Due menu per soddisfare tutte le esigenze, accompagnati da una scelta di bottiglie tentatrici

L'esterno del palazzo, sede dell'hotel e dell'omonimo ristorante, si apre sulla splendida piazza Carlo Emanuele II (ma per i torinesi piazza Carlina così battezzata per il nomignolo affibbiato a quel tempo a Carlo Emanuele per i suoi modi effeminati). Ed è sempre bella se pur di questi tempi offesa dai lavori in corso per il parcheggio sotterraneo; l'interno invece convince per l'accurato scrupolo con cui la ristrutturazione ha cercato di mantenere l'atmosfera e il rigore architettonico della famosa casa di Gramsci. Il padre del Partito Comunista dimorò in questo palazzo secentesco (ex Albergo delle Virtù) dal 1919 al 1921 cosicché la sua trasformazione in hotel a quattro stelle trovò ostinate resistenze in alcune istituzioni, ma l'esito dei restauri ha dato ragione a chi si è battuto per la sua realizzazione. Dopo aver goduto della vista, entriamo nel ristorante Carlina (piazza Carlo Emanuele II, 15 – tel. 011 8601607) per far godere il palato. Era il giovedì 2 giugno in pieno ponte festivo, solo 3 o 4 tavoli occupati, il personale era tutto per noi e abbiamo percepito e toccato con mano l'ambizione e il desiderio di questo locale di non essere solo un ottimo ristorante d'hotel, ma di diventare anche un riferimento gourmet per un'utenza più vasta e pretenziosa alla ricerca di sapori nuovi e coinvolgenti.                            

Ed ecco il loro menu suddiviso in "pranzo e cena d'hotel" per l'ospite un po’ frettoloso e desideroso di trovare nei piatti tipici piemontesi la sua soddisfazione. E poi in "cena oltre l'hotel" per interessare e deliziare una clientela più gourmet alla ricerca di altre sensazioni. A confezionare il tutto in cucina, sotto la regia dell'executive chef Andrea Chiuni - sì proprio lui, lo chef delle Tre Galline che coordina la cucina dei due locali - lo chef Vasyl Andruyshyn, di origini ucraine ed esperienze italiane (Locanda Mongreno) e internazionali (Noma di Copenahagen). Ricordo inoltre il sous-chef Marco Sforza. In sala il sommelier Massimo Di Chiaro che, dopo aver toccato vari locali tra cui Cracco a Milano, oggi cura la cantina della Carlina, oltre a quelle dei Tre Galli e delle Tre Galline, ed è coadiuvato da uno staff gentile e preparato.

Noi abbiamo voluto provare, in un bel tavolo davanti a scaffali ben in vista di bottiglie tentatrici, sia il menu d'hotel sia quello oltre l'hotel (10 portate a 90 euro). Nel menu d'hotel abbiamo scelto Steak Tartare di fassone, Foie gras in due cotture e Agnolotti tradizionali piemontesi (interessanti) ma c’erano anche le Linguine Verrigni con passata di pomodoro e il risotto Acquerello ai calamari con infuso di tè e lime e Galletto alla plancha) e abbiamo poi optato per tutto il menu creativo (si possono comunque scegliere singoli piatti da quella lista) mentre per il dessert abbiamo scelto Tapioca, cocco, frutta fresca e cioccolatini fondenti accompagnati da un rhum fantastico tratto da una selezione di distillati di notevole qualità.

Dalla cantina, ricca di 500 etichette provenienti da tutte le zone vitivinicole d'Italia (ma in particolar modo dal Piemonte) e dalla Francia (Borgogna e Bordeaux in primis) e Germania abbiamo attinto bottiglie di qualità al giusto prezzo ricavandone la sensazione di una già importante completezza in cui forse la presenza di qualche regione italiana del centro sud può essere incrementata. Alla fine della cena abbiamo applaudito alla scesa in campo di un nuovo ristorante d'hotel di qualità, in cui la mano di tutto il il personale, a cominciare dallo chef e il suo staff nonché del sommelier, delinea già un percorso di qualità e un traguardo ambizioso raggiunti, ma ci è rimasto un dubbio o meglio un interrogativo: è possibile nello stesso locale far coincidere e coabitare una corretta e valida ristorazione per i clienti dell'hotel e una cucina innovativa d'autore al di là dei vincoli che la clientela d'albergo ti crea? Ci è parso che la cucina d'hotel (tra l'altro con un ottimo rapporto qualità/prezzo con quattro portate a 45 euro) e la cucina oltre l'hotel fossero due separati in casa tra cui fosse difficile trovare un filo conduttore comune. Forse sul trovare il giusto equilibrio tra le due anime si giocherà un futuro importante di questo ottimo ristorante.

Ma comunque sia, oggi al ristorante Carlina si sta benissimo, si mangia a ottimi livelli e il contorno è di grande fascino. Provate non ve ne pentirete. Costo medio alla carta dai 50 ai 70 euro, menu tradizione a 45 euro; si mangia dentro ma anche fuori nel dehors di fronte all'affascinante cortile dell'albergo. Il ristorante è aperto sempre, sia a pranzo sia a cena.

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