A due passi da corso Buenos Aires, una nuova insegna a guida giovane dove si gusta una delle migliori cucine del capoluogo lombardo

Giovani con le idee chiare, preparati, orgogliosi delle loro radici e determinati a fare una cucina identitaria, consapevoli della grandezza e del potenziale di sapori e profumi della loro terra, la Puglia.

C’è un nuovo indirizzo, una delle scoperte più entusiasmanti di quest’anno del GattiMassobrio, a Milano. È Olio (piazzale Lavater 1 – tel. 0220520503), creatura di Angelo Fusillo (di Noci) e della sua compagna Paola Totaro (di Putignano). Con loro Michele Cobuzzi (di Foggia), chef talentuoso di scuola Aimo e Nadia, Negrini e Pisani, ed il sommelier Giampiero Romano (di Castellana Grotte). Tutti under 30 fatta eccezione per Angelo, patron carismatico e “saggio del gruppo”, che ha “ben” 31 anni. Un’eccezione nel nostro Paese, dove la soglia della giovinezza sembra essersi ormai, tristemente, assestata sugli “anta”. Qui invece non troverete nessun bamboccione, ma un quartetto di moschettieri della terra pugliese, con tanta voglia di far bene e di mettersi in gioco, forti delle esperienze fatte con figure di spicco del mondo del gusto.

L’insegna, Olio, è un messaggio diretto di come qui la materia prima sia rispettata e riferimento imprescindibile della filosofia di lavoro. E infatti, appena vi siederete a uno dei pochi tavoli distribuiti tra saletta, soppalco o dehors, davanti a voi avrete una piccola bottiglia monoporzione di olio extravergine d’oliva del Frantoio Muraglia di Andria brandizzata, che potrete assaggiare con focacce, taralli e pani fatti in casa, versandone nel piattino in ceramica di Terlizzi, sapendo che la bottiglietta con quello che avanzerete vi sarà data come omaggio ricordo. Un particolare che dice come ragionino qui, visto che siamo lontani anni luce da oliere e bottiglie prive di tappo “antirabbocco”, che, ahinoi, seppur fuori legge, accade ancora di trovare.

Comunque sia, cuore dell’esperienza che vivrete qui, la cucina, geniale valorizzazione con tecnica e fantasia, della tradizione pugliese, in primis, e del Mediterraneo.

Con uno dei buoni vini, di una bella cantina che attribuisce ruolo da protagonista alle produzioni pugliesi, ma spazia senza confini nelle altre regioni, facendo anche qualche incursione fuori Italia, la vostra sosta potrà avere il gusto di carpaccio di gambero viola di Gallipoli con battuta di melanzana alla mentuccia stracciatella limone del Gargano candito e liquirizia, della spuma di fave di Carpino cicorietta peperone crusco crema di olive nere di Cerignola e vincotto di fichi, dell’inarrivabile linguina (di Perilli) ai 5 pomodori e “scarpetta”, piuttosto che della splendida variazione di agnello lucano peperoni capperi menta e basilico.

Un percorso a tutta gola che, all’entusiasmo per l’eccellenza, unirà il sapore unico della speranza, dato dal fatto che giovani così sono l’orgoglio della nostra Italia. Saranno famosi!

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