Ecco la rosa dei nuovi ingressi nel GattiMassobrio, che si sono subito distinti per le votazioni migliori. Da Sud a Nord, gli indirizzi da osservare per capire dove sta andando il mondo della pizza

Cagliari - Framento 
Frammentu in dialetto significa lievito madre, quello che qui utilizzano per la preparazione delle pizze, in un impasto composto da farine di grano biologico sardo con l’aggiunta di semola. Per il topping, invece, ingredienti selezionati sardi o italiani e sempre sostenibili.
Il locale è gestito con passione, umiltà e sensibilità dalla famiglia Fais.
Pizza da non perdere: pizza Immuginazion con fior di latte, muggine affumicato di Cabras, pecorino giovane, pomodorini passiti, menta. 

Palermo - La Braciera 
È una delle migliori pizzerie di Palermo, che vede al timone un team di chef e pizzaioli davvero in gamba, capace di rinnovare una tradizione che prosegue da quasi mezzo secolo. Si sceglie tra più impasti sempre contrassegnati da lunga lievitazione e poi spazio alle farciture più disparate. Splendida anche la location estiva a Villa Lampedusa. 
Pizza da non perdere: pizza pantesca con pomodoro bio, fiordilatte, pomodorino, olive, acciughe, capperi, menta. 

Palermo - Mistral 
Rosolino Garofalo, detto Ron, a Palermo è diventato uno dei principali protagonisti della pizza e dei prodotti a km 0, a partire dall'utilizzo negli impasti delle farine siciliane e di un lievito madre che ha compiuto il secolo. Le pizze sono tutte buone anche se la sua specialità sono le pizze arrotolate in bellavista.
Pizza da non perdere: pizza Mistral con pomodoro, bufala, rucola, Grana Padano e prosciutto crudo. 

Caserta - Masanielli
Francesco Martucci è il cuore, l’anima e il braccio de I Masanielli. Un artista della pizza che - seguendo il parallelismo culturale - potrebbe appartenere alla schiera di quei maestri che hanno segnato la rinascita della pizza napoletana dimostrando come l’alta cucina, pur nella sua semplicità, possa essere riprodotta con risultati eccellenti anche per un pubblico ampio. Le sue pizze sono una sintesi perfetta di tre elementi: rispetto della tradizione, ricerca qualitativa e innovazione.
La pizza da non perdere: pizza “Mani di velluto” con crema di friarielli alla ricotta di bufala, mozzarella di bufala, salsiccia a punta di coltello di suino Grigio ardesia, calcagno a crosta liscia.

Salerno - Re Denari 
Fatte ‘na pizza c’a pummarola ‘ncoppa vedrai che il mondo poi ti sorriderà! Le parole di Pino Daniele sono più che mai azzeccate per questo locale, tempio della pizza napoletana, che però viene reinterpretata da Antonio Langone e Ciccio Filippelli grazie all'utilizzo di ingredienti bio e a km 0. 
La pizza da non perdere: pizza mortacha, una pizza bianca con mortadella, pistacchio, scorza di limone, mozzarella di bufala

Battipaglia (Sa) - D&D 
Una pizzeria di impostazione classica che però applica una grande ricerca qualitativa nel reperimento delle materie prime a partire dalle farine Petra. Le pizze, dall’impasto sottile, risultano particolarmente leggere e privilegiano i prodotti del territorio: dalle alici di Cetara ai pomodori del Piennolo.
La pizza da non perdere: pizza "La Strappata" con pomodorini freschi, rucola, scaglie di grana, prosciutto crudo di parma, mozzarella di bufala e olio extra vergine delle colline salernitane.

Trento - Korallo 
E' il posto giusto per assaggiare una pizza in stile napoletano, realizzata con materie prime selezionate e impasti diversificati per soddisfare tutti i palati: dal classico all’integrale, con proposte anche per i celiaci. Ad accogliervi saranno il proprietario, Bruno Costanzo, con la moglie, i figli e uno staff in gamba e preparato che sarà un piacere vedere all’opera. 
La pizza da non perdere: pizza stella con ricotta, patè d’olive, datterini, bufala, scaglie di grana e pomodoro San Marzano Dop.

Pescantina (Vr) - Settimo cielo 
Siete a casa di una vera e propria regina della pizza contemporanea, Petra Antolini, professionista degli impasti che si è fatta le osse alla scuola di Molino Quaglia e oggi è impegnata tra il locale e tanti progetti (anche a sfondo solidale). Le guarnizioni sono all'insegna della ricercatezza. 
La pizza da non perdere: pizza Renga con fior di latte di Agerola, renga di Parona,pomodorini del Piennolo del Vesuvio. 

Treviso - La finestra pizza&cucina
Formatosi alla scuola di Molino Quaglia, Andrea Tarolo è uno degli interpreti più interessanti della pizza contemporanea. Che lui propone in tante versioni e consistenze differenti. Grande materia prima, buona proposta di cucina sempre all'insegna della creatività. 
La pizza da non perdere: panozzo doppia lievitazione con prosciutto crudo Peppino Piazza, mozzarella di bufala, rucoletta e origano.

Monza - Era Pizza 
Ivan Gorlani entra di diritto nel pantheon della pizza gourmet o, meglio, della pizza contemporanea. Accanto a Bosco, Padoan, Preti, Ricci... La sua pizza si impone per qualità, ricerca e sperimentazione mirata, gusto, materia prima, legame col territorio, presentazione, abbinamento, ricchezza di scelta. 
La pizza da non perdere: La Monzese, pizza dal colore viola per il gelso mescolato in una fase dell'impasto e con merluzzo in tempura.

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