Da Davide Oldani e dal suo team, classe, professionalità, cucina d’eccellenza

D’O, il “tre stelle” che, mistero, chissà perché, “tre stelle” non ha. L’altro giorno è stata un’esperienza memorabile quella che abbiamo vissuto ai tavoli di Davide Oldani.

Una sequenza di emozioni che ci ha confermato che il ristorante di Cornaredo – cui, attenzione, la Michelin, in verità, inspiegabile ma così, ancora non ha assegnato non solo le tre, ma nemmeno quelle “due stelle” che sarebbero non meritate, ma strameritate – oggi è una eccellenza a livello internazionale.

Dopo il rodaggio nella nuova, splendida, sede, che vi accoglie, di fronte a Municipio e Chiesa, con le sue sale affacciate sulla piazza impreziosita dall’installazione del grandissimo artista Velasco Vitali. Oggi tutto è eccellenza. Per noi, una Corona radiosa da favola. L’ambiente è di somma eleganza. Impressionante la cura dei dettagli, dalla stupenda cucina, ai tavoli ed agli arredi di design, fino al più piccolo particolare, che siano i coltelli della coltelleria Giglio di Scarperia o al cavalluccio in cuoio di pregevole artigianato che viene consegnato al guardaroba. Il servizio è impeccabile, con maitre Davide Novati e Manuele Pirovano, Sommelier dell’anno per Aspi, che guidano i professionisti che li affiancano in sala. La cantina è splendido racconto delle produzioni italiane e francesi, con chicche anche del resto del mondo.

Geniale, in continua crescita, frutto di tecnica e ricerca, e mix sapiente di tradizione e creatività, la cucina che sotto la regia dei fuoriclasse Alessandro Procopio e Vladimiro Nava, vede la squadra di giovani talenti che opera ai fornelli, muoversi come una orchestra. Godendovi lo spettacolo del tripudio di cappelli candidi da cuoco che vedrete lavorare per voi, come vi può accadere di ammirare solo nelle brigate più celebri d’Oltralpe.

In tavola sarà sequenza di emozioni con carciofo alla Giudia e caviale di limone e con quel cotto-crudo morbido-croccante acido-basico: cavolfiore, in cui gusterete, secondo le sensazioni descritte, il cavolfiore, esaltato nelle sue proprietà come non avrete provato mai. Poi sarà la volta di Zafferano crosta e riso 2018, “Il” capolavoro che firma una nuova, straordinaria, golosa, geniale, versione del risotto alla milanese. Quindi, avanti con cappon magro liquido salsa verde e invecchiato, versione formidabile della celebre gloria della cucina ligure o con trancio di ombrina topinambour emulsione di capperi. Carne? Provate il vitello al San Pietro in cera d’api, dal sorprendente equilibrio. Con un finale entusiasmante, che vi regalerà un soufflé di bontà indicibile o un dessert strepitoso anche nella presentazione, il “logo” di Istagram realizzato con mascarpone ricotta e ganache di cioccolato.
Con la favolosa piccola pasticceria, che vi presenterà altri piccoli capolavori, come i macarons con gli smile degli emoticons o la palla numero 8 di biliardo (l’ultima che deve andare in buca) di cioccolato, uscirete pensando che avete vissuto uno splendido sogno.

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