Un ristorante che è un punto di riferimento assoluto per la cucina italiana

L’Abruzzo è una terra sospesa tra mare e montagna e Guardiagrele, in provincia di Chieti, è tra i borghi più belli d’Italia. Ed è difficile lasciare un luogo come questo, quando dal giardino della Villa Comunale lo sguardo si allunga fino alle isole Tremiti e le spalle sono accarezzate dalla fresca brezza che arriva dall’imponente massiccio della Maiella. Così ci si rimane almeno ancora un altro po’, magari per una sosta culinaria degna d’esser ricordata tra le più interessanti dell’anno.

Il ristorante Villa Maiella della famiglia Tinari racchiude in sé lo spirito del suo territorio, con la ferma volontà di valorizzare le proprie radici senza chiudersi a riccio nell’autoreferenzialità e ampliando saggiamente le proprie vedute. Per questo i figli di Angela e Peppino, dopo un primo imprinting in casa, hanno sentito la necessità di confrontarsi con altre realtà di alta scuola gastronomica. Arcangelo, cresciuto tra i fuochi di casa, nel 2010 inizia un’esperienza da Michel e Sebastien Bras e in poco tempo il suo talento cattura l’attenzione di tutti. Pascal, il fratello minore, lo anticipa iniziando in sala con la famiglia Santini “dal Pescatore” fino a entrare a L’Auberge de l’Ill in Alsazia. Questi anni saranno ricchi e formativi, veri e propri humus e nutrimento per il futuro di Villa Maiella. Lo si comprende immediatamente entrando e cogliendo la famiglia e lo staff durante la riunione quotidiana: persone che accolgono l'ospite con un caloroso sorriso rilassato.

È pura bellezza quella luce calda e soffusa che entra dalla terrazza avvolgendo ogni cosa, mentre ci si lascia coccolare da un aperitivo a base di vino Trebbiano infuso agli agrumi (cedro, limone, bergamotto, arancia e anice stellato) e piccoli amuse bouche tra cui un fresco gazpacho con granita d’anguria, lo scampo crudo su cialda di mais allo zafferano, la polpettina di patate e pecorino e la spugna di prezzemolo e acciuga, perfetti per accompagnare la contemplazione dell’impressionante carta dei vini.

La sala è il luogo in cui tutto si compie, mentre la sua energia si propaga a partire dalla cucina e porta il personale a sfilare tra i tavoli con i piatti candidi nei quali l’uso di pochi ingredienti riesce a sublimare l’essenza del territorio. Ed è qui che si percepisce come funzioni l’economia circolare del lavoro dei Tinari; il puro strutto di suino allevato in loco, un piacere indimenticabile della semplicità che precede la quenelle di pane su brodo di funghi con quinoa soffiata.
Su un sasso della Maiella troneggia una forma cilindrica dal delicato color bianco marmo: è il burro di lardo con pane di solina, una proposta con cui Arcangelo si accinge a far conoscere una cucina fatta di tesori autoctoni.


Ci si trova a pochi chilometri in linea d’aria dal mare tanto da percepirne il profumo: ecco allora il carpaccio di ricciola e sfere d’ostrica, un’onda che si infrange inondando il palato. Ancora il famoso Cac’e Ove: golose pallotte di formaggio pecorino e uovo fritto su salsa di pomodoro e basilico. Due sfoglie di pasta Ma’Kaira (semola di grano duro e sfarinato d’orzo) alla clorofilla fanno da scrigno alle lumache rosolate.




L’agnello battuto croccante su crema di canestrato di pecora definisce i legami indissolubili con i sapori marcati e identitari, con una precisione in cottura che lascia percepire tutta l’intensità della carne.



Una pausa prima dei piccoli dolci


che accompagneranno il caffè è dedicata alla visita in cantina con Pascal: 1.500 etichette, un vero tempio dedicato a Bacco.




Così si completa il quadro di un locale che è un punto di riferimento assoluto per la cucina italiana, tappa imprescindibile per ogni gourmet che si rispetti.

 



VILLA MAIELLA
Guardiagrele (CH)
Località Villa Maiella, 30
tel. 0871 809319
www.villamaiella.it
info@villamaiella.it

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