A Milano un format che scommette su testo e arvoltolo. Preparati in vetrina.

“Perché tutti nel mondo conoscono la piadina invece la torta al testo rimane confinata in Umbria?”. Franco Marenzi è un manager con passato nell’abbigliamento sportivo e un presente che si chiama PreTesto. Ma nel suo lavoro non c’è improvvisazione. Anzi. C’è una solida selezione delle materie prime (tutte umbre, farina compresa), frutto dell’intervento dei suo soci umbri. Poi ci sono le professionalità scelte per il locale: i cuochi sono umbri, oggi impiegati a Milano e domani pronti a formare altre cuochi in locali affini. Ultimo punto è l’organizzazione dello spazio: bello, luminoso, con le vetrine affacciate su viale Montenero (angolo via f.lli Campi • tel. 02 5412 3894) a Milano.

Tutto è a vista, anzi di più: i cuochi si possono osservare dalle vetrine affacciate sulla strada. I fritti ci sono ma non c’è assolutamente odore. Ad accogliere i visitatori un lungo bancone con il banco frigo colmo di prodotti. Gli scaffali accolgono i vini regionali, con alcuni Top Hundred del Golosario, mentre nella spillatrice c’è la birra Perugia. C’è sostanza, ma c’è anche un marketing intelligente: si noti - ad esempio - il menu, a spicchio di testo. Sempre presenti la torta al testo in varie farciture, così come l’arvoltolo (una sorta di panella fritta presentata aperta con la farcitura appoggiata al di sopra). Di recente creazione invece è la torta burger, quindi una torta al testo che sostituisce il pane. Mentre per la farcitura, oltre all’hamburger di manzo o di pollo made in Umbria, si spazia da caciotta, guanciale, lattuga a peperoni e pecorino semistagionato.

Ogni giorno ci sono anche piatti extra menu come penne alla norcina, tagliatelle al tartufo, orzo con zucca verza e cavolo nero, zuppa di ceci. Il locale milanese, racconta Marenzi, è in realtà la start up di un progetto ben più articolato che prevede l’apertura della bottega, con la possibilità di acquistare le materie prime umbre da portarsi a casa. Torta al testo e arvolto sono anche take away, per una formula che presto potrà diversificarsi anche come street food. Dall'Umbria al mondo, passando per Milano.

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