A Conversano, un locale caratteristico racconta con passione prodotti e tradizioni enogastronomiche pugliesi

Nel centro storico di Conversano (Ba), a pochi passi dalla Porta Tarantina, si trova "Vita Pugliese Cucina, Racconti e Passione", locale caratteristico che occupa anche gli spazi esterni del bel vicolo reso ancor più gradevole dagli arredi urbani, dal verde e dai fiori (via Ospedale, 15 - tel. 080 4956929). Il ristorante è parte di un progetto che un gruppo di amici ha avviato nel 2014 allo scopo di valorizzare e proporre alla clientela i cibi e i vini pugliesi.  

Il nome del ristorante si rifà al titolo di una marcia sinfonica del maestro Giuseppe Piantoni che viene suonata alla chiusura della festa patronale della Madonna della Fonte. Entrando, le pareti di pietra chiara, le volte a botte, una sapiente illuminazione e la cucina a vista sono il primo piacevole impatto, subito seguito dall’accoglienza gentile, sorridente e professionale della ragazza che ci accompagna al nostro tavolo. In cucina operano gli chef Angela Sisto e Livio La Viola, in sala Anna e Luca coadiuvati da Domenico. Su tutti, sempre attento e disponibile a raccontare piatti e bottiglie, Leonardo Di Carlo, socio e gestore del locale, sommelier e pugliese che ama il suo territorio.

Merita di riportare le parole di Leonardo quando dice che “nasce tutto da un’idea semplice, da sempre l’uomo, attraverso il cibo, ha raccontato se stesso e la propria terra [...] Ci piace conoscere queste storie e raccontarle. Visitiamo aziende e cantine, assaggiamo nuovi prodotti e degustiamo vini. [...] Lo facciamo con passione, per presentare al meglio - e condividere con chi viene da noi - il valore di questo straordinario patrimonio culturale. Il valore delle storie di vita pugliese”. Due parole, queste ultime, che ritroviamo nel nome del locale, mentre in Leonardo riscontriamo la passione trasmessa con il racconto.

E la cucina? La nostra esperienza è il risultato di due visite a distanza di pochi giorni e un aperitivo di saluto il giorno della partenza, del quale ricordiamo un pecorino di masseria, un capocollo di Martina Franca e il “salame pezzente di Basilicata” accompagnati da bollicine rigorosamente pugliesi. E veniamo ai piatti: da un menu semplice, composto da 5/6 portate per tipo, tra gli antipasti abbiamo provato la fritturina di baccalà con maionese agli agrumi, l’insalata di mare con verdure e sorbetto al sesamo, la tartare di baccalà con acquasale, la melanzana con crema di ricotta di capra. Fra i primi abbiamo scelto gli spaghettoni con sugo di pelose, gli gnocchetti di patate e spinaci con cacio e pepe su battuto di gambero rosso e i tubettini con sugo di crostacei e crema di caprino

Fra i secondi la scelta, non facile, è caduta sulle seppie ripiene di patate e mandorle su crema di zucchine mentre ci è rimasta la curiosità per il diaframma di vitello alla griglia con cicorie ripassate e caciocavallo  oltre che per il filetto di vitello marinato alla birra con crema di peperoni. Fra i dolci non potevamo non provare il cannolo pugliese realizzato con il pane di Altamura e la cui bontà è pari solo alla sua complessità di lavorazione. Molto interessante e vasta la carta dei vini dove bollicine, bianchi, rosati e rossi sono tutti di origine pugliese e selezionati personalmente dal sommelier Leonardo. Una sosta che merita.

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