Al Teatro Sociale di Cittadella (PD) si è appena conclusa la premiazione dei migliori formaggi nazionali prodotti con latte 100% italiano: ecco la lista completa

Quali sono i formaggi più buoni d’Italia? Esiste un olimpo delle migliori eccellenze casearie nazionali, premio Oscar per la qualità? La risposta è sì, e i formaggi, suddivisi per 10 differenti categorie di stagionatura (freschissimo, fresco, pasta molle, pasta filata, pasta filata stagionata, semistagionato, stagionato, stagionato oltre i 24 mesi, erborinato e aromatizzato), dopo mesi di ricerche, selezioni e degustazioni, vengono assaggiati da una giuria di esperti – composta da rivenditori, acquirenti, produttori e critici gastronomici – che ne valuta l’aspetto visivo, la struttura, la consistenza, l’odore e il gusto, e si pronuncia proclamando i vincitori e assegnando loro uno dei riconoscimenti più ambiti e autorevoli del settore.

La rassegna si chiama Italian Cheese Awards e la finale della sesta edizione di questa importante competizione gourmand si è svolta sabato 13 novembre 2021 al Teatro Sociale di Cittadella (Padova). Un teatro gremito di persone fra platea, palchetti e loggione, a riprova di quanti appassionati e intenditori gravitino intorno al gustoso mondo dei formaggi.  Dopo una accurata… scrematura solo 33 formaggi sono arrivati in finale. Il verdetto è rimasto segreto fino alla consegna dei premi: diciassette statuette dorate, clone del Premio Oscar ed evocative di un umanoide con braccia alzate a sostenere, naturalmente, una forma di formaggio.
Il World Cheese Awards è il concorso caseario più grande al mondo e l’Italian Cheese Awards in particolare è un riconoscimento alle migliori produzioni casearie italiane autentiche, tipiche e artigianali realizzate con solo latte e caglio 100% italiano.

Italian Cheese Awards 2020-21: i vincitori

Ecco dunque gli autori, i casari e i protagonisti delle aziende agricole dove si producono i migliori formaggi italiani. Di seguito l’elenco dei formaggi, tre per categoria, che hanno ricevuto la nomination in finale del Premio Italian Cheese Awards 2020-2021.

Per la categoria Freschissimo si contendevano il titolo il Mascarpone Valsamoggia dell’Emilia Romagna, lo Squacquerone di Romagna DOP di Mambelli e, dal Veneto, lo stracchino di capra Montegrappa. Di loro tre si è aggiudicato il primo posto lo squacquerone di Romagna Mambelli, fatto col sale di Cervia.

Per la categoria Fresco in lizza la Caciotta Gajarda dal Lazio di Alchimista Lactis; la fiorita di Pecora di Morandi dal Veneto; e la Robiola Roccaverano di Cascina Adorno in Piemonte. La statuetta d’oro è andata alla Robiola Roccaverano, l’unico formaggio DOP al latte crudo di capra munto e trasformato in giornata come da disciplinare.
adorno-robiola.jpgPer la categoria Pasta Molle erano sul podio dall’Alto Adige Arunda di Englhorn; il Pecorino Sig. G di Fattoria Lischeto in Toscana (omaggio a Giorgio Gaber, all’iniziale del nome di battesimo del produttore Giorgio e perché va mangiato al momento giusto) e il Puzzone di Moena di El Mas Moena in Trentino, prodotto da 13 mucche da latte qualità grigio alpina, un formaggio saporito che stagiona a una forte umidità. Si è aggiudicato l’Oscar Arunda, formaggio a latte crudo di un caseificio vicino alla frontiera svizzero-austriaca, a 1.100 metri di altitudine con solo 16 mucche di razza bruna originale.

