A Nibonno, simpatia, passione per il vino e una cucina della tradizione lombarda che strappa l’applauso

È uno di quei locali che se non ci fosse il GattiMassobrio – l’unica guida che mette su un piedistallo il ristorante famoso come la grande trattoria – vivrebbe solo della clientela del paese. E invece, proprio sulla scia della segnalazione del GattiMassobrio, appunto, da dovunque veniate, se siete nel lecchese, alla Trattoria Maurizi (via Volta 23 – tel. 031690601) a Nibionno, una sosta, fatela.

È realtà di lunga tradizione. “Maurizi”, l’insegna, in onore del trisnonno degli attuali proprietari (era il suo soprannome). Poi il “timone” è passato ai bisnonni, Onorina e Luigi (classe 1859, la cui carta di identità fa bella mostra in sala). Quindi i nonni, Teodolinda ed Attilio. Ora è il momento di Paola e Marisa, che cucinano benissimo, e dei loro figli, Attilio (per tutti “Attila”) ed Elio, un duo di sala formidabile per la simpatia travolgente e per la passione con cui sanno seguire la clientela.

Il locale è ospitato in una bella casa d’epoca, con tre sale, la prima, più ampia, destinata al bar, una seconda, che è enoteca – gioiello (da cui intuirete l’amore che Attilio ed Elio, sommelier di razza, hanno per il vino), la terza, in fondo a destra, destinata a sala della trattoria, con i soffitti con le travi in legno a dare calore, i tavoli ben distanziati, gli arredi curati, a dire che qui, la semplicità è sinonimo di arte dell’accoglienza.

Sotto allo sguardo sorridente “dei nonni”, che da un quadro sembrano osservare con soddisfazione come prosegue la loro opera, in tavola, oltre al piatto della settimana, che potrà avere in questo periodo, il gusto della cassoeula, della straordinaria guancetta di vitello con pere glassate, piuttosto che del bollito misto o del cinghiale in agrodolce con prugne e pinoli, sempre l’antipasto misto di salumi, con buonissima brisaola di Madesimo del Masanti, e salame, sottaceti e verdure, poi una sorta di piatto unico, la specialità dedicata all’85° anniversario perché bandiera da sempre del locale, ossia il risotto alla milanese con bocconcini di vitello funghi, o le tagliatelle, ai porcini o con il ragù di selvaggina, quindi la cotoletta alla milanese o il carpaccio di cervo. Una fetta di torta del giorno fatta in casa, panna cotta o un sorbetto, saranno il dolce lasciami andare di una sosta che avrà il gusto delle cose fatte con amore.

ilGolosario 2024

DI PAOLO MASSOBRIO

Guida alle cose buone d'Italia

ilGolosario Ristoranti 2024

DI GATTI e MASSOBRIO

Guida ai ristoranti d'Italia