A fianco della Gran Madre la cucina che parla dialetto piemontese proposta da Adriano Pistorio, sorridente patron

Fresca di apertura questa piccola trattoria di città ai piedi della collina (Via Villa Della Regina, 9 - tel. 01119037384), proprio a fianco della Gran Madre dove la movida sta ormai affiancando la storica clientela d’élite.

Ad accogliervi troverete la sorridente presenza di Adriano Pistorio, nome ben noto ai gourmet, qui in veste di nume tutelare all’esordio ufficiale del giovane Enrico Ameglio. All’interno di Gusto del Cibo, arredi spartani che rievocano in parte i bar anni ’50, con un tocco di eccentricità in più dato dall’accostamento tra le sedie di plexiglass e i lampadari moderni; sei i tavoli senza fronzoli, dall’essenziale ma inappuntabile apparecchiatura, per non più di una ventina di commensali.

Bell’idea il menu scritto a mano su quaderni d’antan, quelli con la copertina “nera”, e simpatica la scritta “Bagno” sulla porta della - in effetti, perché ormai la chiamiamo tutti così? - Toilette.

Il nostro pranzo della domenica inizia con un vitello tonnato con salsa all’antica davvero da manuale, e con un corretto baccalà con salsa di spinaci. A seguire, un risotto al Barolo po’ troppo cremoso e dei tagliolini al ragù bianco che noi avremmo preferito meno “addomesticati”. E lo stesso dicasi della piemontesissima finanziera, scelta tra i piatti del giorno presentati sulla lavagna, anche lei succube di una certa, ahimè deleteria, moda del momento. 

Concludiamo con un abbondante, come del resto sono stati tutti gli altri piatti arrivati in tavola, nonché godibilissimo bicchiere goloso. Buono il caffè. Ancora piccola, anche se ben pensata, la carta dei vini ma davvero troppo scarsa, con due opzioni soltanto, l’offerta a bicchiere. 

Conto nella media, dei tempi e della città. Al giovane chef auguriamo di cuore un sincero in bocca al lupo!

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