A Cortina d’Ampezzo, all'interno del resort a 5 stelle Rosapetra

Il bellissimo Rosapetra, resort a 5 stelle di Cortina d’Ampezzo (Bl), ospita al suo interno La Corte del Lampone (Località Zuel di Sopra, 1 - tel. 0436 861927 - www.rosapetracortina.it), un ristorante dalle cui vetrate si gode un panorama unico sulle Tofane.

Non da meno la cucina di Alessandro Favrin, cuoco che esprime con vigorosa classe territorio e natura, intrecciando tradizione e unicità. Lo chef riesce a tradurre il paesaggio dolomitico in proposte da assaporare fino in fondo. Seduti a un tavolo nella raffinata sala, mentre il personale si muove agile e premuroso, assistiamo allo spettacolo del piatto che prende forma e profumi ricalcando la silhouette delle Dolomiti che si stagliano innanzi a noi. Quando viene servito il burro da spalmare su pani di svariati sapori e consistenze, rigorosamente fatti in casa, è davvero difficile lasciarne anche poco.

Arriverà poi un piacevole “benvenuto” cui fanno seguito la terrina di fegato d’oca, cremoso alle nocciole e chutney di radicchio con pan brioche, antipasto che sconfina sul dolce, in un insieme di opulenza di sapori e piacevolezza, reazione al trend del momento in cui si servono a fine pasto dessert salati; la millefoglie di polenta di Storo soffiata con baccalà è una gradevole proposta tradizionale con impiattamento tridimensionale.

Precisione e sapori bilanciati si ritrovano in un risotto indimenticabile come il vialone nano mantecato al Taleggio con capriolo, cremoso ai porcini e polvere di gelato ai mirtilli neri, da non perdere! Per chi ama la pasta fresca, ecco i tortelli al cotechino su crema di fagioli di Lamon, chutney di rosmarino e salsa verde, giocati tra sapidità e dolcezza, nell’eleganza sincera tipica dei prodotti semplici.

Difficile non scegliere il “cervo va nel bosco”, inno alla natura selvaggia che circonda questa valle. Assaggiarlo fa schioccare la lingua dalla gioia e le percezioni gustative si allargano libere.

Non lasciatevi suggestionare soltanto dalla bontà e dalla freschezza del pre-dessert, ma osate il “lago ghiacciato”, quasi una fiaba da mangiare dove la mano del cuoco rivela le origini pasticciere del suo dna.

Ottimi calici e un’ampia scelta di etichette dalla cantina, oltre a un rapporto qualità/prezzo nella norma per il contesto, completano l’opera.

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