Questa osteria di Gavi propone piatti antichi, recuperati dall’oblio e realizzati in modo impeccabile dando vita a una cucina in equilibrio fra Liguria e Piemonte nonché fra tradizione e modernità

Un palazzo storico tra i vicoli di Gavi (Vico Rose, 2/R - tel. 0143 642411 - http://osteria.ghiovini.it), una cucina capace di essere raffinata nella sua assoluta semplicità e nel pieno rispetto delle tradizioni di un territorio che, da sempre, poggia i piedi tra i monti tenendo fissi gli occhi verso il mare. E poi i vini: Gavi Docg e Ovada Docg, solo per citare le Denominazioni più prestigiose, tutti realizzati con attenzione all’ambiente nonché preservandone finezza e tipicità. Credo non sia facile unire questi aspetti in un solo locale ma Roberto Ghio, vitivinicoltore a Bosio (Al) e ristoratore a Gavi (Al), è riuscito in questa iniziativa con la sua solita semplicità, con quella “ligure” riservatezza che contraddistingue gli abitanti di queste terre.

L’Osteria Piemontemare offre un menu basato su antiche ricette, salvate prima che andassero perdute e riproposte in chiave quasi “filologica” ma con un occhio alla ristorazione moderna in quanto a cura dei particolari. Data questa introduzione, l’attenzione alle materie prime e il rispetto della stagionalità non possono che essere ovvi; potrà quindi capitare che alcuni dei piatti non siano, talvolta, in carta ma questo potrà solo rappresentare uno stimolo per ritornare.

Tra gli antipasti sono da non perdere i fritti nell’ostia col latte brusco e il brandacujun nonché il collo di gallina ripieno e la battuta di fassone piemontese al coltello. La Liguria si fa evidente, tra i primi, con i mandilli de saea, generalmente con il pesto alla genovese al mortaio, mentre si torna in Piemonte con i ravioli di Gavi alla moda di Bosio e con i corzetti novesi col tradizionale pesto di maggiorana. I secondi piatti, esattamente come per quanto raccontato finora, continuano a oscillare fra Piemonte e Liguria: ecco, allora, la finanziera oppure delle commoventi acciughe ripiene; di sicuro interesse la buridda ligure e il piccione ubriaco allo spiedo.

Il viaggio tra Appennino e Mare non può che concludersi dolcemente con la torta sacripantina, il mattone piemontese oppure la piccola pasticceria con lo sambajon.

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