Un caseggiato del '500 con tante sale deliziosamente arredate che hanno come fulcro la sala con il camino, il tipico "fogolar"

Siamo in una terra ricca di storia, dove fauna e flora si contendono una grande biodiversità. In questo luogo la tranquillità, prima di essere un lusso, è uno dei valori che Anna Maria Mauro e Aurelio Cengarle sono riusciti a ottenere nel recupero del territorio. Negli anni hanno ridato lustro al cinquecentesco casino di caccia, appartenuto a nobili principi, oltre ad aver riscoperto ricette ed erbe spontanee ormai quasi dimenticate. Tutto questo grazie a un autorevole amico botanico e al lavoro quotidiano di uno chef che sa dare interessanti interpretazioni attraverso i suoi piatti. Non ultima la dedizione di Federica, la giovane figlia della coppia di ristoratori, che regala freschezza e leggiadria a un contesto d’antan.

Alla trattoria si accede passando dal bar: da qui, come in una sorta di scatola cinese, ogni porta si apre su stanze e saloni svelandone diverse particolari ambientazioni, dal “fogolar” al salone con la sua boiserie, al giardino d’inverno, al grazioso patio con pozzo e annesso fienile, reso ancora più attraente da un prezioso restyling.

L’accoglienza arriva con sapori autoctoni come il macaron di erbe primaverili con trota affumicata dello Stella e gel di agrumi, la sopressa casalinga con pane fatto in casa, il Prosciutto crudo di Sauris, la cialda di frico con caprino. Il tutto annaffiato tanto da ottimi vini bianchi fermi quanto da bollicine della zona.
Un bel menu degustazione che prevede interessanti abbinamenti al bicchiere segue la stagionalità con le interpretazioni dello chef Matteo Contiero
Un soffio di primavera è uno scrigno cilindrico di pasta che racchiude colori e sapori di quest’area: asparagi selvatici, erbe spontanee e un tuorlo dalla delicata consistenza che amalgama gli ingredienti tra loro. Gli gnocchetti di patate ripieni di “sclopit”, con piselli e fiori di tarassaco vengono serviti in un brodo di spugnole, rappresentando così il forte legame tra terra e acqua in una zona ricca di risorgive. I cjarsons all’erba papaverina e cicoria selvatica, ricotta affumicata e limone salato sono un piatto tradizionale reinterpretato con stile. L’agnello di Cherso in diverse cotture con purè di fave alla menta, agretti, liquirizia e polline di fiori rievoca influenze mitteleuropee intrecciate a quelle mediterranee, elevando il piatto a simbolo di legami culturali oltre che gastronomici. Il sorbetto al distillato d’erbe e rabarbaro in cui spicca l’assenzio pulisce perfettamente il palato e prepara con grazia la gola al dessert, un cremoso di cioccolato Ivoire con zafferano di San Quirino, melissa e fragole.
La spesa si aggira intorno ai 40/50 € in armonia con un servizio di alto livello in un ambiente di charme.

Trattoria Al Paradiso
Via S. Ermacora, 1
Paradiso di Pocenia (UD)
tel. 0432 777000
info@trattoriaparadiso.it

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