L’ “osteria contemporanea” di Fabio Fagnani ed Emanuela Simone, una novità – scoperta entusiasmante del GattiMassobrio!

Che bella scoperta! Segnatevi questo indirizzo. Radici (via Manzoni 13 – tel. 03311224176) a Gallarate (Va).
È “osteria contemporanea” che ha aperto da pochi mesi e di cui, siamo certi, si sentirà parlare a lungo e molto bene. È new entry della nostra guida GattiMassobrio che rappresenta “La” novità 2018 della provincia di Varese su cui ci sentiamo di scommettere.

Vi aspetta a due passi da piazza Garibaldi (dove si può parcheggiare), in una corte di uno dei bellissimi palazzi del centro storico, negli spazi che un tempo ospitavano un magazzino di filati (Gallarate era chiamata la “piccola Manchester”), che sapiente ristrutturazione ha reso ambiente moderno, diviso in due spazi, il primo, appena oltre la porta a vetri dell’ingresso, con un salottino con le poltrone sulla destra e alcuni tavoli sulla sinistra, di fianco alla zona cocktail bar, il secondo, ampio, con un’unica sala da pranzo, spaziosa, con gli alti soffitti e i tavoli ben distanziati.

Al comando una coppia tutta passione e voglia di far bene, con Emanuela Simone, vulcano di energia e simpatia, che vi accoglie con il sorriso e si occupa della sala con l’ottima Katia Zoccarato, diplomata all’Istituto Falcone e oggi professionista di valore ben nota al popolo di Golosaria, e con l’istrionico Pietro “Peo” Scandroglio. E Fabio Fagnani, chef talentuoso e ispirato, che dirige sapendo il fatto suo, la piccola, ma preparata orchestra, che vede ai fornelli al suo fianco Luca Massulo, Ruggero Pari e la pasticciera Kazuko Nakayama.

Con vini (anche a bicchiere) della bella cantina, frutto di selezione da competente sommelier, o con un buon cocktail del barman Davide Muscas.
Da un menu impostato sulla stagionalità delle materie prime, che vi sorprenderanno per l’assoluta qualità, tra i piatti che uniscono in modo equilibrato e convincente “radici” (l’insegna), ossia tradizione e creatività, vi conquisteranno l’insalata di carciofi e gamberi, poi quel risotto “Riso Goio Dop” alla zucca con fonduta di toma di Osmate e liquirizia che, stregante per succulenza e armonia, grazie alla magistrale interpretazione, vale il viaggio, quindi quegli stragolosi spaghetti Cav. Cocco aglio olio peperoncino cavolfiori cotti e crudi pane croccante alle acciughe (di cui vorrete fare il bis, il tris…).
Tra i secondi, è capolavoro goloso la costina di cinta senese in porchetta con patate e cipollotti saltati.
Tarte tatin di mele con gelato alla crema a chiudere. Con la bella stagione si potrà stare anche all’aperto.
Se il buongiorno si vede dal mattino...faranno strada!

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