Prevedete una sosta in questa trattoria di assoluta qualità, dove convivialità, gentilezza e cucina del territorio fanno sentire i commensali sempre come in un giorno di festa

L'Umbria cerca di scacciare e superare le paure e i danni del recente terremoto, risorge nella sua inesauribile bellezza, rapisce con la dolcezza dei suoi panorami collinari e tra Assisi, Foligno, Montefalco e Spello conquista con le sue specialità gastronomiche e i suoi splendidi vini (basta ricordare il Montefalco,il Sagrantino e il Torgiano).

A questo contenuto di incanti la città di Bevagna (Pg) porta un contributo con il suo splendido borgo medievale e la sua affascinante piazza Silvestri. In questa cittadina, scelta tra i borghi più belli d'Italia dal TCI, non si viene solo per cultura o per le grandi cantine del Sagrantino della zona, ma si viene anche per rifocillarsi da Oscar, una trattoria che è ormai un richiamo fisso di quella area turistica.

Il nome del locale è stato dedicato al papà da Filippo Artioli, lo chef e patron del minuscolo locale in piazza del Cirone 2 (tel. 0742 361107). Filippo è un giramondo ferrarese con nobilissimo curriculum gastronomico (ha fatto parte del prestigioso sodalizio del Trigabolo ad Argenta e ha avuto altre esperienze all'estero), ma ha trovato pace e sede definitiva a Bevagna. La sua cucina è un felice connubio di selezionate materie prime umbre, di tradizioni regionali e nazionali abbellite dalla grande sapienza e inventiva personale dello chef. Il tutto si concretizza in una trattoria di assoluta qualità, dove convivialità, gentilezza e schietta cucina di territorio fanno sentire i commensali sempre come in un giorno di festa.

Con un gruppo di amici, dopo un benvenuto a base di zucca violina di Ferrara, abbiamo assaporato un notevole baccalà con vellutata di cime di rapa e polvere di capperi, in cui le rare e ricercate trippe di baccalà accompagnavano, con la loro dolcezza e delicatezza, un trancio di origine norvegese consistente e morbido allo stesso tempo. Poi ci sono state servite delle tagliatelle al ragù di agnello di montagna affumicato dai sapori decisi ma eleganti. Una parte degli amici hanno preferito il ragù di manzo e sono stati altrettanto soddisfatti. Come piatto principale abbiamo preso un filetto di maialino e il suo fondo con spuma di patate e broccoli, mentre al dessert la scelta è stata per il Freddo ai cioccolati, cialde di pane e frutti bosco (fresco, originale e saziante al tempo stesso). Un assaggio di caprini locali ha confermato l'accuratezza della selezione delle materie prime.

Per quel che riguarda i vini con le prime portate abbiamo optato, su consiglio della gentilissima sommellier, il Laetitia di Fongoli, trebbiano spolentino di natura biologica anno 2015 con macerazione di 24h sulle bucce assai interessante; il secondo vino degustato è stato il Sagrantino Carapace della nuova avveniristica cantina dei Lunelli di Trento, ideata e realizzata da Giò Pomodoro (Tenuta Castelbuono in Montefalco), anno 2012, e ci è parso sagrantino un po’ anomalo, meno tannico, più elegante, ruffiano e dal gusto quasi internazionale. Servizio di squisita cordialità, ambiente rustico ma intimo e caldo (nella stagione calda si può sostare nel piacevole dehors). Nel complesso l'esperienza di una cucina dai sapori autentici ma raffinati ci ha fatto vivere una serata di puro piacere.
Nota bene: bisogna parcheggiare l'auto fuori dalle porte del borgo e raggiungere il locale in pieno centro storico a piedi, ma la camminata non è lunga.

ilGolosario 2024

DI PAOLO MASSOBRIO

Guida alle cose buone d'Italia

ilGolosario Ristoranti 2024

DI GATTI e MASSOBRIO

Guida ai ristoranti d'Italia