza, perché oltre a diminuire negli ultimi anni ha adattato i propri ritmi demografici a quelli degli italiani. La prospettiva è quindi quella di un Paese dove mancheranno i lavoratori e il sistema della previdenza sarà sempre più in crisi. @ La carne vegetale non è più l’Eldorado. Interessante inchiesta oggi sulle pagine di Sette del Corriere della Sera che segnala proprio la caduta verticale delle quotazioni in Borsa di Beyond Meat la prima società ad investire nel “plant-based-food” che dal 2019 a oggi ha perso l’83% del valore azionario. a fronte di questa però stanno crescendo altre aziende che seguono un concetto diverso: non alimenti che imitino la carne, ma cibi completamente nuovi che sfruttino altre tecniche, come la fermentazione, senza rincorrere la chimera dell’hamburger sostitutivo. @ Entrano in crisi anche i prodotti sfusi: la notizia arriva dalla Germania e viene ripresa sulle pagine di ItaliaOggi. Colpa dell’inflazione e del timore (totalmente infondato) di un maggior rischio di contagio del Covid. 

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