A Milano, il nuovo ristorante di Carlo Cracco: nulla di ciò che è accaduto nel suo passato

Tutto comincia da lontano: i sogni di uomini che desiderano per sé e per gli altri cose grandi. Cracco in Galleria l'ho inteso così.
Nulla che abbia a che fare con qualcosa che è accaduto nel suo passato, nulla che si potesse immaginare, nulla di tutto ciò che si possa pensare di Carlo Cracco.

Entriamo al centro della galleria Vittorio Emanuele II che collega piazza Duomo a piazza della Scala considerato il “salotto di Milano” dove la nuova insegna “Cracco” si candida a diventare la punta di attrattiva. Sarà aperto tutti i giorni, dalle 8 del mattino fino a notte fonda.
Al piano terra la caffetteria e il bistrot, al secondo piano il ristorante e al terzo una sala per eventi.

Si sale al ristorante con l’ascensore, si è accolti con il sorriso e fatti accomodare in una delle tre sale principali, arredate con sobrietà e un gusto dal tocco veneto, che figura come richiamo delle radici dello chef. 
Ogni tavolo, in particolare quelli più riservati in piccole nicchie con vista galleria, sono intimi e favoriscono il dialogo.
Diciamo subito che i prezzi sono assai impegnativi e c'era da aspettarselo. Il menu degustazione è proposto a 190 euro per 11 portate (5 antipasti, 2 primi, 2 secondi e 2 dolci), ma se andiamo a vedere i prezzi dei singoli piatti alla carta non passano inosservati il carpaccio di moro oceanico, ricci di mare, caviale e limone a 70 euro; i ravioli di caglio al nero di seppia, broccolo verde, vongole veraci e limone a 48 euro; il vitello alla milanese, patata alle olive e maionese di pomodoro a 48 euro e la crocchetta di cioccolato gianduia, chinotto al Maraschino e caviale a 50 euro.

Dunque, abbiamo scelto il menu degustazione, che inizia col piatto signature: insalata russa caramellata. Una gloria inossidabile che è un po’ il simbolo della cucina di Carlo Cracco nelle sue migrazioni venete, piemontesi e milanesi. Per il resto, le proposte alternano ricchi e costosi ingredienti in gradevoli abbinamenti come nel crudo di dentice lime e caffè o i ravioli di patate, salsa d’ostriche e caviale. La cucina si supera nella crema ai ricci di mare, rose rosse, Moscato e prezzemolo e soprattutto nel riso mantecato alla zucca e curcuma, calamaretti e noccioli d’oliva
A seguire, il secondo piatto è stato faraona all’arancia, broccoli e cavolfiore e, come dessert la crema di mango arrosto, limone e foglie e il freddo di mandorla, piselli e menta.

La carta dei vini è enciclopedica per dimensioni e profondità, con grossi investimenti su alcune chicche dell’enologia italiana, come la verticale di Sassicaia compresa la mitica annata '85. Esiste un'offerta di vini al bicchiere ma sempre legata alla degustazione.
È possibile non solo visitare la cantina ma organizzare momenti dedicati al vino. 
Una sala per fumatori e amanti dell’after dinner è l’ennesimo luogo che mette al centro il cliente ancor prima della cucina. Questo è il vero miracolo che Cracco ha realizzato, un palcoscenico tricolore per riportare al centro il cliente, la tradizione della cucina italiana e l’accoglienza made in italy. È il coraggio di uno chef-imprenditore, che figura un po' come un mecenate della gastronomia e non smette di scommettere ancora una volta sull’Italia e su Milano, rilanciando con uno staff giovane, motivato e orgoglioso. Uno staff che sa di far parte di quel sogno che Cracco probabilmente custodiva fin da bambino. 

Cracco
Galleria Vittorio Emanuele II
Milano
tel.02 876774
prenotazioni@ristorantecracco.it

Ringraziamo la nostra Genny per la tempestività. Il ristorate Cracco in Galleria sarà motivo per approfondire quello che è un luogo, non solo il ristorante. Ad oggi gli autori della guida non ci sono ancora stati. Sulla nostra app, per ora, rimane il fascino sospeso, in attesa di un periodo di rodaggio. Rimane il fatto che i prezzi risultano molto impegnativi e questo pone una riflessione importante, soprattutto per il nostro tipo di guida.

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