A Castell'Arquato trovate sale accoglienti, un'atmosfera rilassante e una cucina concreta e solida

La frazione San Lorenzo di Castell'Arquato (Pc) dà un assaggio di quello che è considerato uno dei borghi italiani più affascinanti. Il Palazzo del Podestà, il Palazzo Ducale e la Rocca Viscontea si snodano in un'atmosfera medievale fatta di tufo e mattone, nel susseguirsi dei vicoli che riportano a un'origine “marina”, in quanto il paese sorge su di terrazzamento di conchiglie fossili, quando il mare ricopriva la Pianura Padana.

Le sorelle Ficarelli aprono la loro storica trattoria in omaggio alla nonna Angiolina, "donna deliziosa e grande cuoca", della quale ripercorrono la solida cucina di casa, attingendo dai ricettari di famiglia per trarre i loro classici piatti. Nelle accoglienti sale de L'Angiolina (Via Canale, 18 - tel. 0523 806162), riscaldate da oggetti d'antan e lampade negli angoli che tingono di calore, troverete una cucina concreta e sicura, un'accoglienza immediata e gentile che rende questo locale una meta certa, dove gustare piatti gustosi e curati in un'atmosfera ovattata e rilassante.

Ne è un esempio la torta di patate in crosta leggermente dolce accompagnata da Crudo di Parma, da una ricetta proveniente, come le patate, dal vicino paese di Vezzolacca; un piatto interessante e sostanzioso che colpisce per la perfetta fusione di sapori tra il salume e l'impasto della torta, dalle sfumature che ricordano una cucina rinascimentale. Classico e molto gustoso anche l'insieme di salumi misti con giardiniera della casa, composto da Crudo di Parma, coppa, pancetta piacentina e salame nostrano, carni che ben si armonizzano con la delicatezza e croccantezza della giardiniera.

Proseguendo con i primi piatti si entra nel cuore delle preparazioni classiche: tortelli d'erbette al burro e salvia, pisarei e fasò e anolini in brodo, oltre a succulente varianti stagionali come i tortelli di patate e prezzemolo, sfoglia al farro e condimento di formaggi e tartufo (ghiotti e ottimi) e le lasagnette a mo' dell'Angiolina, con sfoglia verde, ragù di carne e salsiccia e funghi porcini.

I secondi piatti, tutti dedicati alle carni, offrivano tra l'altro, la sera della nostra visita, guancialini di maiale brasati al Gutturnio con cipolline borettane all'aceto balsamico e filettini di maiale spadellati al brandy e porcini trifolati, oltre a un ricchissimo tagliere di formaggi dove spicca uno speciale Parmigiano e un succulento Gorgonzola.

Al momento del dessert l'elenco è lungo, in maggioranza dedicato alle torte della tradizione locale che variano stagionalmente e che non mancano di quel gusto e di quella ricchezza ben calibrata che contraddistingue questo validissimo ristorante.

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