Una cuoca creativa in un locale elegante di Arcugnano

Dall’alto di Arcugnano vedi la vallata di Vicenza e ti sembra d’essere in un punto fantastico. E capisci perché questo paese sia pieno di ristoranti, anche rinomati. Per noi l’Acchiappagusto (Via Santa Giustina 9 - tel. 0444 323713) è stata la prima volta.

Un locale elegante, con una mise en place perfetta sui tavoli rotondi. La carta dei vini è semplicemente pazzesca: è la prima volta che il numero di etichette che non conosco supera il 50%. Vuol dire che c’è ricerca, distinzione, e anche passione.

In cucina c’è una bella ed entusiasta giovane: Eleonora Andriolo, che è la figlia di un cuoco, Flavio, che invece lavora all'Alchimista del Gusto, dove la cucina è più tradizionale, mi dice. Qui invece ci sono tocchi di creatività, a volte anche spinta, ma la mano in cucina è decisamente interessante. Vuol dire che ad Arcugnano c’era necessità di distinguersi. Un piatto curioso e a quanto pare gettonatissimo è la tartare di zebra con tartufo nero (terminato).

Ci servono un’entrée che è una composizione a forma di fungo, ma che non contiene funghi, è una membrana di barbabietola ripiena di fegato di branzino.

Fra gli antipasti, oltre alle crudité di mare con la loro selezione di oli, c’è la parmigiana di melanzane e capesante, la guancetta di baccalà arrostita su crema di tubero viola e ammogghiu.

Fra i primi saranno davvero buone le linguine acqua e farina con scampi, carciofi e zenzero, mentre gli gnocchi ripieni alle erbette con burro alla nocciola, cacao gran cru e tartufo nero ci sono sembrati un azzardo, dove il cacao era preponderante. Meglio i bottoni ripieni di anitra Mulard e porcini di Asiago su salsa di spinaci.

Ottima fra i secondi la tempura di crostacei con falsa maionese di curry, un po’ arzigogolato il sandwich di tonno farcito alla capasanta scaloppata su testa di porcino arrosto. Non male davvero la piovra arrostita su crema di pomodoro Petrilli e pistacchio di Bronte.
C’erano anche piatti di carne, dal filetto di cervo al maialino da latte iberico e la Rubia Gallega.

Sui dolci la fantasia si sfoga, ma non ci siamo addentrati: il dolce baccalà oppure il rhumba bacco e tabacco. Eccellenti i gelati e sorbetti, scelti al posto di un Dolce di Asiago o dell’Orchidea Framboise a base di vaniglia e lamponi.

I prezzi sono all’altezza della materie prime ricercate e si va sopra i 60 euro senza i vini.
Servizio comunque gentile e desiderio di ritornare, anche se qualche barocchismo sui piatti andrebbe attenuato.

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