Un ristorante d'hotel di valore con vista mozzafiato sul porto vecchio di Ortigia

È nata una nuova stella nel panorama gastronomico di Siracusa? Locali buoni nel capoluogo siciliano non mancano, l’offerta di una ristorazione per turisti è ampia, ma forse il ristorante con una ricerca più raffinata negli ingredienti e nei suoi abbinamenti con una sperimentazione più fantasiosa in una cucina siciliana, già di per sé ricca e generosa, a Siracusa non era ancora rappresentato compiutamente. Oggi questo locale ha un nome e un cognome ed è inserito sulla splendida terrazza, con vista mozzafiato sul porto vecchio di Ortigia, del Gran Hotel Ortigia in via Mazzini 12 e si chiama, guarda caso, La Terrazza sul Mare (tel. 0931464600 - http://www.laterrazzasulmaresiracusa.it/).

Lo scetticismo con cui solitamente ci si approccia ai ristoranti di hotel, per il vero non sempre giustificato, nel caso del locale siculo si incomincia a stemperare quando accedi alla sala da pranzo, arredata con signorilità ed eleganza, e poi i colori, lo sfavillio delle onde del mare, il sole lampeggiante o la luna ridente, tutto ti avvolge con il suo fascino e ti senti già disarmato e con qualche certezza in meno. Siamo però solo all’inizio del cammino e dobbiamo affrontare e dettare il duro responso della tavola.

Già sorprende leggendo il menu la fantasia e la ricchezza nella presentazione dei vari piatti, ma le sensazioni e le emozioni che le elaborate composizioni dello chef suscitano sono un'altra piacevole scoperta. Sorge immediata la percezione che ci troviamo di fronte a ricette che pescano abbondantemente e in modo convinto e passionale dalla tradizione e dal patrimonio enogastronomico locale ma con il desiderio non di sconvolgerle in modo arbitrario e discutibile ma di riportarle ai tempi nostri, di ringiovanirle, di aggraziarle, di renderle ancor più appetibili, di alleggerirle. Il risultato è che assaporiamo piatti che raccontano della Sicilia, ma in modo nuovo armonico e pieno di sapori equilibrati e gustosi. Questo penso fosse il risultato che lo chef Maurizio Urso volesse ottenere ritornando nella sua terra dopo aver vagabondato nelle cucine di chef importanti ma lontano dalla sua Siracusa.

Infatti, dopo aver appreso i segreti del mestiere da illustri maestri, basti citare Marchesi e Vissani, Maurizio è ritornato a casa con il preciso intento di valorizzare ed esaltare le materie prime della sua Trinacria, di riscoprire le vecchie ricette tradizionali dei ricordi dell’infanzia e del passato per farle rivivere con fantasia, inventiva e assoluto rispetto delle materie prime di cui si fa geloso custode con una ricerca profonda delle fonti più affidabili e rispettose della qualità. Ed è un trionfo non solo di carni e di pesce, ma anche di tutte le verdure e la frutta di cui è ricca la terra siciliana e delle erbe aromatiche, che lo chef cura e coltiva, e che completano con tocchi inaspettati le presentazioni finali.

Dal ricco menu noi abbiamo provato dopo una sfiziosa entratina il cous cous di ortaggi, mandorle scottate con ricciola marinata al mandarino (quanta Sicilia nella sua composizione ma quale raffinatezza al gusto), triglia farcita con carciofo spinoso, gambero in crosta di rape rosse e salsa al murgo brut per passare al rettangolo liquido di cacio ragusano con alici marinate, polvere di agrumi e pera, risotto con pesce spada al fumo di alloro, arancia limone e lime (altri due piatti che gridano Sicilia in un intrecciarsi di sapori intriganti).

Tra i secondi, notevole il doppio baccalà mantecato e dorato e la cernia all’infuso di menta all’aglio. Ricca e altrettanto invitante la scelta delle carni; è presente anche un menu vegetariano e vegano nonché un menu per celiaci.

Già ricca e selezionata la carta dei vini a prezzi contenuti e con un'importante presenza di vini siciliani - noi abbiamo bevuto un Munyebel bianco Cornellissen 2014 superbo. I Top Hundred di Papillon non si smentiscono mai.

Ambiente di grande livello, vista panoramica impagabile, servizio professionale e veloce, cucina di qualità di cui condividiamo in pieno la filosofia, prezzi adeguati al servizio (60-70 euro) lo fanno già sicuramente degno del faccino radioso, in odor di corona.  

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