Per la categoria Pasta Filata c’erano due formaggi ex aequo, ossia la burrata (sexy cheese per definizione in quanto contiene un cuore di latte in una crosta elastica) e si contendevano il titolo la Burrata Posticchia Sabelli della Basilicata, la burrata in Masseria dalla Puglia, la Burrata Artigiana sempre dalla Puglia, e la Mozzarella di Bufala Campana DOP Il Casolare. L’Oscar è andato alla strepitosa mozzarella de Il Casolare, fatta a mano entro 50 ore dalla mungitura del latte.
pasta filata.jpgPer la categoria Pasta filata stagionata finalisti sono arrivati tre caciocavallo: Caciocavallo Castelfranco in Miscano stagionato di Agriturismo Caseria in Campania; Caciocavallo Podolico del Gargano dell’azienda La Puglia segreta – Centonze; Caciocavallo Silano DOP del caseificio Artigiana. Lo schermo si è acceso con la scritta The Winner is e il nome di Agriturismo Caseria Campania.
caciocavallo.jpgPer la categoria Semistagionato la contesa del titolo era fra il formaggio Antani di De’Magi dalla Toscana, azienda che scherza col naming dei formaggi per incuriosire e divertire; il Formai di Mut (tradotto dal bergamasco significa formaggio di monte) Blu DOP di Latteria Branzi che lavora a munta calda e latte crudo; e San Martino al latte crudo alpino del caseificio San Lorenzo in Piemonte, che a 600 metri di altitudine lavora la pasta gessata utilizzando solo il latte del mattino, nel cui sapore si sente la biodiversità e si sente il mare, in quanto al confine con la Liguria. Il premio è andato proprio al caseificio San Lorenzo.
semistagionati.jpgPer la categoria Stagionato sono giunti in finale due formaggi ex aequo: il formaggio Gorzano di Amatrice del caseificio Storico di Amatrice fatto con latte di pecora entro le 24 ore e stagionato 6 mesi; il formaggio Monte Lupo dell’azienda veneta La Casara fatto con il latte d’alpeggio perché, come sostiene il titolare Giovanni Roncolato “per fare formaggi eccellenti ci vogliono i pascoli che conferiscono anche un bel colore giallo al formaggio in quanto le mucche mangiano l’erba che ha una carica altissima di betacarotene”; il Pecorino Gran Riserva del caseificio Cugusi in Toscana, una forma di 10 chili che stagiona in cantina 18 mesi e la cui cagliata è pressata manualmente da sole donne; e Tiu Ettori di Monzitta con Fiori dalla Sardegna, un formaggio di pecora a vocazione pascolativa. L’Italian Cheese Awards se l’è aggiudicato La Casara di Giovanni Roncolato.

Per la categoria Stagionato oltre 24 mesi un altro ex aequo. La gara era fra Fiore Sardo DOP di Salvatore Busso, il formaggio più antico della Sardegna coagulato a latte crudo intero e leggermente affumicato stagionato; il formaggio Maimone di Erkiles, sempre dalla Sardegna e il cui nome evoca una maschera tipica, ibrido fra donna e uomo che simboleggia la fertilità; il Parmigiano Reggiano Vacche Rosse oltre 24 mesi di Gennari dall’Emilia Romagna e, sempre dall’Emilia, il Vacche rosse razza reggiana dell’azienda I Sapori delle Vacche Rosse. Ha vinto l’Italian Cheese Awards Erkiles.
stagionato-oltre24.jpgPer la categoria Aromatizzato in lizza due formaggi veneti e uno toscano: la bufala ubriacata al Glera ossia con vinacce di Prosecco Docg della trevigiana Latteria Perenzin; la Castana di De’Magi in Toscana, un erborinato definito “sensuale, erotico, emotivo, da dessert o meditazione” e il Torbato di Corrado Benedetti, affinato con whisky. Ha vinto l’Italian Cheese Awards la bufala ubriacata al Glera di Perenzin.

Per la categoria Erborinato spiccavano due Gorgonzola lombardi e un formaggio toscano: il Gorgonzola DOP dolce di Battista Arrigoni (secondo formaggio a livello di produzione al mondo e quinto esportato nel globo); il Gorgonzola DOP piccante “Il Bacco verde” di Defendi; il Guttus dell’Antica Fattoria La Parrina, un erborinato prodotto nella bassa Toscana, in Maremma. Vittoria assegnata a Defendi col gorgonzola piccante.


Foto: @italiancheeseawards

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