Nel cuore d'Abruzzo questo locale semplice e raffinato dove l'amore per l'arte si fonde con quello per la cucina

Nel cuore verde d’Abruzzo, sulle sponde del fiume Pescara, il ristorante Don Evandro è un esempio di come la locuzione “nemo propheta in patria” non appaia sempre così vera. Eugenia Antonucci e Pierluigi Antonucci, al di là del cognome, non sono parenti ma si sono incontrati grazie all’amore per questa magnifica regione. Lui, artista, dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti ed esposto alcune sue opere a Milano, Palermo e in giro per Europa sente il richiamo della sua terra e intraprende un progetto di ristorazione che fonde la passione per l’arte con quella per il cibo: il nome di questo posto è un omaggio al nonno, pescatore di gamberi di fiume. Lei invece ha una laurea in mediazione linguistica: sorridente e sicura vi condurrà tra cibo e aneddoti curiosi, arricchendo così la descrizione di ogni piatto di trame e orditi che raccontano storia e cultura.

A disposizione 3 menu degustazione: Piccolo a 35 euro, I Classici a 55 euro, Segno a 65 euro. Scelgo la via di mezzo.
I benvenuti arrivano con un calice di Cerasuolo che esalta sapori di terra e di fiume che si ritrovano nel paté di trota e mela verde e nella cialdina con crema allo zafferano e aglio nero.
don evandro - foglia.jpgL’antipasto, emblema del territorio, è la cipolla di Popoli con zafferano di Navelli e Parmigiano Reggiano, la cui lenta cottura porta all’essenza di questa alliacea che oggi rischia l’estinzione perché i produttori sono sempre meno: un cuore morbido e sontuoso, ricco, speziato e insieme sapido regala una chiusura elegante.
don evandro - cipolla.jpgLa tartare di trota al fumo con pinoli ed elicriso è raffinata, fresca e cremosa.
don evandro - antipasto.jpgUn calice di Montepulciano precede l’entrata di piatti dai sapori intensi, come i tortelli di ricotta e gamberi di fiume nei quali una salsa avviluppa la pasta di grani antichi (forse solo un po' troppo spessa) e scalda la fragranza del ripieno.
L’anguilla, dolce e sinuosa come solo quelle di fiume sanno essere, viene servita laccata;
don evandro - carne.jpgpoi arriva lo spiedino di agnello Sopravvissano, da una razza in via d’estinzione nata da incrocio di arieti francese e spagnolo che produce una lana eccezionale e dell’ottima carne, rosea e poco grassa: indimenticabile!
don evandro - spiedino.jpgE infine, dal latte della stessa pecora ecco ‘ricotta ai Tropici’ per concludere in squisita dolcezza.
don evandro - pasta.jpg

Don Evandro

via Beato Nunzio sul Prizio, 11
Popoli (Pe)
tel. 3888876858
Chiuso lunedì e martedì
 

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